Ancora una volta Santoro ha fatto il Santoro. Dietro il paravento della libertà d'informazione, di cui è rappresentante unico per l'Italia, isole comprese, ha allestito una trasmissione all'insegna del più frusto slogan politico «piove, governo ladro». Non di pioggia si trattava, ma di un terremoto che finora ha fatto 290 vittime e quarantamila sfollati, raso al suolo paesi, buttato giù case, seminato distruzione. Ma i morti non lo fermano, la commozione non lo trattiene. Se ha in mente una tesi, che tesi sia.
La tesi era che bisognava comunque attaccare la Protezione civile, specialmente Guido Bertolaso, i Vigili del Fuoco, la comunità scientifica che non ha dato ascolto agli avvertimenti di Giampaolo Giuliani, gli amministratori locali, il ponte sullo Stretto, Berlusconi, il governo. A dargli manforte in studio ha chiamato l'ex magistrato Luigi De Magistris, candidato alle Europee con l'Italia dei Valori (che acquisto per la politica!) e l'esponente di Sinistra e Libertà Claudio Fava. Contro aveva, e hanno fatto un figurone, Guido Crosetto del Pdl e Mario Giordano. Il giornalismo di Santoro funziona così: con l'aiuto delle poderose inchieste di Sandro Ruotolo e Greta Mauro ha intervistato una signora che si lamentava di un ritardo di un paio d'ore dei soccorsi, un signore che diceva di aver freddo, di un altro ancora che cercava riparo in tende non ancora montate, una studentessa che preoccupata aveva lasciato l'Abruzzo per tempo, un medico che denunciava la mancanza di bottigliette d'acqua nel suo reparto. Ne è uscito così un quadro di devastazione organizzativa da aggiungersi alla devastazione reale. Da un punto di vista simbolico, se un dottore chiede aiuto per la mancanza di qualcosa significa il fallimento dei soccorsi, l'impreparazione della Protezione civile, lo sfascio. Di fronte a una simile tragedia, ma soprattutto di fronte al meraviglioso e commovente impegno dei Vigili del fuoco, dei volontari, della Protezione civile, dei militari, di tutte le organizzazioni che hanno passato notti insonni per salvare il salvabile, Santoro si è sentito in dovere di metterci in guardia dalla speculazione incombente, di seminare zizzania con i morti ancora sotto le macerie, di descrivere l'Italia come il solito Paese di furbi, incapaci di rispettare ogni legge scritta e morale.
Santoro la chiama libertà d'informazione. Esistono gli abusi edilizi, ma forse anche gli abusi di libertà.
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TERREMOTO. SERIE A. CHIEVO-MILAN: STRISCIONE ANTI GIORNALISTI
Verona, 11 aprile 2009. “Vigili del fuoco, Croce Rossa e Protezione Civile orgoglio della nazione - giornalista infamone non hai rispetto delle persone”: è l'ultimo, in ordine di tempo, striscione, giallo con parole nere, esposto dalla curva milanista durante il primo tempo di Chievo-Milan. È stato subito ritirato, mentre le due curve si univano in un coro contro i giornalisti. Sui distinti del Bentegodi è inoltre apparso un altro striscione pro Abruzzo: “Normalmente tifiamo Chievo Verona ma oggi tifiamo per voi. Forza Abruzzo”. (ANSA).
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TERREMOTO. FINI: “ANNO ZERO SEMPLICEMENTE INDECENTE”
Villa S. Angelo (L'Aquila), 12 aprile 2009. «L'unica cosa stonata in questa tragedia è una trasmissione televisiva, sapete benissimo quale. Quella trasmissione è stata semplicemente indecente»: lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, riferendosi all'ultima puntata di 'Anno zero a margine della sua visita tra i terremotati in Abruzzo. «Non si può - spiega Fini - speculare sulla tragedia come qualcuno ha fatto per trarre vantaggio per la sua audience». Ai cronisti che gli chiedono se questo rappresenti un problema per il servizio pubblico, Fini risponde: «Non sta a me dirlo. Comunque c'è una indignazione profonda in tutti quelli che quella trasmissione la hanno vista. Una indignazione che tutti mi hanno detto. Qui - sottolinea - tutti hanno fatto tutto quello che potevano; anche più del loro dovere». (ANSA).
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BERLUSCONI: SANTORO? TV PUBBLICA NON PUÒ FARE COSÌ
L'Aquila, 12 aprile 2009. «Non parlo più di questo, ma mi sembra che i fatti mi abbiano dato ragione: la tv pubblica non può comportarsi in questo modo». Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in visita alla tendopoli di Monticchio, vicino L'Aquila, risponde a una domanda sulle polemiche riguardanti la trasmissione Annozero di Michele Santoro sul terremoto in Abruzzo. (ANSA).
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TV. ANNOZERO. GARIMBERTI-MASI: AVVIATI APPROFONDIMENTI. RIBADIAMO STRAORDINARIO IMPEGNO PROTEZIONE CIVILE
Rpma, 12 aprile 2009. Il Presidente della Rai Paolo Garimberti e il Direttore Generale Mauro Masi hanno avviato «tutti gli approfondimenti previsti dalla normativa vigente e dai regolamenti aziendali» riguardo la trasmissione Annozero di giovedì scorso. Lo rende noto la Rai in un comunicato nel quale Garimberti e Masi ribadiscono «nuovamente pieno e forte sostegno alle azioni svolte dalla Protezione Civile per il terremoto in Abruzzo». «Solidarietà peraltro già espressa sin dal primo momento dal Direttore Generale - aggiunge l'azienda - con una sua propria dichiarazione ripresa da tutte le testate della Rai». (ANSA).
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TV. EUROPA: “DA SANTORO CATTIVO PREGIUDIZIO E MEDIOCRE GIORNALISMO”.
Roma, 14 aprile 2009. Michele Santoro è un «leader politico sotto mentite spoglie» e reagisce come sempre all'azione del governo: «Negare, negare, negare sempre. Negare i meriti di Berlusconi coinvolgendo però in questo rifiuto tutto ciò che di buono lo Stato ha fatto all'Aquila. Di denunce sulle case mal costruite sono pieni i quotidiani e i network: Annozero si è solo aggiunta. Viceversa di colpevoli ritardi nei primi soccorsi si sono trovate solo esili tracce in centinaia di reportage di colleghi bravi come e più di quelli di Santoro: farne l'ossatura di una trasmissione non è certo un gesto meritevole di censura, è solo cattivo pregiudizio e mediocre giornalismo, e tradisce il bisogno di Santoro di ancorarsi ai clichè suoi e dei suoi anni belli». È quanto scrive il quotidiano Europa, criticando la puntata di Annozero dedicata ai soccorsi in Abruzzo. (Adnkronos)
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