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GIORNALISTI del GRUPPO EDITORI PER LA FINANZA IN STATO DI AGITAZIONE. Proclamati 5 giorni di sciopero.
DA CDR APPELLO A TATÒ E BOROLI FNSI E ALG AL FIANCO dei COLLEGHI DI FINANZA&MERCATI
Milano, 6 aprile 2009. L'assemblea dei giornalisti di Editori per la finanza, il gruppo che pubblica il quotidiano «Finanza & Mercati» e il settimanale «Borsa e finanza», ha proclamato lo stato di agitazione, votato un pacchetto di cinque giorni di sciopero e deciso di riunirsi in assemblea permanente a partire dalla prossima assemblea dei soci. Lo si legge in un comunicato del comitato di redazione. «L'ultima assemblea dei soci di Editori Perlafinanza (Epf) con all'ordine del giorno un aumento di capitale è andata deserta» spiega la nota. «I due soci, Silvia Necci e Finzeta di Patrizia Zanella, - continua - hanno in questo modo mandato il peggior segnale possibile alla redazione, che viene così lasciata nell'incertezza più assoluta. Non solo. Il comportamento dei soci, che a una superficiale lettura lascia trasparire indifferenza, si presta a ben altre e più preoccupanti interpretazioni alla luce del comportamento di alcuni ex soci ed ex amministratori». «I dati di bilancio - scrive ancora il cdr - delineano invece un quadro confortante soprattutto in chiave prospettica. Nonostante la grave crisi del settore editoriale, Epf è riuscita infatti a ridurre massicciamente le perdite e il trend positivo si sta confermando anche nel 2009. Questo profondo processo di ristrutturazione, che fra le altre cose ha ridotto di oltre la metà in maniera non traumatica il corpo redazionale, è stato reso possibile dal lavoro straordinario e non retribuito dei giornalisti rimasti, che rischiano ora di vedere andare in fumo i durissimi sacrifici sopportati negli ultimi due anni. L'incertezza o, ancor peggio, l'inattività dei soci rappresenta un ostacolo di gran lunga superiore alle difficoltà portate dal processo di ristrutturazione. È per questo motivo - conclude la nota - che la redazione, che fino a oggi non aveva mai ritenuto necessario adottare misure di protesta, ha deciso di reagire”. (Adnkronos)
DA CDR EDITORI PER LA FINANZA APPELLO A TATÒ E BOROLI
Milano, 7 aprile 2009. Il comitato di redazione di Editori per la Finanza, all'indomani della dichiarazione dello stato di agitazione e dell'approvazione di un pacchetto di cinque giorni di sciopero da parte dell'assemblea, rivolge un appello a Silvano Boroli e Franco Tatò, ex presidenti dell'azienda editoriale che siedono nel board di Ipi. «Egregio dottor Silvano Boroli, Egregio dottor Franco Tatò - scrive il Cdr - in quanto ex presidenti di Editori Perlafinanza siamo certi che Voi abbiate ancora oggi molto a cuore le sorti di questa società e delle sue tre testate, Finanza&Mercati, Borsa&Finanza e TuttoFondi». «Nel caso del dottor Boroli, poi - prosegue il Cdr - i legami sono ulteriormente rafforzati dal fatto che fino al dicembre scorso, attraverso B-Holding, faceva parte anche della compagine azionaria e che tutt'oggi vanta un significativo credito nei confronti della società. Ultimamente, però, alcune Vostre decisioni hanno fatto vacillare la nostra convinzione e abbiamo dunque deciso di rivolgerci direttamente a Voi nella certezza che saprete fugare ogni nostro dubbio. Entrambi sedete nel board di Ipi, società che si ostina a non pagare il credito da 2,1 milioni di euro vantato da Tikal e da questa girato a Epf. Una cifra che consentirebbe alla nostra società di guardare con molta più tranquillità al futuro». «Confidiamo - continua il Cdr - che questa decisione sia stata presa nel rispetto della legge e che non abbia secondi fini. È comunque spiacevole osservare che siano proprio due ex presidenti di Epf a renderci la vita difficile proprio ora che il conto economico sta facendo importanti progressi, nonostante la gravissima crisi che ha colpito l'editoria». (Adnkronos)
FNSI E ALG AL FIANCO dei COLLEGHI DI FINANZA&MERCATI
Roma, 8 aprile 2009. «La Federazione nazionale della stampa e l'Associazione lombarda dei giornalisti sono solidali e al fianco delle colleghe e dei colleghi di Finanza&Mercati, Borsa&Finanza e TuttoFondi, costretti a proclamare lo stato di agitazione e un pacchetto di cinque giorni di sciopero di fronte alla decisione degli azionisti della società editrice, Editori Perlafinanza, di disertare l'assemblea che avrebbe dovuto varare un aumento di capitale indispensabile per la continuazione delle attività editoriali». È quanto si legge in una nota della Federazione nazionale della stampa e Associazione lombarda. «Fnsi e Alg sono sconcertate dall'atteggiamento degli azionisti, la signora Silvia Necci, che è subentrata alla Tikal del marito Danilo Coppola, e la Finzeta di Patrizia Zanella, moglie dell'ex azionista e direttore Osvaldo De Paolini, oggi direttore di una testata concorrente, che con la latitanza delle decisioni rischiano di mettere a repentaglio l'esistenza stessa di una realtà del giornalismo finanziario italiano che ha saputo negli anni affermarsi e consolidare le sue posizioni sul mercato», continua la nota. «Fnsi e Alg sono fortemente preoccupate per una situazione che, sebbene ancora gestibile, rischia di precipitare proprio a causa dell'inattività di chi ha il dovere morale prima ancora che il diritto di intervenire senza indugi. Editori Perlafinanza ha infatti già apportato alla sua gestione finanziaria correttivi economici tali da consentirle, se adeguatamente supportata, di affrontare e superare anche la crisi profonda che sta attraversando il settore dell'editoria. Correttivi a cui le giornaliste e i giornalisti hanno dato un contributo determinante in termini di riduzione degli organici e di impegno costante. E che rendono la società appetibile a chi voglia, con serietà e competenza, proseguire con questa importante esperienza editoriale», continua la nota. «Proprio la competenza e la professionalità della redazione, insieme al valore delle tre testate, costituiscono un patrimonio che non può e non deve essere disperso. Ed è dunque arrivato il momento, per gli azionisti di Editori Perlafinanza, di chiarire senza ulteriori dilazioni il loro interesse e il loro impegno nella società, con decisioni e atti concreti», conclude la nota. (Adnkronos)
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