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EDITORIA. USA: SOLO ONLINE IL SEATTLE POST -INTELLIGENCER.
New York, 16 marzo 2009. Per la prima volta, un quotidiano americano di una grande città, il Seattle Post-Intelligencer, abbandona la carta stampata e diventa esclusivamente online. Il P-I (come viene chiamato negli Usa), è il più vecchio quotidiano di Seattle, nello Stato di Washington, ed appartiene alla Heart Corporation, il gruppo creato a suo tempo da Randolph Hearst, l'uomo che ha ispirato Quarto Potere di Orson Wells. L'ultimo numero che verrà venduto in edicola è quello di domani. Che la testata fosse in crisi, non è una novità, e l'idea di trasformarla in un quotidiano sul web era nell'aria da diverse settimane, dato che a diversi cronisti era stato prospettato un passaggio alla redazione elettronica. Il passaggio su internet avrà conseguenze pesanti dal punto di vista dell'occupazione: la testata online avrà complessivamente una ventina di giornalisti e la maggior parte dei dipendenti del quotidiano, 167 in tutto, perderà il proprio posto di lavoro. (ANSA).
QUOTIDIANO SEATTLE DÀ ADDIO CARTA, È SVOLTA. P-I SOLO SU WEB DOPO 146 ANNI. EREDI DI HEARST DECRETANO MORTE
di Marco Bardazzi-ANSA
Washington, 17 marzo 2009. Alle 22 di lunedì sera, ora della costa del Pacifico, nella turbolenta storia dei media americani è stata scritta una nuova pagina. A Seattle sono state messe in azione per l'ultima volta le rotative del Post-Intelligencer, un quotidiano della Hearst, il gruppo fondato dal magnate dei media che ispirò Quarto Potere a Orson Welles: dopo 146 anni di storia il P-I, come lo chiama la gente del posto, è diventato il primo grande giornale americano ad abbandonare la carta e passare interamente al web. Nelle edicole di Seattle i lettori hanno trovato oggi una corposa edizione commemorativa che sa di necrologio, con la testata del quotidiano accompagnata dalle date '1863-2009', come si fa con i defunti. L'ultimo numero del giornale ripercorre un secolo e mezzo di eventi cittadini e mondiali, dall'atmosfera pionieristica della Seattle del XIX secolo, alla copertura data dal quotidiano alla vicenda della concittadina Amanda Knox, sotto processo a Perugia per l'omicidio di Meredith Kercher. Altri quotidiani minori negli Usa, come il Christian Science Monitor, hanno compiuto il passo verso le edizioni solo online. Altri colossi dell'editoria, come il New York Times, sono alle prese con il calo dei profitti e c'è chi è dovuto ricorrere alla dichiarazione di bancarotta, come la Tribune Co. (Chicago Tribune e Los Angeles Times). A Detroit i quotidiani hanno ridotto le uscite in edicola e a Denver ha chiuso i battenti una pubblicazione storica, Rocky Mountain News. Ma il giornale di Seattle è la maggior pubblicazione quotidiana a compiere finora il passo di abbandonare la carta e tentare di sopravvivere solo sul web. Il gruppo Hearst ha ritenuto non più sostenibili le perdite dell'edizione cartacea e nei mesi scorsi ha messo in vendita il quotidiano, senza trovare acquirenti. Adesso è stata decisa la trasformazione in sito di news online, con una riduzione della redazione da 165 a soli 20 giornalisti. Il quotidiano, hanno scritto i giornalisti nell'ultima edizione, era sopravvissuto a 17 proprietari, 11 traslochi, un gigantesco incendio nel 1889 e una ventina di giornali rivali. Ma alla fine «non ce l'ha fatta a resistere all'incendio provocato da Internet». E ha gettato la spugna lasciando libertà di azione all'unico rivale locale, il Seattle Times. Per la Hearst si tratta di un esperimento, per capire se una pubblicazione nata con una struttura giornalistica tradizionale può sopravvivere in qualche modo, con organici ridotti all' osso, anche nell'epoca del web. Ma se l'esperimento andrà male, il 'P-Ì potrebbe sparire anche da Internet e segnare un precedente negativo per altri giornali del gruppo che sono in difficoltà.
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