CARI COLLEGHI, ho deciso di scendere in battaglia nel mondo sindacale, - che nel 1975 al “Giorno” ha visto il mio primo impegno al servizio di una storica testata e del giornalismo inteso come informazione critica -, e di candidarmi in un momento difficile per la professione, mettendo a disposizione di tutti le mie competenze e la mia passione civile. Ubbidisco a un principio fissato nell’articolo 4, secondo comma, della Costituzione: “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. Ci sarò e guiderò una lista ‘regionale’ (che concorrerà al rinnovo del Consiglio direttivo dell’Alg) e una lista ‘nazionale’ (nella elezione dei delegati al Congresso Fnsi). Sono tempi duri e c’è bisogno di persone dure, che non pieghino la testa di fronte agli editori. Sono pronto! Intanto diciamo che vogliamo le tariffe minime come gli avvocati.
APPELLO. Mi rivolgo ai vecchi e ai giovani colleghi, agli ex praticanti d’ufficio e agli ex-allievi dell’Ifg De Martino, ai giornalisti professionisti e ai pubblicisti (battezzati dal sindacato come “professionali” e “collaboratori”) nonché ai militanti e simpatizzanti di “Stampa democratica”, che nel 1978 ho contribuito a far nascere, allora un gruppo aperto al confronto, oggi una setta che espelle i suoi padri fondatori. Vi chiedo, se credete e se volete, di darmi una mano, votando nelle giornate del 26, 27, 28 e 29 novembre (le istruzioni sono in coda). Fate soprattutto un efficace passaparola. Vi chiedo di sostenere la lista del MIL, il Movimento Libertà e Informazione, sia nelle votazioni per l’elezione dei 30 consiglieri della “Lombarda” (20 professionali e 10 collaboratori) sia nelle votazioni per l’elezione dei 65 delegati (54 professionali e 11 collaboratori) al Congresso della Fnsi. Vince la lista, non il singolo candidato. Il MIL è una sigla sindacale nuova che è nata il 10 giugno 2010 per difendere i diritti costituzionali e fondamentali dei giornalisti italiani
LA FINTA INGENUITÀ DI ALCUNI DIRETTORI. Le liste sono un momento organizzativo dei gruppi o delle componenti sindacali. Indubbiamente votare la Lista del Mil significa fare eleggere i nostri candidati in rapporto ai voti complessivi presi. Più voti al Mil, più candidati eletti. Fate uno sforzo: venite a votare in massa in via Monte Santo 7. Dimostriamo con i fatti che vogliamo difendere sia le regole contrattuali (ancorate alla Costituzione e alle leggi) sia le regole deontologiche fissate anche nel Cnlg; che diciamo no al connubio politica/giornalismo e che vogliamo sbarrare la strada alle intromissione degli uffici marketing e delle banche nella fattura di giornali e periodici, tg, radiogiornali e testate online. Dobbiamo contrastare la finta ingenuità di alcuni direttori che dicono di non spiegarsi perché, per disporre il trasferimento di un giornalista, ci sia bisogno del suo consenso. Rispondiamo che l’articolo 41 della Costituzione e l’articolo 13 dello Statuto dei lavoratori (legge 300/1970) tutelano la dignità della persona: un giornalista non è un sacco di patate che si possa spostare, in modo arbitrario e senza tener conto delle specificità individuali, da un punto all’altro della redazione oppure da una città all’altra. Dobbiamo chiedere alle aziende editoriali di rispettare il contratto e la legge 388/2000 in tema di formazione continua dei giornalisti nonché di assicurare ai collaboratori e ai cococo trattamenti dignitosi.
INPGI. LIBERTA’ DI CUMULO ATTO DI GIUSTIZIA. Bisogna convincere l’Inpgi: a) a liberalizzare la libertà di cumulo, che è un atto di giustizia per quanti sono stati costretti al pensionamento anticipato o alla pensione di anzianità; b) a “copiare” dall’Inps il limite dei 5mila euro per i collaboratori gravati oggi dall’obbligo di iscrizione alla gestione separata (o Inpgi/2) anche se annualmente guadagnano cifre irrisorie senza alcuna prospettiva di pensione decente. Chi guadagna meno di 5mila euro all’anno deve essere libero di aderire io meno all’Istituto vista la eseguità delle pensioni future.
CONTRO I BAVAGLI. Oggi c’è anche e soprattutto il problema di combattere contro il bavaglio alla stampa e gli ostacoli all’attività dei Pm, pur riconoscendo che il rispetto della privacy per i cittadini innocenti ed estranei alle inchieste giudiziarie è un problema serio da risolvere in fretta.
Gli altri punti della piattaforma:
1. Difesa del ruolo degli INVIATI SPECIALI, cancellati come qualifica dal Contratto del 2001. Attraverso la figura dell’inviato, dobbiamo difendere la specificità e l’originalità di ogni giornale inteso come opera collettiva dell’ingegno. No ai giornali copia e incolla, sì ai giornali costruiti dai giornalisti, che devono tornare a parlare con la gente nelle città e nei paesi della Penisola. Sì ai cronisti, che battono i marciapiedi e consumano le scarpe alla ricerca di notizie. Ferma condanna della scelta degli editori di utilizzare le tecnologie informatiche come taglio dei costi. Chiedere organici delle cronache adeguati alla realtà complessa delle nostre città e delle aree urbane nonché della nostra realtà sociale/economica e della nostra vita civile. Le inchieste sono state sostanzialmente abolite almeno negli ultimi 15 anni. Dobbiamo tornare a fare inchieste, che facciano male a qualcuno, soprattutto ai poteri forti (banche, grande industria, assicurazioni, mondo politico). I Palazzi non sono luoghi inviolabili!!!! GARANTIRE AI REDATTORI ADDETTI AL DESK, COME PREVEDE IL CNLG, IL DIRITTO ALLA FIRMA ALMENO SETTIMANALMENTE.
2. Difesa degli organici redazionali, favorendo nuove iniziative di tutte le testate giornalistiche.
3. Crescita qualitativa dei servizi resi dall’Alg attraverso un uso sempre più incisivo e innovativo della telematica. L’obiettivo è quello di avvicinare l’Alg agli iscritti, garantendo prestazioni soprattutto via web e incrementando le prestazioni di natura legale e fiscale completamente gratuite
4. Promozione di una forte campagna di iscrizioni al sindacato.
5. Sviluppo dell’azione di comunicazione dell’Alg attraverso il portale, le email e “Giornalismo” (che oggi esce quando può). Bisogna elaborare un piano editoriale che trasformi “Giornalismo” in un trimestrale ad alto contenuto sindacale, culturale, storico, giuridico, organo di una professione centrale nella vita democratica del Paese. Sviluppare la presenza del sindacato nella vita culturale milanese e lombarda con una serie di dibattiti di vasto impatto.
6. Persa la sede storica di Palazzo Serbelloni, trovare, con l’aiuto delle Istituzioni milanesi e lombarde, una soluzione adeguata per il rilancio del CIRCOLO DELLA STAMPA.
Piattaforma elaborata su sollecitazione di un gruppo di giovani giornalisti:
1) retribuzioni dignitose per i pezzi dei collaboratori: ripristinando, come gli avvocati, il “TARIFFARIO MINIMO” (anche sotto il profilo degli usi e delle consuetudini) e controllando che venga rispettato, o comunque sanzionando le aziende editoriali che erogano retribuzioni troppo basse.
2) controlli incrociati sulle richieste di iscrizione all'albo dei pubblicisti: per smascherare le testate giornalistiche che fingono di retribuire gli aspiranti giornalisti, talvolta facendo pagare a questi le ritenute d'acconto.
3) moltiplicare le borse di studio dell'Ordine per gli studenti delle scuole di giornalismo: per evitare che le scuole siano accessibili solo ai più abbienti, e ripristinare la "democrazia" che era la cifra dell'Ifg De Martino (che non a caso era gratuito). RIDUZIONE DEI MASTER BIENNALI DI GIORNALISMO RICONOSCIUTI DALL’ORDINE A 6 SU SCALA NAZIONALE (tre a Milano, due a Roma, Perugia). Collegare i Master alle esigenze e alle possibilità concrete del mercato.
4) emanare linee guida precise sulla presenza degli STAGISTI nelle redazioni giornalistiche, differenziando tra stagisti-praticanti (iscritti a scuole di giornalismo) e stagisti non praticanti. I primi dovrebbero sempre essere messi in condizione di svolgere pratica giornalistica (scrivendo, firmando, apparendo in video etc) perché sono a tutti gli effetti praticanti iscritti al Registro annesso all'Albo dei professionisti. Allo stesso tempo, però, è importante vigilare affinché non vengano utilizzati per sostituzioni ferie, malattia o maternità.
5) PRATICANTATI D'UFFICIO: trasmettere sistematicamente le informazioni sulle pratiche di praticantato d'ufficio agli organismi competenti a svolgere indagini e ispezioni (Ispettorato provinciale del Lavoro e Ispettorato Inpgi). Nella maggior parte dei casi dietro un praticantato d'ufficio si cela una situazione di sfruttamento ed evasione fiscale/previdenziale, con giornalisti di fatto sottopagati e ricattabili.
6) più controlli su trasmissioni radiofoniche e di tv locali: spesso ci sono persone che svolgono attività giornalistica professionale e di redazione, anche continuativamente, anche per mesi o addirittura anni, magari avendo anche la responsabilità di specifiche trasmissioni!, senza che ciò venga riconosciuto contrattualmente. Non solo quindi sanatorie "ex post" coi praticantati d'ufficio, ma anche e soprattutto un impegno dell'Ordine (e del sindacato) per controlli ex ante
7) controlli accurati su sedicenti scuole, corsi, master di giornalismo estranei ai circuiti ufficiali, che creano illusioni e aspettative.
8) GIORNALISMO OPERA DELL’INGEGNO: CHI LO TUTELA? - Il giornalista di oggi è sempre più spesso EDITORE DI SÉ STESSO, ruolo che lo accomuna e assimila alla quantità crescente di grafomani, blogger, hobbysti, curiosi, appassionati, specializzati, che scrivono sul web e dove capita, non importa come, spesso gratis o per propaganda. Chi scrive per o si pone come un editore tradizionale, per contro, è sempre più un impiegato al servizio di chi garantisce il sostentamento del giornale. Vanno dunque abbattute vecchie e nuove carenze culturali, strutturali, amministrative, istituzionali, commerciali, che di fatto non garantiscono il diritto all'informazione del cittadino e il giusto riconoscimento economico della professione, pena il crescente impoverimento di contenuti, che cannibalizza gli stessi mezzi di comunicazione, nessuno escluso. Le vecchie istituzioni sono chiamate a un cambiamento epocale perché elefantiache ed esose, rischiano di non sapere più tutelare gli interessi particolari, impiegatizi e ancora meno di governare la nuova, crescente, più eclettica libera professione teoricamente capace di comunicare i fatti che contano in modo rapido, piacevole ed essenziale. Che scriva o segua una ripresa audio-foto- video, il giornalista realizza UN’OPERA DELL’INGEGNO, INDIVIDUALE E/O COLLETTIVA: CHI LA TUTELA?
Grazie per l’attenzione, cordiali saluti, FRANCO ABRUZZO, 3461454018 – casa 022484456 - www.francoabruzzo.it – fabruzzo39@yahoo.it
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PICCOLO BILANCIO: le “cose sindacali” fatte all’Ordine della Lombardia dal 1989 al 2007 tracciano le linee di azione futura di un sindacato regionale e nazionale moderno, forte e deciso.
Ho inventato nel 1966-1970 il praticantato d'ufficio, e poi nel 1989 il praticantato free-lance. IO SONO IL PRIMO PRATICANTE D’UFFICIO DELLA STORIA ITALIANA (A IL GIORNO). Pubblicisti sono e devono rimanere soltanto coloro che vivono di altri mestieri, impieghi, professioni.
Per 21 anni (dal 1986 al 2007) mi sono occupato dell’Ifg De Martino, la nostra bella scuola di giornalismo che, in 32 anni di vita, ha messo sul mercato 683 giornalisti professionisti. La delibera istitutiva dell'Ifg (1974) è da considerare "figlia" delle delibere sul praticantato d'ufficio, che ha dato all'Ordine di Milano la forza di autoregolamentare l'accesso alla professione, togliendo agli editori il potere, che dura dal 1928, di "fare" i giornalisti. Le scelte dell'Ordine di Milano furono contrastate anche con denunce ed esposti amministrativi contro di me, ma senza alcun risultato.
NEL PERIODO DELLA MIA PRESIDENZA MAGGIO 1989-MAGGIO 2007 HO FIRMATO 4MILA DELIBERE DI PRATICANTATO D'UFFICIO E FREELANCE. Io ragiono sempre in termini di legge da interpretare alla luce della Costituzione e delle direttive comunitarie. Con le delibere ogni Consiglio dell'Ordine deve dare risposte le più vicine possibili allo spirito della Carta fondamentale. Questo è il mio credo peraltro ben noto ai colleghi, lombardi e non.
Ho il merito anche di aver dato il giusto riconoscimento ai PRATICANTI ASSUNTI A TERMINE, che gli altri Ordini non iscrivevano nel Registro, violando Costituzione e legge 368/2001 (che incorpora una direttiva europea). Ho dato una prospettiva a decine e decine di giovani, che, assunti a termine, hanno poi concluso il tirocinio. Le chances non si negano ai giovani.
Ho anche il merito di aver creato IL PRATICANTATO NEGLI UFFICI STAMPA DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI con testata giornalistica registrata in Tribunale (primo caso nel 1989 con l’Ufficio stampa della Giunta regionale della Lombardia, che poi ha trasformato la delibera dell’Ordine nella legge regionale del maggio 1990 n. 33, istituendo l'agenzia di stampa “Lombardia Notizie”).
Ho anche creato il SERVIZIO DELL'ASSISTENZA LEGALE GRATUITA per il recupero dei crediti e per le questioni contrattuali riguardanti soggetti dal reddito basso.
Non parlo della politica culturale - (Tabloid, il sito dell'OgL, il premio alle migliori tesi di laurea sul giornalismo, contributi a diversi premi giornalistici, elaborazione di proposte di legge sulla riforma della professione e del reato di diffamazione, diffusione della cultura storica e giuridica, sostegno all'Ifg De Martino, corsi di aggiornamento per colleghi senzalavoro e per i praticanti prossimi all'esame di Stato) - svolta nei miei anni di presidenza e che è stata parimenti intensa e ricca di risultati.
CONTRATTO DIFENSIVO. Nel 2009 la Fnsi ha firmato un contratto “difensivo”, che ho condiviso, perché una categoria senza contratto è destinata alla sconfitta. Contesto oggi e non da oggi la gestione del contratto, che è stata di resa davanti alle pretese degli editori. La Cigs è stata concessa con facilità e senza un esame rigoroso dei bilanci di alcune aziende. I “traslochi” dei giornalisti da un settore all’altro e spesso da un’azienda all’altra sono avvenuti senza il rispetto della dignità professionale dei singoli. Sono tempi duri e c’è bisogno di persone dure alla testa del sindacato, di persone che non pieghino la testa. Il quadro giuridico costituzionale ci consente di difenderci. C’è bisogno, però, della volontà dei giornalisti di battersi. La mobilitazione è compito del sindacato. Sono pronto ad assumermi le mie responsabilità. Ho bisogno dei vostri voti.
Franco Abruzzo - www.francoabruzzo.it – fabruzzo39@yahoo.it
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Leggi tutto in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5722
MIL (“Movimento Informazione e Libertà” fondato da Franco Abruzzo).
I 39 candidati professionisti e pubblicisti per il Consiglio
direttivo dell’Associazione lombarda dei Giornalisti.
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Leggi tutto in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5715
Elezioni Alg ed Fnsi. MIL: sono 39 i candidati. Le biografie ad una ad una.
Una sigla sindacale nuova per difendere i diritti costituzionali dei giornalisti.
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LA BIOGRAFIA “LUNGA” di FRANCO ABRUZZO è in
http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5
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Leggi tutto in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5703
La nascita di Stampa Democratica. Franco
Abruzzo: “Io c’ero”. La militanza sindacale.
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Leggi tutto in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5700
Elezioni: istruzioni per le liste, come e dove votare.
Sono indette due votazioni in un’unica tornata per il rinnovo delle cariche sociali e l’elezione dei Delegati al 26° Congresso Nazionale della Stampa.
Quando. Le elezioni si svolgono nei giorni: 26 - 27- 28- 29 novembre 2010
Orari. 26 e 29 novembre: dalle ore 9 alle 19; 27 e 28 novembre: dalle 10 alle 18.
Dove. Nella sede Alg di viale Monte Santo 7 a Milano. Nel giorno 26 novembre nelle sedi delle province lombarde. (www.alg.it).
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Leggi tutto in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5574
Guida del giornalista. Contratti e accordi stipulati dalla Fnsi con Fieg, Uspi
e AerAnti Corallo. Le istruzioni Inpgi ai cococo.
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Leggi tutto in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5693
Rivisitato il sito dell’Inpgi/2. Gestione separata: tutte le informazioni racchiuse in un clic
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Chi combatte contro l’ingiustizia manda avanti una sottile onda di speranza -
“Ogni volta che un uomo lotta per un ideale o agisce per migliorare il destino degli altri o combatte contro l’ingiustizia, manda avanti una sottile onda di speranza. E queste onde alimentano una corrente che può spazzare via il più solido muro di oppressione e di resistenza” -
Senatore Robert Kennedy, Università di Cape Town, Sud Africa. 6 giugno 1966
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8) GIORNALISMO OPERA DELL’INGEGNO: CHI LO TUTELA? - Il giornalista di oggi è sempre più spesso EDITORE DI SÉ STESSO, ruolo che lo accomuna e assimila alla quantità crescente di grafomani, blogger, hobbysti, curiosi, appassionati, specializzati, che scrivono sul web e dove capita, non importa come, spesso gratis o per propaganda. Chi scrive per o si pone come un editore tradizionale, per contro, è sempre più un impiegato al servizio di chi garantisce il sostentamento del giornale. Vanno dunque abbattute vecchie e nuove carenze culturali, strutturali, amministrative, istituzionali, commerciali, che di fatto non garantiscono il diritto all'informazione del cittadino e il giusto riconoscimento economico della professione, pena il crescente impoverimento di contenuti, che cannibalizza gli stessi mezzi di comunicazione, nessuno escluso. Le vecchie istituzioni sono chiamate a un cambiamento epocale perché elefantiache ed esose, rischiano di non sapere più tutelare gli interessi particolari, impiegatizi e ancora meno di governare la nuova, crescente, più eclettica libera professione teoricamente capace di comunicare i fatti che contano in modo rapido, piacevole ed essenziale. Che scriva o segua una ripresa audio-foto- video, il giornalista realizza UN’OPERA DELL’INGEGNO, INDIVIDUALE E/O COLLETTIVA: CHI LA TUTELA?