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  Deontologia e privacy
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Relazione 2005 (con uno sguardo al 2006) del Garante della privacy (Roma, 7 luglio 2006).
Francesco Pizzetti:
Non è buon giornalismo, e comunque
non è mai lecito, ledere la dignità
delle persone per mero "gossip",
utile ad aumentare le vendite
o a solleticare forme di "voyerismo".///// In allegato il testo della relazione


Roma, 7 luglio 2006 (Apcom). Per l'Autorità Garante della Privacy, il 2005 è stato un anno di intensa attività che ha spaziato dalle intercettazioni telefoniche alle banche dati, da Internet al credito al consumo, dalla riservatezza nelle strutture sanitarie alla propaganda elettorale, dalla scuola agli alberghi, dalla videosorveglianza al diritto di cronaca, dalla vita condominiale al recupero crediti. Nella relazione al Parlamento il presidente Francesco Pizzetti, ha sottolineato come l'Autorità abbia esaminato in particolare sulle possibilità offerte dalle nuove tecnologie di raccolta e conservazione di dati personali, sulla necessità della messa in sicurezza delle banche dati, sul ricorso crescente ai dati biometrici e sul potenziale uso indiscriminato dei dati personali piu' delicati. Importante l'iniziativa nei confronti della Pubblica amministrazione per recuperare il ritardo nella predisposizione dei regolamenti sul trattamento dati sensibili e giudiziari. Spazio poi alla promozione della privacy come valore aggiunto per le imprese e alla funzione di risorsa che la protezione dei dati può' svolgere nel mercato globale.


LE CIFRE - Nel 2005 l'Autorità ha adottato 724 provvedimenti collegiali, che hanno riguardato anche la trattazione di 634 ricorsi. Considerando anche alcuni casi trattati nell'anno e definiti piu' di recente, ha risposto a 364 quesiti e a 1.633 segnalazioni e reclami. Ha dato 31 pareri su atti normativi del governo e ha approvato 61 schemi di regolamento sul trattamento dei dati sensibili nella PA. I provvedimenti generali sono stati piu' di 100. In forte aumento le ispezioni: 200 nel 2005 e 145 nel primo semestre 2006. Sono state contestate 94 sanzioni amministrative ed effettuate 10 denunce all'autorita' giudiziaria. Circa 12.000 le notificazioni al Garante sull'avvio, la modifica e la cessazione di trattamenti di dati personali per i soli casi espressamente previsti dal Codice (dati genetici, biometrici, relativi allo stato di salute trattati a fini di procreazione assistita, trattati a fini di selezione del personale, volti ad analizzare scelte di consumo).


GLI INTERVENTI PRINCIPALI - P.A. (regolamenti sull'uso dei dati sensibili, gestione data base anagrafici, accertamenti fiscali e tributari,videosorveglianza); nuove tecnologie (raccolta ed uso di impronte digitali, passaporto elettronico, web cam, etichette intelligenti - Rfid); giornalismo e informazione (cronache giudiziarie, privacy dei personaggi pubblici, tutela dei minori, dati sullo stato di salute); telecomunicazioni (intercettazioni, conservazione dati di traffico, tabulati telefonici, nuovi elenchi telefonici, servizi non richiesti, videofonini, Sms, Tv interattiva); Internet (Spamming, motori di ricerca, sanità on line, diritto all'oblio); marketing (informativa e consenso, profilazione a fini commerciali dei clienti, telefonate e fax indesiderati, carte di fedelta'); sanita' (riservatezza nelle strutture sanitarie, banche dati del Dna, monitoraggio della spesa, diffusione dati sanitari su siti Internet, procreazione assistita); rapporto di lavoro (navigazione in Internet e controllo dei lavoratori, agenzie per l'impiego, sistemi di rilevazione biometrica, Borsa lavoro); attivita' giudiziarie e di polizia (Ced del Dipartimento di p.s., carta multiservizi giustizia, informatica giuridica); associazioni e movimenti politici (decalogo su propaganda elettorale, liste elettorali); ordini professionali (semplificazioni per avvocati e notai, regolamenti sull'uso dei dati sensibili e giudiziari); scuola e università (Portfolio, scrutini e voti scolastici, preiscrizioni informatiche all'università); vita sociale (radiotaxi, condomini, recupero crediti, raccolta differenziata rifiuti urbani); sistema impresa (trasferimento di dati all'estero, misure di sicurezza); sistema bancario e assicurativo (credito al consumo, e-banking, identificazione dei clienti agli sportelli, sistemi di rivelazione di immagini e impronte digitali, accesso alle perizie medico-legali).


I CODICI DENTOLOGICI - Nel 2005 è entrato in vigore quello sul credito al consumo, con le regole per la comunicazione e la conservazione dei dati nei sistemi informativi gestiti da privati conosciuti come 'centrali rischi' private. Si lavora intanto ai codici per Internet, le investigazioni difensive, il rapporto di lavoro, il direct marketing.


L'ATTIVITA' INTERNAZIONALE - All'interno del gruppo che riunisce le Autorita' europee, il Garante ha contribuito alla definizione di pareri su questioni come la geolocalizzazione, la proprieta' intellettuale, l'uso delle Rfid, la sanita' elettronica. Grande attenzione allo scambio di dati a fini di cooperazione giudiziaria e di sicurezza, in particolare per quanto riguarda l'istituzione di un nuovo sistema informativo (Sis II) destinato a sostituire l'attuale sistema informativo Schengen e il sistema dei visti per soggiorni di breve durata (sistema Vis). Quanto alla conservazione dei dati di traffico telefonico (data retention), il Gruppo dei Garanti Ue ha adottato un parere coordinato dal Garante italiano sulla proposta di direttiva poi varata dalla Commissione europea, nel quale si sono richieste precise garanzie a tutela dei cittadini europei.


INTERCETTAZIONI -  Il prof. Francesco Pizzetti ha affrontato il problema delle intercettazioni utilizzate dai giornali in merito alle vicende rilevanti dell’ultimo anno (Bancopoli, Calciopoli, Savoiagate). Il prof. Pizzetti ha affermato: “Particolare clamore hanno suscitato di recente modalità e forme inedite di pubblicazione integrale dei contenuti delle intercettazioni, talvolta disponibili su Internet o raccolte in dossier posti in vendita. Il fenomeno merita attenzione. I testi delle intercettazioni finiscono in un brogliaccio contenente il riassunto delle conversazioni registrate, redatto da un operatore di giustizia, finalizzato ad essere conservato, valutato e utilizzato da altri operatori di giustizia (giudici e avvocati).


Pubblicare pressoché integralmente questo materiale in forma grezza, senza alcuna intermediazione e commento, non sempre è un servizio utile alla formazione di un libero e corretto convincimento del lettore.


Offrire all'opinione pubblica, senza adeguata mediazione, il contenuto di testi destinati alla diversa funzione di concorrere, insieme ad altri strumenti probatori, alla formazione del convincimento del pubblico ministero e/o del giudice, significa muoversi su un terreno minato.


Con il provvedimento generale, adottato alcuni giorni fa, abbiamo voluto ribadire con forza l'importanza delle regole che devono presiedere l'esercizio di un diritto-dovere di cronaca e d'informazione rispettoso della riservatezza e della dignità individuale, confermando orientamenti e indirizzi consolidati.


Nessuno, meno che mai il Garante, chiede censure preventive o bavagli all'informazione. Chiediamo che il giornalista svolga fino in fondo il proprio mestiere, soppesando, anche rispetto a persone che hanno rilievo pubblico, le notizie e distinguendo fra informazioni necessarie per valutare il fatto e informazioni che invece attengono prevalentemente alla sfera privata del soggetto.


La posizione del "terzo incolpevole", dei familiari e dei minori deve essere sempre tutelata, così come particolare attenzione va prestata alle informazioni sensibili.


Siamo consapevoli che l'uso delle intercettazioni telefoniche investe anche la responsabilità di altri soggetti, in primo luogo gli operatori della giustizia. Ed è per questo che abbiamo rivolto un nuovo caloroso invito al Consiglio Superiore della Magistratura affinché, nell'ambito delle sue competenze, si attivi perché siano migliorate le garanzie e le misure di sicurezza a tutela della riservatezza delle informazioni processuali. Inoltre, ci siamo impegnati a collaborare su questi temi con Parlamento e Governo anche attivando il diritto-dovere di segnalazione che la legge ci attribuisce”.


 







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