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La commistione tra informazione
e pubblicità minaccia crescente.

Franco Abruzzo denuncia
l’insopportabile peso degli
Uffici marketing nella
fattura di quotidiani e periodici
con conseguenze drammatiche
nelle vendite e nell’occupazione.
Un caso al “Corriere della Sera”.
IN ALLEGATO la lista del MIL.

Stampa democratica (Giovanni Negri), Quarto potere (Edmondo Rho e Daniela Stigliano) e Nuova Informazione (Guido Besana) sono i veri responsabili di un fallimento storico in Lombardia (giornalisti più poveri e con meno diritti nelle redazioni, giornalisti autonomi in miseria, disoccupati in drammatico aumento, folle di giovani senza prospettive di lavoro). Sulla commistione pubblicità/informazione tacciono Cdr e Ordine di Milano: il Corriere della Sera ha pubblicato nella edizione dell'8/11 un articolo a pagina 51 sulla “nuova Punto ecologica“ e a pagina 56 una pubblicità sulla “nuova Punto”. Che dire? Evviva la pubblicità che uccide l’informazione! Gli Uffici marketing, come denunciò quel Cdr, impongono le scelte alle redazioni e li distruggono nelle edicole. A rischio l’occupazione nel silenzio di chi dovrebbe urlare almeno la propria insoddisfazione.
Il collaboratore sottopagato può rivendicare un indennizzo per eventuali arricchimenti indebiti da parte di chi gli commissiona il lavoro. Su questo terreno il sindacato lombardo tace. Perché?

Milano, 17 novembre 2010.  Franco Abruzzo, fondatore e portavoce del Mil,  ha tenuto questa sera al Circolo della Stampa una relazione sull’attuale momento sindacale e  ha spiegato perché gli elettori dovranno bocciare le liste di Stampa democratica (Giovanni Negri), Quarto potere (Edmondo Rho e Daniela Stigliano) e  Nuova Informazione (Guido Besana): sono al potere da decenni (a Milano e  a Roma nella Fnsi) e sono i veri responsabili di un fallimento storico in Lombardia (giornalisti più poveri e con meno diritti nelle redazioni, giornalisti autonomi in miseria, disoccupati in drammatico aumento, folle di giovani senza prospettive di lavoro).  


Sulla commistione pubblicità/informazione tacciono Cdr e Ordine di Milano:  il Corriere della Sera  ha pubblicato nella edizione di ieri (8/11) un articolo a pagina 51 sulla “nuova Punto ecologica“ e a pagina 56 una pubblicità sulla “nuova Punto”. Che dire?  Evviva la pubblicità che uccide l’informazione!  Gli Uffici marketing, come il 28 dicembre 2008  denunciò quel Cdr, impongono le scelte alle redazioni e li distruggono nelle edicole. A rischio l’occupazione nel silenzio di chi dovrebbe urlare almeno la propria insoddisfazione.


Redattori di fatto, collaboratori e corrispondenti sono sottopagati: l’editore, ha sostenuto Abruzzo,  è censurabile  per «arricchimento indebito».  Il  collaboratore può rivendicare un indennizzo per eventuali arricchimenti indebiti da parte di chi gli commissiona il lavoro. Al collaboratore, infatti, è applicabile l'articolo 2041 del Codice civile, secondo il quale l'arricchimento di una persona in danno di altra va indennizzato in misura pari alla diminuzione patrimoniale subita da chi effettua l'attività. Questo discorso si  applica anche a favore del popolo dei giornalisti di fatto e dei collaboratori delle testate oggi sottopagati ed umiliati nei loro diritti.  Il sindacato a Milano  non ha mosso un dito contro gli editori.


L’articolo 11 (punti a e b) della legge n. 69/1963 fissa le attribuzioni del Consiglio regionale dell'Ordine dei Giornalisti tra le quali  sono preminenti quelle di  “curare  l'osservanza della legge professionale e di tutte le disposizioni in materia”, vigilare "per la tutela del titolo di giornalista", procedendo "in qualunque sede, anche giudiziaria" ad ogni "attività diretta alla repressione dell'esercizio abusivo della professione". “L'ente pubblico esponenziale del gruppo di professionisti ad esso obbligatoriamente associati gode di una posizione giuridica soggettiva direttamente tutelabile dinanzi al giudice, che gli consente di agire per rimuovere una situazione vietata perché considerata pregiudizievole per la categoria professionale e per l'interesse pubblico al legale esercizio della professione, alla cui tutela l'Ordine è preposto” (Cass. civ., sez. I, 22 marzo 1993 n. 3361 in Giur. It., 1994, I,1, 1226). L’Ordine deve concorrere a  tutelare i propri iscritti  anche “per fatti che comportino la responsabilità dell'editore, quando nelle aziende si sia creata una situazione evidentemente incompatibile con la loro dignità” (articolo  32 Cnlg). Bene ha fatto, quindi, il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti di Milano, Franco Abruzzo presidente,  ad istituire il gratuito patrocinio contrattuale e il gratuito patrocinio  per il recupero dei crediti a favore dei free lance. Un primo passo, non seguito da altri dopo il 7 giugno 2007.


Dall’indagine dell’Ordine nazionale del giugno scorso è emerso uno spaccato che dovrebbe imporre a molti editori di vergognarsi quando parlano della necessità che l’informazione abbia una qualità migliore. C’è chi paga 21 centesimi di euro per ogni due righe da 58 battute l’una. E chi corrisponde 2,58 euro per un articolo quale che sia la lunghezza. Senza contare chi, superato un certo “tetto”, gli articoli non li paga nulla. E chi decreta una riduzione dei compensi con effetto retroattivo. Ovviamente, i compensi sono tutti comprensivi di tasse e pagati in qualche caso anche con 360 giorni di ritardo! Questa è la realtà: non quella dei salotti e delle recite negli appuntamenti rituali.


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In: http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=3145


31. 12. 2008. Lettera-denuncia del CdR agli azionisti del «Corriere della Sera»


 


La raccolta pubblicitaria (-30 milioni di euro?)


in caduta libera non spiega da sola la crisi del gruppo.


“I guai nascono soprattutto dall’asservimento


del giornale al marketing e alla pubblicità”. Pesa anche


sull'autorevolezza del CdS la latitanza di editori puri


tra gli azionisti del quotidiano.


 


Franco Abruzzo: “Per anni l’Ordine di Milano ha denunciato i rischi connessi alla commistione pubblicità-informazione. La crisi delle vendite (di quotidiani e periodici) è legata anche a tale triste fenomeno. Il nostro allarme sulle marchette non è stato preso in considerazione, come capita quasi sempre ai profeti. La pubblicità perde presa,quando i lettori avvertono che il loro giornale non ha a cuore un'informazione libera, critica, pluralista e, sempre e ovunque, indipendente, presentando e spacciando i pubbliredazionali per notizie e commenti”.


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In: http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=1517


Rivista “Il diritto dell’informazione e dell’informatica” n. 4/5 del 2007 (pagg. 871-894).


FRANCO ABRUZZO:


"La commistione informazione/pubblicità


nella giurisprudenza ordinaria e disciplinare


vista attraverso le sentenze dei tribunali".


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Leggi tutto in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5707


Fnsi: “L'informazione è un bene pubblico”. È questa la parola d’ordine che accomuna oggi i giornalisti europei in occasione della manifestazione “Stand up for journalism”, che si celebra per iniziativa della Federazione Europea di categoria (Efj) - Presenatta ricerca Lsdi.


 


Giornalisti: soltanto uno su due in Italia risulta ‘’attivo’’


 


Nel 2009, mentre solo un lavoratore subordinato su 3 aveva un reddito annuo inferiore ai 30.000 euro lordi, più della metà degli autonomi (il 55,25%) dichiaravano un reddito annuo inferiore ai 5.000 euro. Ma se si eliminano le 6.257 posizioni “ferme” (congelate) per mancanza di contributi da almeno un anno (ma in quasi la metà dei casi anche da più di 5 anni), gli attivi effettivi nel campo del lavoro subordinato si riducono a 20.087. Una cifra quindi inferiore a quella del lavoro autonomo. Con i 23.213 autonomi (gli iscritti all’ Inpgi2 erano in realtà 30.170, ma 6.957 posizioni facevano riferimento a giornalisti dipendenti che svolgevano contemporaneamente anche lavoro autonomo, risultando quindi iscritti a entrambe le gestioni) si arriva a 43.300 attivi effettivi. La percentuale degli attivi sugli iscritti all’Ordine scende quindi al 39,9% (44.1% se si escludono albo speciale e stranieri).


di www.lsdi.it


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In: http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5749


Giornalisti/ Free lance sfruttati e malpagati: un articolo vale 2 euro.


Da Repubblica a Libero, ecco le testate che incassano i soldi


pubblici e non pagano i collaboratori


di www.affaritaliani.it


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Leggi tutto in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5644


La corruzione nelle redazioni.


Giornalisti (e giornali) ”comprati”


Un Rapporto realizzato per il Center for International Media Assistance (CIMA) denuncia la sottovalutazione del problema della corruzione nel giornalismo – ‘’Siamo stati tanto impegnati a difendere i giornalisti da diventare troppo timidi nell’analisi e nella denuncia di questo aspetto del nostro mestiere”, denuncia la Ricerca e indica una serie di misure per combattere ‘’il lato oscuro della professione’’ – Un ampio paragrafo viene dedicato alla situazione in Europa e Nord-America che risulta altrettanto – se non più - preoccupante rispetto al resto del pianeta.


di www.lsdi.it (15/10/2010)


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MIL - Il volantino per la campagna elettorale (con i


nomi dei candidati per l’Alg e per il Congresso Fnsi)


è in http://www.francoabruzzo.it/public/docs/MILVOLANTINO-9nov10_3.pdf


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Leggi tutto in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5725


Franco Abruzzo illustra il programma del MIL


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Leggi tutto in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5715 -


MIL: le BIOGRAFIE  dei candidati ad una ad una.


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