Roma, 1 giugno 2009. «La regola generale è che le fotografie possono essere prese senza il consenso della persona interessata solo se l'intenzione è quella di farne un uso privatissimo. Occorre ricordare che la tutela della riservatezza di ognuno di noi è parte integrante del principio di libertà sancito dalla carta costituzionale». Lo ha detto a 'Il Messaggerò Francesco Pizzetti, presidente dell'Autorità garante dei dati personali, anticipando che sulle fotografie scattate a Villa Certosa «la nostra attività sarà guidata oltre che dal più tempestivo e scrupoloso accertamento dei fatti, anche dai principi generali che le ho appena esposto». «All'interno del domicilio privato di una persona, chiunque essa sia, la necessità del consenso dell'interessato sussiste sempre, anche se si intende farne un uso personale», ha spiegato il garante. «Per quanto riguarda le persone pubbliche, o che in un certo contesto assumono interesse pubblico - prosegue Pizzetti - la regola generale è che non è necessario il consenso di questa persona se la foto è scattata in luogo pubblico e verrà utilizzata per informare, cioè nell'ambito del diritto di cronaca. Mentre numerosi provvedimenti dell'Autorità garante della privacy hanno tenuto fermo il principio che non è lecito introdursi nel domicilio privato con artifizi e raggiri per catturare immagini di persone che hanno rilevanza pubblica». Pizzetti ricorda anche che «non è lecito utilizzare per lo stesso scopo alcune tecnologie particolarmente invasive per vedere e riprendere immagini all'interno del domicilio della persona, essa sia un personaggio pubblico o meno». (Adnkronos)
Foto Villa Certosa: il Garante richiama al rispetto delle regole
Roma, 5 giugno 2009. In riferimento alle foto pubblicate oggi dal quotidiano spagnolo "El Pais", e riportate da alcuni quotidiani italiani e da molti siti web, il Garante per la protezione dei dati personali ritiene doveroso richiamare alcuni dei principi che regolano il corretto trattamento dei dati personali nell'esercizio dell'attività giornalistica. L'Autorità ribadisce che è illecito riprendere e comunque utilizzare immagini di persone all'interno di una privata dimora senza il loro consenso e con l'uso di tecniche particolarmente invasive. Allo stato dei fatti, sembra che le foto pubblicate da "El Pais" non rispettino tali principi. L'Autorità ricorda peraltro che, su segnalazione di parte, ha avviato nei giorni scorsi una istruttoria, ancora in corso, su una serie di foto, alcune delle quali ritraggono persone all'interno del parco di Villa Certosa, e che materiale fotografico relativo alla medesima vicenda è stato oggetto di sequestro ad opera della Procura di Roma. Con riferimento alle immagini raccolte con le modalità e nel contesto sopra indicati, l'Autorità raccomanda, dunque, agli organi di informazione italiani il più attento rispetto della normativa sulla privacy e del codice deontologico dei giornalisti, e di attenersi ai principi affermati dalla giurisprudenza nazionale e internazionale e dai precedenti interventi del Garante. (www.garanteprivacy.it)
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Il Garante della privacy Pizzetti interviene nel caso Berlusconi-Zappadu: "No alle foto in casa altrui, la privacy è un dirittto".
Roma, 1 giugno 2009. Le fotografie "possono essere prese senza il consenso della persona interessata solo se l'intenzione è quella di farne un uso privatissimo": è questa la "regola generale" esposta dal garante della privacy, Francesco Pizzetti, che non si esprime direttamente sulla vicenda degli scatti nella villa sarda del premier Berlusconi. "Per quanto riguarda le persone pubbliche o che in un certo contesto assumono interesse pubblico la regola generale è che non è necessario il consenso di questa persona se la foto scattata in luogo pubblico verrà utilizzata per informare, cioé nell'ambito del diritto di cronaca", spiega in un'intervista al 'Messaggero' Pizzetti, che ricorda come l'Autorità garante della privacy ha aperto un'istruttoria sulla vicenda delle foto a villa Certosa che "sarà guidata, oltre che dal più tempestivo e scrupoloso accertamento dei fatti, anche dai principi generali che ho appena esposto". (Apcom)
Foto Villa Certosa: il Garante richiama al rispetto delle regole
Roma, 5 giugno 2009. In riferimento alle foto pubblicate oggi dal quotidiano spagnolo "El Pais", e riportate da alcuni quotidiani italiani e da molti siti web, il Garante per la protezione dei dati personali ritiene doveroso richiamare alcuni dei principi che regolano il corretto trattamento dei dati personali nell'esercizio dell'attività giornalistica. L'Autorità ribadisce che è illecito riprendere e comunque utilizzare immagini di persone all'interno di una privata dimora senza il loro consenso e con l'uso di tecniche particolarmente invasive. Allo stato dei fatti, sembra che le foto pubblicate da "El Pais" non rispettino tali principi. L'Autorità ricorda peraltro che, su segnalazione di parte, ha avviato nei giorni scorsi una istruttoria, ancora in corso, su una serie di foto, alcune delle quali ritraggono persone all'interno del parco di Villa Certosa, e che materiale fotografico relativo alla medesima vicenda è stato oggetto di sequestro ad opera della Procura di Roma. Con riferimento alle immagini raccolte con le modalità e nel contesto sopra indicati, l'Autorità raccomanda, dunque, agli organi di informazione italiani il più attento rispetto della normativa sulla privacy e del codice deontologico dei giornalisti, e di attenersi ai principi affermati dalla giurisprudenza nazionale e internazionale e dai precedenti interventi del Garante. (www.garanteprivacy.it)
-----------------------------
I ringraziamenti del Presidente del Consiglio.
Roma, 1 giugno 2009. ''La ringrazio per il suo intervento''. Con queste parole il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ha ringraziato il garante della privacy Francesco Pizzetti per le sue parole sulla necessita' di tutelare la riservatezza anche negli scatti fotografici dentro le case private. Il presidente del Consiglio e il Garante si sono incontrati al ricevimento al Quirinale in vista della Festa del 2 giugno. (ANSA)
…………….
Caso Berlusconi-Zappadu, Fnsi: "Eccesso di zelo nella vicenda delle fotografie sequestrate. Il premier è personaggio pubblico, esiste un diritto di cronaca".
Roma, 1 gennaio 2009. ''C'e' piu' di un eccesso di zelo nella vicenda che ruota intorno alle fotografie scattate da Antonello Zappadu''. Lo sostiene la Federazione nazionale della stampa italiana che sottolinea il fatto che il presidente del consiglio e' personaggio pubblico e quindi esiste il diritto di cronaca Per la Fnsi nella vicenda delle foto l'eccesso di zelo e' ''quello della Procura di Roma, che ha ipotizzato la tentata truffa per poter cosi' mettere sotto sequestro - ancor prima del pronunciamento del Garante della Privacy - anche gli scatti eseguiti in luogo pubblico, all'aeroporto di Olbia. Quello della societa' editrice di E Polis, che si e' affrettata ad annunciare un procedimento disciplinare a carico del fotoreporter in nome di presunte regole 'etico-valoriali': ha fatto molto bene l'assemblea di redazione a ricordare che per i giornalisti le norme deontologiche sono quelle fissate dalle carte dell'Ordine, e a rispondere con due giorni di sciopero alla reazione con la quale il direttore di testata ha accolto il pronunciamento dei suoi redattori''. Il Sindacato dei giornalisti ''non ha mai rivendicato un inesistente diritto al pettegolezzo o all'intrusione nella vita privata. Ma i personaggi pubblici - i politici come gli attori, che chiedono in permanenza la presenza delle telecamere e dei teleobiettivi - non possono dimenticare che per loro la soglia della riservatezza e' attenuata: come avvenne per Silvio Sircana, all'epoca portavoce del presidente del Consiglio Prodi, che era stato fotografato in una strada di Roma mentre a bordo della sua auto parlava con un trans; o come avvenne per Clemente Mastella, all'epoca ministro della Giustizia, fotografato mentre usava l'aereo di Stato per andare al Gran Premio a Monza. L'on. Berlusconi - continua la Fnsi - non puo' pretendere un trattamento diverso. C'e' un diritto di cronaca che non ha nulla a che vedere col gossip, e che va difeso''. (ANSA)
Caso Berlusconi-Zappadu, in sciopero i giornalisti di E Polis contro la decisione dell'azienda di avviare un procedimento disciplinare nei confronti del fotografo
Roma, 1 giugno 2009. I 19 quotidiani del gruppo Epolis, free-press a distribuzione mista (gratuito e a 50 centesimi in edicola), non sono oggi usciti per uno sciopero proclamato al dai giornalisti al termine di un'assemblea straordinaria legata agli sviluppi dell'inchiesta aperta dalla Procura di Roma per violazione della privacy e tentata truffa per la serie di foto scattate dal fotoreporter Antonello Zappadu, che ha un rapporto di lavoro con la societa' editrice Epolis Spa Un'altra giornata di sciopero e' in programma oggi, con un'assemblea nel pomeriggio per fare il punto della situazione. In una nota, il cdr spiega che la decisione di proclamare lo sciopero (in un primo momento era stato deciso solo quello delle firme) e' stata assunta in seguito a una ''deprecabile reazione del direttore'' al comunicato dell'assemblea e dell'Associazione della stampa sarda. (ANSA)
-------------------------------------
LA SOCIETÀ EDITRICE DI E POLIS PRENDE LE DISTANZE DA ZAPPADU: "FOTOGRAFIE NON REALIZZATE NELL'AMBITO DELL'IMPIEGO CON IL QUOTIDIANO, AVVIATO UN PROVVEDIMENTO DISCIPLINARE"
Cagliari, 1 giugno 2009. «In queste ore di grande attenzione da parte degli organi di stampa per i contenuti e le ragioni che hanno portato la Procura della Repubblica di Roma ad adottare nei confronti di Antonello Zappadu un provvedimento di perquisizione e sequestro di centinaia di fotografie che sarebbero state scattate durante la festa di capodanno 2008 a Villa Certosa, in Sardegna, la società editrice E Polis S.p.A., dalla quale il fotografo dipende, sente il dovere di prendere le distanze dalle modalità con le quali costui avrebbe operato». È quanto si legge in una nota della società editrice del quotidiano diretto da Enzo Cirillo. E Polis S.p.A. rende noto: 1) che le condotte che vengono ascritte allo Zappadu non appartengono alle regole deontologiche ed etico-valoriali che la stessa ha da tempo sviluppato al suo interno e dalle quali tutti i dipendenti, giornalisti, fotografi e collaboratori della EPolis S.p.A. sono tenuti ad attenersi; 2) che tali fotografie risultano non essere state realizzate nell'ambito ed in ragione del rapporto di impiego che Antonello Zappadu intrattiene con la EPolis S.p.A. ed in totale assenza di qualunque richiesta o indicazione della direzione; 3) di aver già avviato procedimento disciplinare nei confronti del fotoreporter al fine di definire con puntualità i contorni del suo comportamento extra lavorativo.«La società - conclude la nota - si impegna sin da ora a favorire le indagini della magistratura fornendo ogni elemento utile all'inchiesta e riservandosi inoltre, il diritto di tutelare i propri interessi e la propria onorabilità sia in sede civile che penale». (Adnkronos)
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Testo in: http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=2033
PRIVACY.
BERLUSCONI E L'HAREM:
LE FOTOGRAFIE ESEGUITE
IN VIOLAZIONE DEL DIRITTO
ALLA RISERVATEZZA
POSSONO ESSERE SOTTOPOSTE
A SEQUESTRO PENALE.
Violato anche il codice deontologico
nell’attività giornalistica, che prescrive
l’uso corretto di tecniche invasive.
Roma, 29 aprile 2008. Il servizio "l'Harem di Berlusconi", pubblicato dal settimanale "Oggi", edito dal gruppo Rcs Corriere della Sera, nell'aprile scorso, ha leso il diritto alla privacy del prossimo presidente del Consiglio. Lo ha deciso oggi la corte di Cassazione, dando torto al gruppo editoriale, che sosteneva la legittimità della pubblicazione. Le foto, alle quali era stata dedicata la copertina, ritraevano Berlusconi in compagnia di 5 giovani donne nel giardino di Villa Certosa, la sua residenza in Sardegna. (www.agendacomunicazione.it)
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°