Piccole minacce crescono, silenzi e impegni per i giornalisti ‘invisibili’
di Alberto Spampinato
Tranne rare e lodevoli eccezioni, è ostinato il silenzio dei giornali e dei notiziari televisivi italiani sulle questioni sociali più drammatiche. Disoccupazione. Chiusura di fabbriche. Riduzione dei bilanci familiari. Ridimensionamento di storici diritti, come quello allo studio e allo sciopero. Gravi inefficienze dei pubblici servizi… Chi è colpito da questi drammi e vuole far risuonare la sua voce nei media deve salire sulle gru o sui tetti, deve mettere in precario equilibrio la propria vita, se vuole riuscire ad attirare un po’ di attenzione, conquistare qualche centimetro quadrato di carta stampata o qualche minuto secondo di cronaca tv sottraendola all’aggiornamento permanente, angoscioso quanto inutile e ossessivo, che giunge da Avetrana o da Brembate di Sopra anche quando non c’è nessuna novità, nessun barlume di notizia da comunicare. Così vanno le cose, ed è triste. Accade, anche per le vicende dei giornalisti italiani che continuino a essere aggrediti, intimiditi, censurati. Sono ormai centinaia, ma nessuno (o quasi) ne parla. E ci sarebbe che dire. Prendete, ad esempio, il caso del giornalista di Televideo Nello Rega, di cui ci siamo già occupati. Dopo che gli hanno sparato, gli hanno dato finalmente una scorta, sia pure di quarto livello, e ce ne siamo...
[LEGGI TUTTO in]
http://www.narcomafie.it/2011/01/24/piccole-minacce-crescono-silenzi-e-impegni-per-i-giornalisti-%e2%80%98invisibili%e2%80%99/
|