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IL SOLE 24 ORE.
Dopo i conti disastrosi,
per Wall Street Italia
il gruppo deve essere
commissariato: "Via
metà dei giornalisti
e l'inadeguato
direttore Gianni Riotta".
In coda l’articolo.

di www.affaritaliani.it


Milano, 14 maggio 2010. Il Sole 24 Ore ha chiuso il primo trimestre con una perdita netta di 6,4 milioni rispetto a un rosso di 4,2 milioni dello stesso periodo dell'anno scorso. Calano anche i ricavi a 123,2 milioni (-7,4%). La posizione finanziaria netta risulta positiva per 94,4 milioni (98,8 milioni al 31 dicembre). Di fronte a queste cifre, sembrano inevitabili i drastici tagli che del resto, in via Monterosa, sono nell'aria da tempo: secondo Wall Street Italia, che in un lungo articolo "fa le pulci" al gruppo editoriale di Confindustria, il Sole 24 Ore dovrebbe essere a questo punto commissariato, con l'affidamento a un amministratore con poteri speciali incaricato di licenziare la metà del personale e ridurre del 50% gli stipendi a giornalisti e manager, oltre che di rimuovere l'inadeguato Gianni Riotta dalla poltrona di direttore del quotidiano confindustriale. Qualcuno, insomma, che applichi un piano lacrime e sangue per risanare Il Sole, alla stregua di quanto fece Enrico Bondi alla Parmalat dopo lo scoppio dello scandalo Tanzi. Anche perché l'amministratore delegato Donatella Treu, a soli due mesi dalla nomina, per Wall Street Italia non ce la fa più...


 


Ecco di seguito l'articolo sul Sole 24 Ore pubblicato da Wall Street Italia:


A precipizio i conti del "Sole 24 Ore". Il cda ha approvato i risultati del primo trimestre 2010: i ricavi consolidati sono pari a 123,2 milioni di euro (-7,4%) e il risultato netto di Gruppo e' pari a -6,4 milioni (-4,2 milioni nello stesso periodo del 2009). Insomma il rosso nel bilancio della Confindustria aumenta perfino rispetto al primo trimestre dell'anno scorso, che fu "disastroso".


Con conti così e vendite e pubblicita' a capofitto, a via Monterosa a Milano, nel palazzo disegnato da Renzo Piano, uomini e donne che lavorano al "Sole 24 Ore" che hanno ancora un minimo di dignita' e un soprassalto di professionalita', sanno che molte teste stanno per rotolare sotto la mannaia di un "tagliatore" impavido. Il quotidiano di proprieta' dell'Associazione degli imprenditori italiani e' diventato un colosso, ma solo in termini di imbarazzo e immagine negativa per Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria. E seppure il mandato della signora e' in scadenza, e la sua riconferma vacilla, e' lei in questo momento in quanto rappresentante del "made in Italy" a dover gestire questo orrore imprenditoriale.


Molti si chiedono come facciano i lettori del "Sole" a dare alcuna credibilita' o riporre fiducia negli articoli - diciamo per esempio sulla crisi della Grecia o sul rapporto debito/pil italiano fuori controllo sopra al 116% - se il giornale su cui vengono pubblicati questi articoli o il sito web su cui escono online (fatte le debite proporzioni e ammesso e non concesso che si capisca la provocazione) si ritrova per cattiva gestione con un bilancio mille volte piu' brutto e disastrato di quello statale della incapace, indisciplinata, indebitata, e inaffidabile nazione ellenica che tanti danni collaterali sta causando al mercato finanziario. Vi fidereste voi dello specialista della clinica "rehab" locale, se fosse ubriaco tutte le sere con il wiskey o se facesse uso di droghe pesanti?


Il Sole 24 Ore, simbolo di azienda media che "predica bene e razzola male", e' gia' formalmente in "stato di crisi" dall'8 marzo 2010 (dettagli a fondo pagina). Ma forse non bastera'. Il Gruppo 24 Ore in realta' dovrebbe essere "commissariato", cioe' affidato ad un amministratore speciale, un personaggio che venga dall'esterno e che non guardi in faccia nessuno, un duro che non abbia amici li' dentro, non "inciuciato" e impermeabile all'idea di inimicarsi il 90% di "critica e pubblico". Insomma un tipo come il mitico Enrico Bondi che prese in mano le redini della Parmalat post-scandalo subentrando a quel ladro di Calisto Tanzi. C'e' questo personaggio? Ancora no. Ma arrivera', altrimenti bisognera' portar via baracca e burattini.


Servira' un amministratore con "poteri speciali", cioe' che abbia il carattere e le capacita' professionali per rivoltare come un calzino il quotidiano della Confindustraia. Un ammministratore che apra e ripulisca tutti i cassetti. Uno che riguardi i conti e budget dalla A alla Z, spulci fatture e note spese. Uno che elimini consulenze esterne, disboschi le decine di acquisizioni sballate fatte negli ultimi 3 anni (altro che diversificazione: bisognava invece fare cerchio con i carri e respingere gli indiani concentrandosi su poche armi conosciute e affidabili).


L'impavido tagliatore dovra' licenziare la meta' del personale, ridure del 50% gli stipendi a giornalisti e alle decine di manager di inutili aree-business dal nome inglese che fatturano troppo poco. Dovra' poter chiudere tutte o quasi le tante e costose sedi di corrispondenza all'estero dove ingrassano giornalisti (siamo sicuri?) parecchio imboscati. Uno spiccio, che cacci prima del solstizio d'estate Gianni Riotta, il direttore, colto, bravo scrittore sì, ma che pare efficace su quella poltrona come un venditore di frigoriferi al Polo Nord. Servira' un amministratore speciale che "commissari" anche il nuovo amministratore delegato Donatella Treu, che nominata 2 mesi fa non ce la fa gia' piu', nonche' il neo-presidente Giancarlo Cerutti. Il super-Bondi del "24 Ore" infine, dovra' mettere subito sul mercato (perdendoci un sacco di soldi) il palazzo progettato da Renzo Piano (come ha dovuto fare anche il New York Times a New York sempre per un palazzo, guarda caso, col design del noto architetto) semmai riprendendolo in leasing dal nuovo acquirente (come ha fatto il NYT).


L'alternativa e' portare i libri in tribunale, cosa che al momento sembra da escludere. Il titolo "Sole 24 Ore" e' quotato su Borsa Italiana e dunque esiste ancora un residuo di liquidita' derivante dall'IPO, che frutto' 210 milioni di euro, anche se la cassa si brucia con una rapidita' da far paura.


L'attuale "stato di crisi" potrebbe davvero essere l'anticamera dell'"amministrazione controllata". I conti lo giustificherebbero. In appena tre mesi - gennaio, febbraio e marzo 2010 - la perdita netta del Gruppo 24 Ore e' di -6,4 milioni di euro. Quel che e' peggio, invece di diminuire il rosso si aggrava sempre piu' visto che nel 2009 il "Sole" aveva perso 52,6 milioni di euro rispetto a un utile di 16.1 milioni nel 2008: uno sbilancio pauroso pari a 75.1 milioni di euro in appena 15 mesi e una perdita kolossal effettiva di 59 milioni nello stesso periodo. E il primo semestre 2010 va peggio rispetto a quello dell'anno passato.


In questo scenario, invece di tagliare e cercare di incrementare i ricavi (un direttore e' anche e soprattutto manager in un'azienda media) Gianni Riotta ha pensato bene di dare chiari segnali di incapacita' gestionale facendo infuriare tutti dalle grandi alle piccole cose, come per esempio l'assunzione a caro prezzo di due giornalisti "strappati" a "Il Foglio" ("Il Foglio"? Yes: il quotidiano diretto da Giuliano Ferrara di proprieta' di Veronica Lario, Sergio Zuncheddu e del PDL Denis Verdini; quotidiano che in Italia non conta nulla, vende 2500 copie ma incassa oltre 6 milioni di euro l'anno di contributi pubblici erogati dallo Stato perche' e' "organo" -giusto termine!- di un partito fasullo chiamato «Convenzione per la Giustizia»). Le assunzioni di Riotta violano tra l'altro i patti stabiliti tra sindacati e azienda in merito alla gestione dello "stato di crisi".


Il titolo "Sole 24 Ore", quotato su Borsa Italiana, dopo l'IPO nel dicembre 2007 aveva raggiunto un massimo assoluto di 5,750 euro. Ieri sera martedì 11 maggio 2010 in chiusura a Milano l'azione del quotidiano confindustriale valeva 1,569 euro: un calo a candela pari a -72.71%.


Nei 12 mesi da dicembre 2008 a dicembre 2009 "Il Sole 24 Ore" ha accusato una discesa della diffusione pari a -18.6%: da 324.221 a 263.803 copie (diffusione, non vendita effettiva). Soltanto 3 anni fa le copie diffuse superavano le 400.000. Alla luce di questo drammatico ribaltamento di scenario, acuito dalla recessione che ha falcidiato la raccolta pubblicitaria, l'8 marzo scorso "Il Sole 24 Ore" ha proclamato formalmente con tanto di accordo firmato dalle controparti (azienda e sindacati) lo "stato di crisi" per la durata di 2 anni, con ampio utilizzo della cassa integrazione.


Per l'assemblea di Confindustria di fine maggio era prevista la presentazione del formato tabloid (modello Wall Street Journal) ma visto che regna la confusione sembra che i tempi si stiano allungando. E' stato annunciato il restyle del sito web, ma anche qui i tempi si allungano perche' www.ilsole24ore.com e' stato affidato a qualcuno che non ha alcuna esperienza di internet sul fronte "contenuti". Nel frattempo in Confindustria e' iniziata la battaglia per la successione alla presidente Emma Marcegaglia, la cui riconferma non è scontata (e l'uscita di Andrea Moltrasio dal direttivo e' stata interpretata come una candidatura ufficiosa). Infine ci si e' messo anche il governo, tagliando (giustamente) gli sconti alle tariffe postali per i giornali spediti in abbonamento. E' la mazzata finale per un quotidiano che arriva tutte le mattine via posta negli studi di moltissimi professionisti e commercialisti italiani, che sono in pratica gli ultimi lettori rimasti.


 


 





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