Milano, 22 luglio 2006. Il Consiglio dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia ha archiviato il procedimento disciplinare avviato nei riguardi della giornalista professionista Cinzia Felicetti, direttore responsabile della testata Cosmopolitan. Cinzia Felicetti si era subito adeguata alle censure dell’Ordine e si è impegnata a tenere in futuro comportamenti corretti: non si esibirà come “attrice pubblicitaria” su “Cosmopolitan”.
I FATTI. In data 15 novembre 2005 il presidente del Consiglio dell’OgL, nell’ambito dei poteri attribuitigli dagli articoli 4, 5 e 6 della legge n. 241/1990, avendo la segreteria dell’ente acquisito copia del mensile Cosmopolitan numero di novembre (n. 11) 2005, ha fatto notificare un avviso disciplinare alla giornalista professionista Cinzia Felicetti (direttore responsabile della testata Cosmopolitan), ipotizzando che la stessa abbia svolto e svolga funzioni in contrasto con l’autonomia della professione giornalistica (art. 1, terzo coma, del Cnlg) che si fonda sul rispetto delle regole fissate nell’articolo 2 della legge n. 69/1963, mentre l’articolo 1 (3° comma) della stessa legge impone ai giornalisti professionisti “di esercitare in modo esclusivo e continuativo la professionale di giornalista”; l’articolo 6 “di adottare le decisioni necessarie per garantire l'autonomia della testata”; l’articolo 44 “di separare testi giornalistici e messaggio pubblicitari”. La legge professionale detta vincoli fondamentali per l'attività giornalistica, impegnando il giornalista a essere e ad apparire corretto. Fra i vincoli figurano: 1) la libertà di informazione e di critica (valori che fanno definire il giornalismo informazione critica) come diritto insopprimibile dei giornalisti; 2) la tutela della persona umana e il rispetto della verità sostanziale dei fatti principi da intendere come limiti alle libertà di informazione e di critica; 3) l'esercizio delle libertà di informazione e di critica ancorato ai doveri imposti dalla buona fede e dalla lealtà; 4) il dovere di promuovere la fiducia tra la stampa e i lettori.
In particolare a pagina 7 il mensile pubblica, nella rubrica “io e voi”, l’articolo del direttore (“Principesse si diventa”) con la foto del direttore. Di lato viene specificato che la foto del direttore è di Daniela Berruti; il cappotto è di Antonio Marras; la collana è di Pellini; i pantaloni di Emporio Armani; le scarpe di Celine e la borsa di Prada. Cinzia Felicetti conclude così il suo articolo: “A questo proposito, se non riuscite a scegliere tra due oggetti, acquistate il più prezioso. La vita è così breve (e voi valete troppo) per portare a spazzo una borsa scadente”. Cinzia Felicetti, come riferito, nella foto porta una borsa Prada (con il marchio visibilissimo). In sostanza il direttore di Cosmopolitan si presenta al pubblico dei lettori come “attrice pubblicitaria” o “indossatrice”, ruolo che mal si concilia con quello che l’ordinamento giuridico assegna a una giornalista professionista, che è direttore di un periodico.
Cinzia Felicetti ha tenuto lo stesso comportamento nel numero di dicembre di Cosmopolitan. A pagina 7 il mensile pubblica l’articolo del direttore dal titolo “Arriva Wonder Woman”. Di lato viene specificato: foto di Daniela Berruti; pull Max Mara; stola Luciano Soprani; pantaloni Laura Biagiotti; borsa e scarpe Tood’s; trucco Fabienne Rea per Biotherm; pettinatura Erroi per Piero Bastriani-L’Oreal.
Le conclusioni. Il Consiglio ha preso atto che, ricevuto l’avviso disciplinare, Cinzia Felicetti ha interrotto prontamente i comportamenti censurabili secondo le regole deontologiche in vigore. Il Consiglio, alla luce delle affermazioni fatte da Cinzia Felicetti nell’audizione del 19 giugno, ha ritenuto superato il problema posto dall’avviso disciplinare e dalla delibera di apertura del procedimento disciplinare, decidendo di accogliere la richiesta della difesa presentata con memoria 9 gennaio 2006 e ribadita nella seduta del 19 giugno.
PQM
il Consiglio dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia, valutati i fatti,
delibera
di archiviare il procedimento aperto nei riguardi della giornalista professionista Cinzia Felicetti.