RAI. LETTERA22: USIGRAI ALIMENTA CAMPAGNA D’ODIO CONTRO il TG1
Roma, 3 settembre 2010. L’ultimo attacco di Carlo Verna contro il Tg1 “risponde solo a logiche di inaccettabile faziosita’ politica”. E’ quanto si legge in una nota dell’Associazione Lettera22.”Il sindacato dei giornalisti tace sulle minacce ai redattori dell’ammiraglia, pubblicate online da ‘il Fatto Quotidiano’. Nessuna menzione ai disagi nelle redazione dei ‘direttori amici’, alle ‘censure’ denunciate da Oliviero Bea ne’ agli anomali distacchi, ma e’ sempre pronto ad esercitare il consueto ‘manganellismo mediatico’ contro il Tg1″. “Il rumoroso silenzio e la ‘clava politica’ del sindacato alimentano una campagna d’odio con gravi responsabilita’ morali. Contro i colleghi del Tg1 - di cui Campagna e’ conduttore e capo servizio - in risposta ad un articolo, ampiamente smentito da un precedente comunicato, sono state pubblicate frasi dei lettori (con un imbarazzante silenzio-assenso dei rappresentanti di categoria) quali: ’sterco in forma umana’; ‘tumori’; ‘un giorno morirete anche voi’; ‘bisogna preparare i cappi’; ’spero che tutti i servi paghino, la ruota gira’; ‘regoliamo i conti anche con i loro padroni’; ‘andiamoli ascovare uno per uno’. In segno di protesta - prosegue la nota di Lettera22 - Campagna non partecipera’ (e’ membro dell’esecutivo) alle riunioni in agenda martedi’ e mercoledi’ prossimi. Si ricorda poi, per smentire una gridata quanto inesistente faziosita’, che all’ultimo congresso, su 11 membri dell’esecutivo Usigrai, e’ stato eletto un solo rappresentante facente capo all’area culturale di centro-destra. Apriamo gli occhi: l”Aventino’ in questa azienda ha decisamente colori diversi”. Secondo Lettera22, “la campagna d’odio trova profonde radici nel Cdr di questa testata che deve ancora rispondere al ‘proclama’ di un disagio del Tg1, annunciato senza una opportuna assemblea, che ha costretto molti colleghi (di tutte le aree politiche) a firmare la famosa lettera che si limitava a prendere le distanze da una rappresentanza sindacale che non ha avuto il buon gusto, con le dovute e opportune dimissioni, di rispondere con dignita’ ad un’ iniziativa arbitraria e isolata”. (AGI)
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