BOCCHINO DENUNCIA “LIBERO” e 18 redattori della testata - FNSI: “NO a TENTATIVI di INTIMIDAZIONE della STAMPA”. BERLUSCONI CONTRO “IL FATTO”.
Roma, 11 marzo 2011. “Lo ripetiamo ancora oggi dopo che altri annunci di querele e denunce sono arrivati al giornale Libero, e a 18 colleghi della testata, da parte dell’onorevole Bocchino e al quotidiano Il Fatto da parte del Presidente del Consiglio Berlusconi: nessuna campagna di informazione può giustificare da parte della politica, a nessun livello, il tentativo di intimidire la libera stampa considerandola alla stregua di propri nemici”. Lo afferma la Fnsi in una nota in merito alla denuncia per stalking ai giornalisti di Libero e Il Giornale da parte del vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, e sulla denuncia presentata dai legali di Silvio Berlusconi sulla vicenda della presunta corruzione di una funzionaria dell’anagrafe marocchina affinché modificasse la data di nascita di Ruby, pubblicata ieri da Il Fatto Quotidiano. “I giornali e i giornalisti - aggiunge la Fnsi - fanno il loro mestiere e non possono essere buttati nell’agone della politica. Non si può, infatti, rispondere al diritto dovere dei colleghi di informare con ridicole accuse di ’stalking di massa’ o minacce di intervento della magistratura ogni qualvolta l’informazione si occupa di personalità politiche. Ci pare che sia doveroso, a questo punto, fare tutti un passo indietro e ritrovare quell’equilibrio, tra istituzioni e ruoli professionali costituzionalmente riconosciuti, smarrito ormai da tempo”.(ANSA).
BOCCHINO: SUPERATO SEGNO, INTERVENGA MAGISTRATURA.
Torino, 11 marzo 2011. - «Sono sempre pronto ad accettare le critiche politiche ma le molestie atte a procurare danno nei confronti miei, della mia famiglia e delle attività di impresa di persone a me legate, hanno superato il segno e richiedono che ad occuparsene sia la magistratura». Lo dice, a margine della presentazione del candidato del Terzo Polo a Torino, il vice presidente di Fli, Italo Bocchino che risponda anche ai rilievi del Fnsi. «Siddi fa bene a difendere i giornalisti, è il suo compito, ma ricordi che anche io sono giornalista e lo sono i redattori del Roma pesantemente danneggiati dalle molestie insistenti del Giornale e di Libero», dice ancora Bocchino, ricordando che «il reato di stalking non lo ho inventato io ma è frutto di un ddl che ha la prima firma di Berlusconi». Secondo Bocchino l'applicazione di questo reato alla stampa «è già giurisprudenza in base ad un rinvio a giudizio precedente deciso dal tribunale di Cassino». (ANSA).
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