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LA “GUERRA DI SEGRATE”
A UNA SVOLTA.

LODO MONDADORI:
FININVEST DOVRÀ
RISARCIRE 750 MILIONI

ALLA CIR DI DE BENEDETTI
Le tappe della vicenda.
La sentenza in allegato.

Nei confronti della sentenza Fininvest «esprime tutta la propria incredulità» e annuncia ricorso. Ricorso che verrà preceduto da una richiesta alla corte d'appello di bloccare l'esecutività del provvedimento giudicato dal prof. Romano Vaccarella, alla guida del pool dei legali della società «abnorme e che lascia a bocca aperta».

Milano, 3 ottobre 2009.  Nuovo colpo di scena nella partita aperta da vent'anni con al centro la vicenda del Lodo Mondadori, cioè la battaglia cominciata fine degli anni Ottanta tra Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti per il controllo di uno dei maggiori gruppi editoriali italiani: oggi il Tribunale civile di Milano ha condannato Fininvest a versare alla Cir quasi 750 milioni di euro. Una sentenza che per Carlo De Benedetti, presidente onorario del gruppo «ci rende giustizia», mentre per Marina Berlusconi alla guida della società, che ha già annunciato appello, «è sconcertante». Questa mattina il giudice della prima sezione Raimondo Mesiano ha depositato provvedimento, che ha carattere esecutivo, con cui ha stabilito che Cir «ha diritto» al risarcimento da parte di Fininvest «del danno patrimoniale da perdita di chance di un giudizio imparziale». Risarcimento che quantifica in 749.995.611,93 euro a cui si aggiungono gli interessi legali, le spese del giudizio e, tra l'altro, a due milioni di euro per gli onorari. Inoltre, il giudice ha disposto che Cir, assistita dal prof. Vincenzo Roppo e dalla collega Elisabetta Rubini, ha diritto al risarcimento dei danni non patrimoniali, sempre per l'effetto della «perdita di chance», che verranno definiti in un giudizio separato. Il provvedimento del Tribunale civile arriva dopo la condanna definitiva per corruzione (è del 2007) di Cesare Previti, degli avvocati Giovanni Acampora e Attilio Pacifico ad un anno e 6 mesi e del giudice Vittorio Metta a due anni e otto mesi: è stato ritenuto che la sentenza con cui la Corte d'appello di Roma nel '91 diede ragione a Berlusconi nella battaglia di Segrate era stata «comprata». «Dopo quasi vent'anni dalla condotta fraudolenta messa in atto per sottrarre al nostro Gruppo la legittima proprietà della Mondadori - è il commento di De Benedetti - finalmente la magistratura ci rende giustizia anche sul piano civile. La sentenza - ha proseguito - non mi compensa per non aver potuto realizzare il progetto industriale che avrebbe creato il primo gruppo editoriale italiano, ma stabilisce in modo inequivocabile i comportamenti illeciti che l'hanno impedito». «Si tratta di un verdetto incredibile e sconcertante», afferma invece, Marina Berlusconi, presidente di Finivest, che ha sottolineato come la società «ha sempre operato nella massima correttezza e ha dimostrato in modo limpido e inconfutabile la validità delle proprie ragioni. Non posso non rilevare - ha rimarcato - che questa sentenza cade in momento politico molto particolare; dà ragione ad un gruppo editoriale la cui linea di durissimo attacco al presidente del Consiglio, per non dire altro, è sotto gli occhi di tutti. Sbaglia però chi canta vittoria troppo presto. Sappiamo di essere nel giusto e siamo certi che alla fine questo non potrà non esserci riconosciuto». Nei confronti della sentenza Fininvest «esprime tutta la propria incredulità» e annuncia ricorso. Ricorso che verrà preceduto da una richiesta alla corte d'appello di bloccare l'esecutività del provvedimento giudicato dal prof. Romano Vaccarella, alla guida del pool dei legali della società «abnorme e che lascia a bocca aperta». (ANSA).


di www.sole24ore.com


«La Cir ha diritto al risarcimento da parte di Fininvest del danno patrimoniale da 'perdita di chance' quantificato in circa 750 milioni». Lo scrive una nota che fa capo al Gruppo De Benedetti riferendo i contenuti della sentenza del Tribunale di Milano nella causa civile promossa contro la Fininvest per il risarcimento del danno causato dalla corruzione giudiziaria nella vicenda del Lodo Mondadori. 




Nella nota si legge che «è stata depositata oggi la sentenza del tribunale di Milano nella causa civile promossa da Cir, assistita dagli avvocati prof. Vincenzo Roppo ed Elisabetta Rubini, contro Fininvest per il risarcimento del danno causato dalla corruzione giudiziaria nella vicenda del Lodo Mondadori.


La sentenza che ha carattere esecutivo decide che Cir ha diritto al risarcimento da parte di Fininvest del danno patrimoniale da perdita da chance di un giudizio imparziale, quantificato in euro 749.955.611,93;


Cir ha diritto al risarcimento da parte di Fininvest anche dei danni non patrimoniali sopportati in relazione alla medesima vicenda. La liquidazione di tali danni è riservata ad altro giudizio. 




In questo modo, dopo la definitiva condanna penale per corruzione intervenuta nel 2007, anche il giudice civile porta luce su una vicenda che ha inflitto un enorme danno a carico di Cir, ferendo al contempo fondamentali valori di corretto funzionamento del mercato e delle istituzioni.. Cir esprime soddisfazione per una sentenza che rende giustizia alla società e ai suoi azionisti».


La sentenza del Tribunale di Milano «non mi compensa per non aver potuto realizzare il progetto industriale che avrebbe creato il primo gruppo editoriale italiano, ma stabilisce in modo inequivocabile i comportamenti illeciti che l'hanno impedito» scrive l'ingegner Carlo De Benedetti, presidente onorario di Cir, commentando il pronunciamento del Tribunale nell'ambito della vicenda del lodo Mondadori.


«Dopo quasi vent'anni dalla cosiddetta fraudolenta messa in atto per sottrarre al nostro gruppo la legittima proprietà della Mondadori - afferma - finalmente la magistratura, dopo la sentenza che ha confermato definitivamente in sede penale l'avvenuta corruzione di un giudice, ci rende giustizia anche sul piano civile».


 


LODO MONDADORI. VACCARELLA (FININVEST): “SENTENZA ABNORME”


Milano, 3 ottobre 2009.  «È una sentenza abnorme. Se la motivazione corrisponderà al dispositivo c'è da restare a bocca aperta perchè la condanna è superiore alla somma richiesta ed è stata irrogata per perdita di chance». Così il prof. Romano Vaccarella, uno dei legali di Fininvest ha commentato la sentenza con cui oggi il Tribunale civile di Milano ha condannato la società a versare alla Cir circa 750 milioni di euro nell'ambito della vicenda del Lodo Mondadori. Vaccarella, che è stato anche giudice della Corte Costituzionale, ha anticipato che il loro ricorso in appello, «se la motivazione corrisponderà al dispositivo, si concentrerà sul concetto di perdita di chance». «Perdita di chance - ha spiegato il professore - significa essere privato della possibilità di ottenere un risultato partecipando, per esempio, a un concorso qualora mi sia impedito di prendervi parte». Concetto che applicato al dispositivo di questa mattina «significa la possibilità - ha proseguito - di partecipare a un giudizio equo. Ma nel caso in questione, nel 1991 la sentenza della Corte d'Appello di Roma (quella risultata “comprata”, ndr,) c'è stata e quindi non si può parlare di perdita di chance ma semmai di sentenza iniqua e ingiusta. E di sentenza iniqua e ingiusta nessuna ha mai parlato, nè in sede civile e nè in sede penale». (ANSA).


 


LA SCHEDA


Lodo Mondadori, le tappe della vicenda giudiziaria


ROMA - Ecco le tappe principali della vicenda giudiziaria per il Lodo Mondadori che oggi ha visto il Tribunale civile di Milano emettere una provvedimento di condanna contro la Fininvest che dovrà versare a Cir circa 750 milioni a titolo di risarcimento per danno patrimoniale.


 


4 ottobre 2001. Davanti ai giudici della quarta sezione del tribunale di Milano comincia il processo per il Lodo Mondadori. Imputati sono Cesare Previti, Attilio Pacifico, Vittorio Metta e Giovanni Acampora. A giugno, i giudici della quinta sezione della Corte d'Appello di Milano hanno ritenuto che nei confronti di Silvio Berlusconi è ipotizzabile il reato di corruzione semplice e, grazie alla concessione delle attenuanti generiche, questo reato è stato dichiarato prescritto.


 


28 gennaio 2002. Il processo Imi-Sir, cominciato nel 2000, è riunito con quello sul Lodo Mondadori.


 


29 aprile 2003. La Corte di Appello di Milano condanna a 13 anni Vittorio Metta, 11 anni Cesare Previti e Attilio Pacifico, 8 anni e 6 mesi Renato Squillante, 6 anni Felice Rovelli, 5 anni e 6 mesi Giovanni Acampora, 4 anni e 6 mesi Primarosa Battistella. Assolto Filippo Verde.


 


7 gennaio 2005. Comincia a Milano, davanti alla seconda Corte d'appello, presieduta da Roberto Pallini, il processo di secondo grado per i casi Imi-Sir e Lodo Mondadori.


 


23 maggio 2005. I giudici confermano la condanna di Cesare Previti per la sola vicenda Imi-Sir, assolvendolo per quella Lodo Mondadori. Previti e Attilio Pacifico hanno avuto una riduzione della condanna da undici a sette anni. Riduzioni delle pene per gli altri imputati: Vittorio Metta da 13 a 6 anni, Renato Squillante da 8 anni e 6 mesi a 5 anni, Felice Rovelli da 6 a 3 anni, Primarosa Battistella da 4 anni e 6 mesi a 2 anni.


Per la vicenda Lodo Mondadori l'avvocato Giovanni Acampora, Metta, Pacifico e Previti sono stati assolti "perché il fatto non sussiste".


 


4 maggio 2006. Per la vicenda Imi/Sir, la Corte di Cassazione riduce a 6 anni la condanna per Previti e Pacifico, conferma la condanna a 6 anni per Metta, riduce la pena per Acampora a 3 anni e 8 mesi, annulla senza rinvio la condanna per Squillante e Battistella e considera prescritta l'accusa per Felice Rovelli. Per il lodo Mondadori, la Cassazione accoglie il ricorso della Procura Generale di Milano e della parte civile Cir, contro le assoluzioni del maggio 2005.


 


18 dicembre 2006. Davanti alla terza sezione della Corte d'appello di Milano, comincia il nuovo processo d'appello per il lodo Mondadori.


 


23 febbraio 2007. I giudici condannano Previti, Acampora e Pacifico ad un anno e 6 mesi, Metta a due anni e otto mesi. Le condanne vanno aggiunte in continuazione con quelle del processo Imi-Sir, ormai diventate definitive.


 


3 ottobre 2009. La I sezione del Tribunale di Milano dà ragione ha dichiarato che la Cir ha diritto al risarcimento di 750 milioni da parte di Fininvest per il danno patrimoniale da 'perdita di chance' subito nella vicenda per la 'battaglia di Segrate'. Il provvedimento civile è arrivato alla luce dalla definitiva condanna penale per corruzione del 2007.


(www.repubblica.it del 3 ottobre 2009)


 


 


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Il testo della sentenza di Milano sul Lodo Mondadori


Tribunale di Milano Sezione decima civile - Giudice monocratico Raimondo Mesiano - sentenza nella causa iscritta al n. 26199/2004 del ruolo generale n. 11786/2009 - 3.10.2009


Il testo integrale della sentenza


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