Trieste, 27 luglio 2009. Per il presidente dell'Ordine dei giornalisti Lorenzo Del Boca, «le centinaia di prepensionamenti possono mettere in pericolo i conti dell'Inpgi», l'Istituto della previdenza dei giornalisti. «C'è il pericolo - ha detto Del Boca, interpellato oggi a Trieste a margine di un incontro con la redazione del portale dell'ebraismo Moked.it - che i conti non siano più in equilibrio. Se ci sono centinaia di colleghi con una pensione relativamente alta che entrano in pensionamento, significa che l'Inpgi avrà un esborso significativo, inaspettato e improvviso, che non sarà sostituito da assunzioni» nelle aziende editoriali. Secondo Del Boca, «il problema non è soltanto quello dell'equilibrio dei conti, ma è della gestione della professione. Io chiedo come faceva il presidente Ciampi di tenere la schiena dritta e la testa alta. Ma come si può farlo - ha continuato - quando non c'è la certezza di un'assunzione, quando nella migliore delle ipotesi si è assunti a tempo determinato e nella peggiore si prendono due euro lordi a pezzo? Il giornalista è una persona, ha bisogno di mangiare, e essere preda di uno che ti offre un pranzo e una cena pone problemi significativi sull'indipendenza del giornalista e quindi sulla libertà della stampa». (ANSA).
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Testo in: http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=3973
PREVIDENZA DEI GIORNALISTI:
momento difficile se non drammatico.
Il CdA dell’Inpgi ha approvato
“seduta stante” due delibere (in
allegato) così come volevano Tremonti
e Sacconi. Le delibere modificano
i commi 6 e 10 dell’articolo 7
(Computo della pensione annua)
del Regolamento dell’Istituto.
Il CdA lancia un GRIDO D’ALLARME
sulle difficoltà del comparto editoria
“con pesanti ed immediate conseguenze
sul mercato occupazionale”. Previsto
“il ricorso da parte degli editori
agli altri ammortizzatori sociali,
che sono suscettibili di determinare
oneri insostenibili per l’Inpgi”.
RICERCA DI FRANCO ABRUZZO
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Testo in: http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=4011
GIORNALI: piani lacrime e sangue.
Soltanto nel 2009.
sono 516 i giornalisti
prepensionabili
e ben 1.950 quelli che
hanno 59 anni e 35 anni
di contributi (ma bisogna
scorporare quanti
lavorano nelle testate
radiotv). I conti
dell’Inpgi appaiono
davvero a rischio.
Il quadro degli esuberi
testata per testata.
Gli editori potrebbero presto essere chiamati ad aumentare i contributi per ogni giornalista assunto, passando dal 23,04 di oggi al 29,26 per le aziende con 15 dipendenti; al 29,56 per le aziende con 50 dipendenti e al 29,86 per le aziende con più di 50 dipendenti. Si tratta di una differenza cospicua che supera i 6 punti percentuali (che valgono un gettito annuale di almeno 50 milioni di euro). In alternativa rimane il vecchio progetto di riportare l’Inpgi nell’area pubblica, perché è l’unica Cassa sostitutiva dell’Inps, assicurando giornalisti dipendenti e non autonomi. I giornalisti autonomi e parasubordinati sono “coperti” dall’Inpg/2 simile alle altre casse riservate a quanti esercitano professioni intellettuali. Gli Stati generali dell’editoria si terranno dopo la legge finanziaria per il 2010.
RICERCA DI FRANCO ABRUZZO
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Testo in: http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=4097
Prima Comunicazione: "L'editoria è un cantiere aperto"
EDITORIA. CRISI:
le ristrutturazioni
taglieranno
550 posti di lavoro.
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