Home     Scrivimi     Cercadocumenti     Chi è     Link     Login  

Cerca documenti
Cerca:
in:


Documenti
Attualità
Carte deontologiche
CASAGIT
Corte di Strasburgo
Deontologia e privacy
Dibattiti, studi e saggi
Diritto di cronaca
Dispensa telematica per l’esame di giornalista
Editoria-Web
FNSI-Giornalismo dipendente
Giornalismo-Giurisprudenza
  » I fatti della vita
INPGI 1 e 2
Lavoro. Leggi e contratti
Lettere
Ordine giornalisti
Premi
Recensioni
Riforma professione
Scuole di Giornalismo e Università
Sentenze
Storia
Tesi di laurea
TV-Radio
Unione europea - Professioni
  I fatti della vita
Stampa

MEDIA. CONSIGLIO EUROPA:
CRISI dei GIORNALI
RICHIO PER la DEMOCRAZIA.
"Pluralisno in pericolo in Italia".

Reykjavik, 29 maggio 2009. La crisi che sta investendo la carta stampata rischia di avere effetti negativi anche sulla democrazia. A lanciare l'allarme è stato Karol Jakubowicz, esperto e consulente del Consiglio d'Europa e della Commissione Ue per le questioni relative ai media. L'occasione per parlare di questo non nuovo problema è stata la conferenza dei ministri delle comunicazioni organizzata a Reykjavik dal Consiglio d'Europa e dedicata all'avanzata dei nuovi media, primo tra tutti internet. I media tradizionali, giornali e televisione, hanno sempre svolto un ruolo fondamentale per la democrazia, ha detto Jakubowicz. «Non siamo certi che internet possa ricoprire lo stesso ruolo - ha osservato - perchè anche se è un mezzo favoloso, porta alla frammentazione con la presenza di moltissime voci che però in genere raggiungono utenze numericamente molto limitate». A questo aspetto se ne deve aggiungere anche un altro. «Internet attualmente usa come fonte per i contenuti che propone proprio quei media tradizionali che ora sono in crisi, e se questi vengono meno, su internet verranno offerti sempre più soft news, storie umane e intrattenimento» ha detto ancora Jakubowicz. Il passaggio da fornitori di hard news a fornitori di soft news, secondo Jakubowicz, si sta per altro già verificando nei media tradizionali, che per questioni di budget, o perchè acquistati da investitori finanziari che mirano solo al profitto, non riescono più a garantire la stessa qualità di informazione e il pubblico si trova quindi privato di una fonte di informazione, dell'abilità di seguire il dibattito pubblico. (ANSA)


GIORNALISTI EUROPEI: PREOCCUPA MANCANZA PLURALISMO IN ITALIA GRANDE NAZIONE IGNORA SENZA VERGOGNA STANDARD FONDAMENTALI  - Reykjavik, 29 maggio 2009. La mancanza di pluralismo, soprattutto nel settore televisivo, è vista con preoccupazione dall'Associazione dei giornalisti europei e dal comitato per i media del Consiglio d'Europa che si sono ritrovati a Reykjavik per la conferenza sui nuovi media e la libertà d'espressione. «I giornalisti ovunque sono enormemente preoccupati per la mancanza di pluralismo in Italia, in particolare nel settore televisivo, a causa di una tendenza monopolistica e la mancanza di trasparenza nel settore pubblico», ha detto William Horsley, rappresentante dell'Associazione dei giornalisti europei (Aej) e presidente della sezione britannica dell'organizzazione. «Noi abbiamo un problema fondamentale quando si tratta di pluralità e diversità dei media in Italia: il presidente del Consiglio controlla larghe parti dei media privati e attraverso la sua posizione ha un'influenza sul servizio pubblico», ha osservato dal canto suo Andrew McIntosh, parlamentare inglese e presidente del sottocomitato per i media dell'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. «La situazione italiana non ha eguali in Europa occidentale e non riesco a pensare a una situazione equivalente neanche nei paesi dell'Est», ha quindi aggiunto Mark Thompson, dell' organizzazione Open Society Foundation, parte della rete di fondazioni creata da George Soros. Thompson ha parlato dell'Italia come di un «deplorevole esempio per le democrazie più giovani» ma anche di un Paese in cui c'è «una riluttanza culturale della classe politica ad accettare il principio dell'indipendenza del servizio pubblico televisivo». L'Italia, ha aggiunto Thompson, è «una grande nazione che ignora apertamente i più fondamentali standard di pluralismo dei media e lo fa apparentemente senza alcuna vergogna». (ANSA)





Editore/proprietario/direttore: Francesco Abruzzo - via XXIV Maggio 1 - 20099 Sesto San Giovanni (MI) - telefono-fax 022484456 - cell. 3461454018
---------------------------------
Decreto legge n. 63/2012 convertito con la legge 103/2012. Art. 3-bis (Semplificazioni per periodici web di piccole dimensioni): 1. Le testate periodiche realizzate unicamente su supporto informatico e diffuse unicamente per via telematica ovvero on line, i cui editori non abbiano fatto domanda di provvidenze, contributi o agevolazioni pubbliche e che conseguano ricavi annui da attività editoriale non superiori a 100.000 euro, non sono soggette agli obblighi stabiliti dall'articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, dall'articolo 1 della legge 5 agosto 1981, n. 416, e successive modificazioni, e dall'articolo 16 della legge 7 marzo 2001, n. 62, e ad esse non si applicano le disposizioni di cui alla delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 666/08/CONS del 26 novembre 2008, e successive modificazioni. 2. Ai fini del comma 1 per ricavi annui da attività editoriale si intendono i ricavi derivanti da abbonamenti e vendita in qualsiasi forma, ivi compresa l'offerta di singoli contenuti a pagamento, da pubblicità e sponsorizzazioni, da contratti e convenzioni con soggetti pubblici e privati.
---------------------------------
Provider-distributore: Aruba.it SpA (www.aruba.it) - piazza Garibaldi 8 / 52010 Soci (AR) - Anno XV Copyright � 2003

Realizzazione ANT di Piccinno John Malcolm - antconsultant@gmail.com