Roma, 10/03/2011. Introducendo la sua relazione alla Giunta esecutiva della Fnsi, nella sua prima riunione programmatica dopo il Congresso, il Segretario della Fnsi, Franco Siddi, ha tra l’altro affermato: “Neanche la campagna di informazione più irriverente giustifica un’iniziativa come quella dell’onorevole Bocchino di querelare per “stalking di massa” trentacinque tra giornalisti e editorialisti e un lettore de Il Giornale. Un reato incredibile e insostenibile per l’informazione. Non era mai accaduta una cosa simile ed è assai spiacevole perché con un reato come lo stalking, che attenta all’intima libertà delle persone, non si scherza; tanto meno si può comprendere una denuncia simile da parte di un deputato che è tra i protagonisti primari del dibattito pubblico e ha mille e una opportunità di replicare a ogni critica o attacco e di tutelare la propria posizione personale e politica. Certamente, come Segretario della Fnsi, avverto sempre più pesante disagio per un’idea che anche questa iniziativa giudiziaria accredita, e cioè che i giornali siano considerati i nuovi centri dello scontro politico. Ritengo sempre più che occorra uno sforzo grande perché l’informazione, anche quella più schierata, possa indicare e sostenere la competizione delle idee ma debba allontanarsi dal criterio che la vorrebbe al servizio permanente di un committente o dei propri tifosi”. (fonte: www.fnsi.it)
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Ordine nazionale dei Giornalisti: “Inaccettabili le intimidazioni ai giornalisti”.
Roma, 11 marzo 2011. L'onorevole Italo Bocchino, giornalista professionista, ha brevettato una sorta di class action al contrario denunciando in blocco 36 colleghi del Giornale e un lettore. Sembra il suo un rabbioso fallo di reazione. È prevedibile che sbollita l'ira per uno o più torti che ritiene di aver subito rinunci ad una azione che ha un sapore intimidatorio ed è in contrasto con quanto lo stesso on. Bocchino ha sempre detto e fatto per tutelare, anche sullo scottante tema delle intercettazioni, il dovere dei giornalisti di informare i cittadini? Se lo facesse darebbe un importante contributo a quella serenità che il Capo dello Stato invoca con ammirevole determinazione. (www.odg.it)
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BRUNO TUCCI (ODG LAZIO): “DA ITALO BOCCHINO INIZIATIVA SENZA PRECEDENTI. CI SI INVENTA STALKING COLLETTIVO PER LIMITARE la LIBERTÀ DI STAMPA”
Roma, 11 marzo 2011. «Pur di limitare, in qualsiasi modo, la libertà di stampa ci si inventa ora anche lo stalking collettivo. L'iniziativa è stata presa dall'onorevole Italo Bocchino che ha denunciato sei giornalisti de 'Il Giornale’ rei di aver parlato troppo di lui». Lo dichiara Bruno Tucci, presidente dell'Ordine dei giornalisti del Lazio. «L'iniziativa -aggiunge- non ha precedenti e non si comprende di quali colpe si sarebbero macchiati i colleghi. Di aver fatto il loro mestiere? Di aver riportato notizie forse non condivise? Ma è un reato questo? A meno che non si consideri violazione della legge esprimere il proprio parere». «La guerra in atto non fa bene all'informazione, anzi -conclude il presidente dell'Ordine del Lazio- la deprime e si corre il rischio che gli attentati alla libertà di stampa si moltiplichino fino a diventare irreversibili». (Adnkronos)
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IACOPINO: “DA BOCCHINO CLASS ACTION AL CONTRARIO”.
Roma, 11 marzo 2011. «L'onorevole Italo Bocchino, giornalista professionista, ha brevettato una sorta di class action al contrario denunciando in blocco 36 colleghi del Giornale e un lettore. Sembra il suo un rabbioso fallo di reazione». Lo afferma in una nota il presidente dell'Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, in merito alla denuncia per stalking presentata dal vicepresidente di Futuro e Libertà. «È prevedibile - prosegue Iacopino - che sbollita l'ira per uno o più torti che ritiene di aver subito rinunci ad una azione che ha un sapore intimidatorio ed è in contrasto con quanto lo stesso on. Bocchino ha sempre detto e fatto per tutelare, anche sullo scottante tema delle intercettazioni, il dovere dei giornalisti di informare i cittadini? Se lo facesse darebbe un importante contributo a quella serenità che il Capo dello Stato invoca con ammirevole determinazione». (ANSA).