Cremona, 21 dicembre 2010. È partita dalla Guardia di finanza di Cremona una maxi indagine sulla cosiddetta editoria assistita, ossia su quelle testate gestite da cooperative che percepiscono il contributo dello Stato. Sono fondi che, per l'accusa, sarebbero invece stati usati in maniera illecita. Le persone indagate sono una ventina e tre sono agli arresti domiciliari. All'alba di oggi perquisizioni e sequestri sono stati eseguiti nelle redazioni e nelle sedi amministrative di quotidiani e televisioni in Lombardia e in Emilia dove sono state controllate alcune testate che fanno capo al Gruppo Spallanzani che ha sede a Reggio Emilia. A Cremona è stata ispezionata la sede amministrativa del quotidiano Cronaca, della radio Onda Verde srl, che controlla radio 883, e della immobiliare Il Torchio che si trovano nell'immobile di via Gramsci, nel centro cittadino. Sono finiti agli arresti domiciliari l'amministratore delegato della Cooperativa Nuova Informazione proprietaria di Cronaca, Massimo Boselli Botturi e la moglie Raffaella Storti. L'ipotesi di accusa formulata dal sostituito procuratore del tribunale di Cremona, Cinzia Piccioni, titolare della maxi indagine sull'impiego dei contributi statali, è di truffa aggravata ai danni dello Stato. La terza persona agli arresti domiciliari è Fabio Galli, il ragioniere commercialista che tra i suoi clienti aveva il quotidiano Cronaca. Su richiesta del pm Cinzia Piccioni, il gip del tribunale di Cremona Guido Salvini ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare. L'inchiesta ha riguardato anche i quotidiani che fanno capo al Gruppo Spallanzani: perquisizioni e sequestri sono stati fatti all'Informatore di Parma, all'Informatore di Reggio Emilia, all'Informatore di Bologna, nelle sedi di televisioni e radio del Gruppo stesso. Secondo l'accusa, gli arrestati, attraverso un gioco di fatturazione, avrebbero percepito più contributi del dovuto dallo Stato e poi li avrebbero utilizzati non per il mantenimento e lo sviluppo delle loro testate giornalistiche. Non ci sarà nessuna conferenza stampa domani in merito all'indagine sull'uso di contributi statali da parte di alcuni gruppi editoriali in Lombardia ed Emilia Romagna: è quanto ha precisato la Guardia di Finanza. (ANSA).
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OPERAZIONE GDF CREMONA: OBBLIGO FIRMA A SPALLANZANI E MAZZONI
Reggio Emilia, 22 dicembre 2010. Il sostituto procuratore di Cremona Cinzia Piccioni aveva chiesto gli arresti domiciliari per l'imprenditore ed editore reggiano Erminio Spallanzani e per Giovanni Mazzoni, ex direttore de L'Informazione, ma il gip cremonese Guido Salvini non li ha concessi tramutandoli in un obbligo di presentazione, due volte alla settimana, alla polizia giudiziaria. È quanto emerge, a proposito dell'indagine della Guardia di finanza di Cremona su testate giornalistiche gestite da cooperative che percepiscono il contributo dello Stato, dall'ordinanza di custodia cautelare sui presunti illeciti. Stralci dell'ordinanza sono citati dal sito di informazione online www.reggionline.com. L'accusa per Spallanzani e Mazzoni è di truffa ai danni dello Stato perchè - si legge sul sito reggionline.com - «in concorso fra loro Massimo Boselli Botturi (amministratore di fatto di due cooperative, la Nuova Informazione editrice de La Cronaca e la Sep, Servizi editoriali padani) cedeva in violazione di legge a Spallanzani, per il tramite di Mazzoni, la società Sep per un importo pari a 200 mila euro per consentire a Spallanzani di incassare nel 2009 un contributo pari a 225 mila euro». La vendita, secondo quanto scrive il pm, sarebbe avvenuta «con false fatturazioni». La cessione della Sep a Spallanzani sarebbe avvenuta nel 2008 negli studi dell'emittente televisiva Ètv. «Con l'ingresso della Sep nella sfera del gruppo Spallanzani, già destinataria di contributi all'editoria, si è verificata una violazione dei divieti imposti dalla norma con riferimento al cosiddetto elemento soggettivo dato che il gruppo, di lì a poco, avrebbe rilevato anche il controllo del quotidiano L'Informazione il Domani di Bologna, anch'esso destinatario di contributo statale». (ANSA).
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LEGGI I PARTICOLARI IN
http://www.reggionline.com/2010/12/22/indagine-editoria-le-carte-factotum-e-teste-di-legno/
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TRE ARRESTI A CREMONA.
I contributi pubblici
al quotidiano Cronaca
investiti anche nel
fotovoltaico e nell’acquisto
del palazzo sede del giornale.
Cremona, 23 dicembre 2010. Il meccanismo delle fatture false sarebbe servito a Massimo Boselli Botturi non solo per incassare dallo Stato, negli anni 2007-2009, 8.7 milioni di euro di contributi pubblici per le due cooperative giornalistiche, la Nuova Informazione, che edita il quotidiano La Cronaca di Cremona, e la Sep (Servizi editoriali padani), per Radio Onda Verde e per costituire l'immobiliare Il Torchio srl, che ha acquistato la sede di Cronaca, in via Gramsci a Cremona. Boselli Botturi, ex amministratore delegato della Nuova Informazione, si sarebbe servito delle fatture false «anche per reperire fondi da diversificare in investimenti di ben altro genere», in particolare «la produzione di energia elettrica con il fotovoltaico», che con l'editoria non ha nulla a che fare. Lo scrive il gip di Cremona Guido Salvini nelle 54 pagine dell'ordinanza con cui, su richiesta del pm Cinzia Piccioni, martedì ha applicato la misura degli arresti domiciliari a Boselli Botturi, alla moglie di quest'ultimo, Raffaella Storti, amministratore unico di Radio Onda Verde, e al commercialista Fabio Galli. Sono tutti accusati, in concorso, di truffa aggravata ai danni dello Stato nell'ambito dell'inchiesta che vede 15 indagati, tra i quali Mario Silla, direttore responsabile di Cronaca, e Alberto Federici, socio fondatore della cooperativa Sep, socio fondatore e legale rappresentante della Nuova Informazione, socio fondatore dell'immobile Il Torchio. Oggi, nel giorno degli interrogatori di garanzia, davanti al gip Salvini, il ragioniere Galli si è avvalso della facoltà di non rispondere. Dall'ordinanza si evince che le contestazioni a Galli sono di natura fiscale. (ANSA).
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Gruppo Spallanzani nella bufera, l'Associazione Stampa Modenese: "Salvare i posti di lavoro"
Modena, 24/12/2010. "L’Associazione Stampa Modenese segue con attenzione, e doveroso rispetto per l’operato della magistratura, l’inchiesta che coinvolge il gruppo editoriale al quale fanno riferimento l’Informazione ed E’- tv Antenna 1". Lo afferma in una nota l'Asm
"La preoccupazione è che siano i giornalisti i primi a pagare in termini occupazionali le conseguenze delle irregolarità eventualmente commesse. L’auspicio dell’associazione stampa è che la situazione non arrivi a comportare un sacrificio di posti di lavoro in una realtà già in sofferenza. A maggior ragione oggi con il taglio ai fondi per l’editoria e l’emittenza locale contenuti nel cosiddetto decreto Milleproroghe che, se confermati, metterebbero a serio rischio un settore delicatissimo dell’informazione". (www.fnsi.it)
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Tribunale Ordinario d i Cremona - Ufficio del Giudice per le indagini preliminari dr. Guido Salvini – Ordinanza (20/12/2010) di applicazione delle misure degli arresti domiciliari, dell’obbligo di presentazione alla P.G. e del divieto di espatrio.
INTERCETTAZIONI - MASSIMO BOSELLI BOTTURI E ALBERTO FEDERICI DISCUTONO SUL LICENZIAMENTO DI 5 GIORNALISTI DELLA “CRONACA”.
Dalle indagini è emerso che:
1) MASSIMO BOSELLI BOTTURI è socio fondatore, nonché Amministratore di fatto, della cooperativa “SERVIZI EDITORIALI PADANI” editrice del periodico “IN COMUNE”; socio fondatore nonché Amministratore Delegato della cooperativa “NUOVA INFORMAZIONE” editrice del quotidiano “CRONACA”; socio per l’anno 2004, nonché marito dell’Amministratore unico (Storti Raffaella), della soc. “RADIO ONDA VERDE SRL”; socio nonché Legale Rappresentante della soc. “INFO.MEDIA SRL”; socio fondatore della immobiliare “IL TORCHIO SRL” ;
2) ALBERTO FEDERICI è: socio fondatore della cooperativa “SERVIZI EDITORIALI PADANI” editrice del periodico “IN COMUNE; socio fondatore nonché Legale Rappresentante della cooperativa “NUOVA INFORMAZIONE” editrice del quotidiano “CRONACA”; socio fondatore della immobiliare “IL TORCHIO SRL”.
Per problematiche di “straordinaria amministrazione”, il BOSELLI BOTTURI si interfaccia con FEDERICI Alberto. Nel caso di specie, allorquando le esigenze sociali richiedono il licenziamento di alcuni giornalisti dipendenti, sono proprio i due indagati, FEDERICI e BOSELLI BOTTURI, che promuovono le modalità, la tempistica e soprattutto valutano i nominativi su cui far ricadere tale decisione operativa. Di seguito vengono riportati due stralci di altrettante conversazioni intrattenute dai due indagati :
CONVERSAZIONE DEL 05.10.2010 -
FEDERICO: ok...niente...poi ci aggiorniamo all'inizio della settimana prossima e ci vediamo...e lì...faremo fuori quello che c'è da fare!..io non ne ho idea di cosa c'è da fare...Mario mi ha detto che stiamo risparmiando sulle pagine...si....però...voglio dire: svuotiamo il mare con il cucchiaino!...se...se...
MASSIMO: no...ti dico...
FEDERICO: ...se dobbiam risparmiare le pagine...
MASSIMO: il risparmio degli ultimi mesi...con l'ultima operazione...non voglio sdrammatizzare ma..son 42 euro al giorno..cioè
FEDERICO: ecco...bene!
MASSIMO: con l'operazione che ha fatto...va bene tutto perché...però 42 euro al giorno...
FEDERICO: no..è chiaro Massimo che adesso...adesso bisogna prendere i provvedimenti drastici...e...appunto...te l'ho già fatta la volta scorsa la domanda: se dovessimo licenziare, da chi si comincia?...quindi ragazzi...bisogna iniziare da lì!...cioè..non è che c'abbiamo...
MASSIMO: ...vediamo di...nome per nome...faremo...le cose sporche...le faremo!...cioè...
FEDERICO: eh...va beh...c'han messo in condizione di farle!...io...son...io ho la coscienza anche a posto eh!...cioè...è da...è da gennaio!...che ci proviamo...è il quarto incontro...cos'è il quinto o il sesto incontro col sindacato?...so mia...
MASSIMO: il quinto!...
FEDERICO: eh!...il quinto!...non so...voglio dire...adesso basta però!
MASSIMO: va ben...dai...
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CONVERSAZIONE DEL 02.10.2010 -
ALBERTO: a lei!.. allora.. ho visto il bell'esito!
MASSIMO: mh!
ALBERTO: eh!...adesso non so!
MASSIMO: ah si adesso basta cioè!..
ALBERTO: cosa facciamo?
MASSIMO: scriviamo quattro lettere e via!
ALBERTO: oh veramente c'è questa gente che si incaponisce in quel modo qui.. non sò bene!
MASSIMO: no.. basta adesso ragazzi!
ALBERTO: toh!.. non so cosa.. cosa.. no va beh.. ci rinuncio a sapere cosa vogliono!.. perché cioè!.... diciamo che manca anche.. io penso che si rendano anche conto che.. che se viene licenziato.. vengono licenziati i più deboli lì dentro!
MASSIMO: eh..non so neanche se si...
ALBERTO: manca.. gli manca... eh?
MASSIMO: non so cosa si rendono conto cioè.. evidentemente hanno delle.. hanno delle idee
ALBERTO: e anche se si rendono conto però... c'è proprio uno spirito di corpo che fi.. è ai livelli.. è ai minimi termini eh!
MASSIMO: si.. si!
ALBERTO: uno per tutti proprio!
MASSIMO: si!
ALBERTO: eh niente e adesso cosa facciamo?... buttarli a casa.. cioè adesso basta però!
MASSIMO: abbiam trovato come farlo!
ALBERTO: eh?
MASSIMO: eh.. si appunto... passare le cose alle vie di fatto! perché è mica possibile! perché sennò!
ALBERTO: no per passare alle vie di fatto operativamente cosa bisogna fare?.. procedere in maniera unilaterale?
MASSIMO: si!
ALBERTO: cioè dichiarare noi lo stato di crisi!..
MASSIMO: si..si.. si!.. dobbiamo dichiararlo noi.. e mandare una lettera noi e.... bisogna (incomprensibile) lo stato di crisi in via autonoma!... e dopo... si manda una lettera!... perché..
ALBERTO: mah... i quattro.. i quattro che potremmo lasciare a casa chi sono?
MASSIMO: eh.. non lo so!.. lì bisogna.. bisogna appunto mettersi attorno a un tavolo!.. i nomi te li dico subito.. c'è:... Paolo ROSA è rappresentante sindacale e non lo puoi piantare a casa!... BERNUZZI, RUGGERI, CENTENARI, PANIZZI, la OLIVI!.. sono.. sono cinque della COOPERATIVA! perché CASTELVECCHIO e la SUDATI sono incinti.. sono incinte!.. quindi tolto ROSA.. tolto CASTELVECCHIO e la SUDATI.. rimangono BERNUZZI, RUGGERI, CENTENARI, PANIZZI E OLIVI!.. son cinque!
ALBERTO: PIO.. OLIVI e RUGGERI sarebbero i primi della mia lista!
MASSIMO: eh beh questo per tutte!
ALBERTO: ci togliamo.. poi dopo faranno causa figurati! li ci..
MASSIMO: per forza!
ALBERTO: li ci infiliamo in una di quelle cause che ci vorranno dieci anni a finirla!
MASSIMO: per forza!.. tutti!
ALBERTO:per forza!.. niente d’ altronde.. o se abbiamo altre strade perché.. o stiamo qui a vedere che la barca affonda e non facciamo niente! o sennò.. finire cioè!
MASSIMO: appunto!.. no.. no mah eh!
ALBERTO: accantoneremo dei fondi per le cause! cosa vuoi fare!
MASSIMO: per forza!.. per forza ci sarà da smenarci e sarà da fare (incomprensibile)
ALBERTO: eh va beh Massimo piuttosto che (voci accavallate)
MASSIMO: da qualche parte..da qualche parte bisogna cominciare!
ALBERTO: (voci accavallate)..aspettare che ci diano l'estrema unzione non sò!
MASSIMO: no.. no.. no.. ma infatti qualcosa bisogna fare insomma!... capito?
ALBERTO: va bene!