Venezia, 29/12/2010. Un Direttivo del Sindacato dei giornalisti del Veneto è stato dedicato alla legge 183/2010, il cosiddetto “Collegato lavoro”. La relazione è stata tenuta dal legale del Sindacato veneto, Luisa Miazzi, che ha spiegato nel dettaglio i contenuti della norma ai giornalisti veneti accorsi numerosi alla riunione. Era presente al completo la Consulta dei Cdr che si stanno mobilitando per far fronte alla grave situazione che, causa questa legge, penalizza centinaia di precari e freelance solo nel Veneto. E’ necessario infatti interrompere la prescrizione dei diritti acquisiti entro il 23 gennaio con lettera raccomandata. A questo proposito è stata già predisposta un fax simile, che è pubblicato qui sotto. Il Sindacato comunica che “per effetto di una modifica legislativa entrata in vigore il 24.11.2010 (ovvero la Legge 183/2010, il cosiddetto Collegato Lavoro) è necessario che siano impugnati, con lettera che deve pervenire all’Editore entro il 23.01.2010, tutti i contratti a termine fino a oggi intercorsi e scaduti, così come le forme di collaborazione autonoma a tempo determinato (naturalmente, comprese quelle che si siano periodicamente rinnovate perché legate a un contratto a termine). Il Collegato Lavoro dispone, inoltre, che la causa con cui si impugnano i contratti scaduti sia inoltrata entro 270 giorni dall’entrata in vigore della Legge e, quindi, entro il 23.08.2011. Per quanto riguarda, invece, i contratti a termine e le collaborazioni autonome in essere l’impugnazione dovrà avvenire entro 60 giorni dalla scadenza”. (www.fnsi.it)
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Pubblichiamo il faxsimile di lettera da inviare per raccomandata all'editore per interrompere la prescrizione dei diritti pregressi.
DA: COLLABORATORE
A: EDITORE
Oggetto: Impugnazione ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 6 della legge n. 604 del 1966 così come modificata dalla legge n. 183/2010.
Con la presente, anche ai sensi di quanto dispone l’art. 6 della Legge n. 604 del 1966 così come modificato dalla Legge n. 183 del 2010, intendo con la presente contestare la risoluzione di ogni e qualsiasi contratto e,o di ogni qualsiasi diversa forma di collaborazione nell’ambito dei quali si sia svolta la mia prestazione con la Vostra società, prestazione che deve considerarsi unitaria ed avente natura di lavoro subordinato. Per quanto precede mi riservo di agire giudizialmente per far valere l’esistenza di un rapporto di lavoro subordinato con la Vostra società ed ottenere la reintegrazione e,o il ripristino del rapporto con riferimento a ciascuno dei contratti qui impugnati. Distinti saluti
FIRMA E DATA
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Leggi tutto in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5796
"COLLEGATO LAVORO"
(legge 183/2010, G.U. 9/11/10
n. 262 - suppl.ordinario n. 243).
Analisi dell'ufficio legale della Fnsi.
Cinquanta norme fondamentali
che incidono sul diritto del lavoro
e su varie materie tra le quali
l'impugnazione dei licenziamenti
e dei contratti a tempo determinato:
il termine è di appena 60 giorni
e poi scatta la prescrizione.
I cococo in servizio oggi nei giornali
possono agire contro le aziende
entro il 23 gennaio 2011.
(IN ALLEGATO la legge 183/2010)
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La consulta dei fiduciari e dei Cdr dell’Assostampa Romana: “Difendere i precari dagli effetti della legge 183”
Roma, 28/12/2010. La Consulta dei Fiduciari e dei Comitati di Redazione dell’Asr, riunita il 28 dicembre, esprime forte preoccupazione e ferma condanna per il processo di destrutturazione del diritto del lavoro a cui questo Governo ha dato avvio da tempo. Uno dei frutti più avvelenati di questa politica è la legge 183/2010 (meglio nota come “collegato lavoro”, su cui gravano molti dubbi di costituzionalità) che, specie per quello che riguarda il precariato, cancella anni di tutele e conquiste mettendo a rischio i faticosi processi di stabilizzazione in atto in varie aziende. La Consulta esprime anche preoccupazione per l’intenzione dell’Esecutivo di mettere mano allo Statuto dei Lavoratori trasformandolo in un non ben identificato e depauperato Statuto dei Lavori. La Consulta chiede alla Giunta e al Direttivo dell’Asr di mettere in atto tutte le iniziative necessarie per tutelare i colleghi precari: il sindacato deve assumersi in prima persona l’onere di fare da veicolo alle tempestive impugnazioni dei contratti scaduti prima del 24 novembre, secondo le prassi previste dalla legge 183. La Consulta chiede inoltre alla Giunta e al Direttivo di studiare forme di protesta pubblica, eventualmente in collaborazione con altri sindacati, in coincidenza del 23 gennaio 2011 (data di scadenza delle impugnazioni) per mobilitare i Cdr, le redazioni e tutti i giornalisti a sostegno dei colleghi precari e in difesa dei loro diritti negati. Allo stesso tempo la Consulta chiede alla Fnsi di mettere al centro del congresso nazionale di Bergamo e dell’azione postcongressuale tutte le azioni possibili, d’intesa con sindacati, partiti e associazionismo, per correggere gli effetti nefasti della legge 183 e ripristinare i diritti cancellati da quella normativa.
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BOZZA TESTO IMPUGNAZIONE PRECARI
A………….
Raccomandata con avviso di ricevimento
(oppure: Raccomandata 1 con prova di consegna)
(Luogo e data)
Oggetto: impugnazione e contestazione.
Il sottoscritto, ______________________, domiciliato in _______ alla Via (Piazza) ________________, n. ________, impugna e contesta i seguenti contratti di lavoro intercorsi con l’impresa in indirizzo ed i relativi termini apposti ai medesimi:
1. contratto decorrente dal ________________ al _____________________
2. contratto decorrente dal ________________ al _____________________
3. contratto decorrente dal ________________ al _____________________
4. contratto decorrente dal ________________ al _____________________
5. contratto decorrente dal ________________ al _____________________
ecc.
(indicare tutti i contratti intercorsi).
Il sottoscritto rimane a disposizione per l’immediato servizio a tempo indeterminato e subordinato.
Distinti saluti
(nome e firma)
Mittente:
_________________
_________________
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CONSIGLI UTILI PER L’IMPUGNAZIONE DEI CONTRATTI “PRECARI”
IN VIRTU’ DELLA LEGGE N. 183 DEL 4 NOVEMBRE 2010 (Collegato lavoro)
per tutti i contratti scaduti in data pari o precedente al 24 novembre 2010, inviare l’impugnazione in modo che la medesima sia ricevuta dall’editore entro il termine perentorio del 23 gennaio 2011. tale giorno cade di domenica; anche se lo stesso e’ prorogato al successivo lunedì 24 gennaio, secondo la giurisprudenza, è comunque preferibile far pervenire l’impugnazione entro il sabato precedente, 22 gennaio.
Per i contratti scaduti (o che scadranno) dopo il 24 novembre 2010, impugnare i contratti entro sessanta giorni dalla loro scadenza.
Impugnare, nei predetti termini, tutti i contratti di lavoro, a prescindere dalla loro formalizzazione (contratti a termine, contratti di collaborazione coordinata e continuativa, contratti di somministrazione a termine, contratti di lavoro autonomo, ecc.)
in caso di contratto a termine prorogato, inviare l’impugnazione entro sessanta giorni dalla scadenza del termine del contratto originario (o entro il 23 gennaio 2011 se il medesimo e’ scaduto in data pari o precedente al 24 novembre 2010), per poi inoltrare una nuova impugnazione entro sessanta giorni dalla cessazione del periodo di proroga.
spedire l’impugnazione con raccomandata con avviso di ricevimento presso la sede legale dell’editore
se il giornalista si trova in prossimità della data del 23 gennaio 2011, lo stesso deve spedire l’impugnazione con “raccomandata 1 con prova di consegna”.
fare la fotocopia, dopo averla fiirmata, della lettera di impugnazione. “spillare” alla medesima la distinta postale e, appena rientra, l’avviso di ricezione. Conservare il tutto con cura.
se si è troppo a ridosso del termine, oltre la raccomandata 1 con prova di consegna, e’ consigliabile inviare anche un telegramma contenente il medesimo testo. Il telegramma deve essere fatto personalmente dall’interessato all’ufficio postale (e non, ad esempio, per telefono) in quanto in quella sede si potrà ricevere immediatamente il testo con in calce gli estremi dell’invio e apporre la propria sottoscrizione. Anche in questo caso, conservare tutto con cura.
l’utilizzo della pec (posta elettronica certificata) è consigliabile solo in aggiunta ai mezzi di inoltro prima indicati.
il ricorso giudiziale dovra’ essere improrogabilmente depositato entro 270 giorni dalla data in cui l’editore ha ricevuto l’impugnazione.
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