Home     Scrivimi     Cercadocumenti     Chi è     Link     Login  

Cerca documenti
Cerca:
in:


Documenti
  » Attualità
Carte deontologiche
CASAGIT
Corte di Strasburgo
Deontologia e privacy
Dibattiti, studi e saggi
Diritto di cronaca
Dispensa telematica per l’esame di giornalista
Editoria-Web
FNSI-Giornalismo dipendente
Giornalismo-Giurisprudenza
I fatti della vita
INPGI 1 e 2
Lavoro. Leggi e contratti
Lettere
Ordine giornalisti
Premi
Recensioni
Riforma professione
Scuole di Giornalismo e Università
Sentenze
Storia
Tesi di laurea
TV-Radio
Unione europea - Professioni
  Attualità
Stampa

SFOGO E ACCUSA.
Lettera di un “redattore
abusivo” sospeso
tra disoccupazione
e occupazione: e il
sindacato che cosa fa?
Da quanto tempo
non gira per le redazioni?

(Davvero il sindacato non sa, o solo finge di non sapere che ancora oggi sono i precari a impaginare i giornali? Grandi e piccoli. Senza distinzione alcuna).
Sono i vertici di categoria, oggi, a dover studiare e varare nuove forme di garanzia a tutela delle fasce più deboli. Contributi per la Casagit a misura di retribuzione reale, contributi sociali. Con una retribuzione di poco più di 1.400 euro netti mensile è impensabile sottrarre duecento euro per la Casagit. Impossibile versare i contributi volontari da quasi 700 euro. Ma è impensabile perdere il diritto alla pensione perché si è sfruttati.

di Garibaldo Spartaco*

Evviva la solidarietà. I padri fondatori degli istituti previdenziali e assistenziali dei giornalisti hanno creduto fermamente che la libertà di stampa avesse le sue radici nella sicurezza dei giornalisti di essere al riparo dagli incubi della perdita del lavoro, della perdita della salute e garantendo una vecchiaia serena.


Ben vengano dunque gli interventi a favore dei disoccupati dall’assegno mensile, ai contributi figurativi alla Casagit garantita. Per questo hanno lottato generazioni di giornalisti e per questi valori siamo pronti a lottare anche noi. NOI PRECARI. O peggio noi redattori abusivi mascherati da precari. Una figura di mezzo tra disoccupazione e occupazione. Abbastanza nel limbo per perdere il diritto all'assegno di disoccupazione (ma soprattutto ai contributi figurativi) e all'assistenza sanitaria.


Innovare vuol dire anche prendere atto delle nuove (finte) forme contrattuali. Non ci sono più i contratti sicuri di una volta, quelli a tempo pieno e a tempo indeterminato. Soltanto contratti a tempo determinato e di collaborazione. E addio a Inpgi e Casagit.


Sono i vertici di categoria, oggi, a dover studiare e varare nuove forme di garanzia a tutela delle fasce più deboli. Contributi per la Casagit a misura di retribuzione reale, contributi sociali. Con una retribuzione di poco più di 1.400 euro netti mensile è impensabile sottrarre duecento euro per la Casagit. Impossibile versare i contributi volontari da quasi 700 euro. Ma è impensabile perdere il diritto alla pensione perché si è sfruttati. E' impensabile che il sindacato avvali forme di sfruttamento che umiliano i giovani giornalisti e sottraggono contributi alle nostre casse. E' un'emergenza professionale e senza prenderne atto i vertici di categoria si trasformano in complici del lavoro nero.


Ormai siamo al paradosso: è più conveniente percepire l’assegno di disoccupazione e lavorare da clandestini, perché ci sono Casagit e Inpgi assicurato. L'abusivo precario è solo un paria. Dimenticato e abbandonato. Ma così non si umilia soltanto la dignità umana e professionale, si svuotano anche le casse di Inpgi e Casagit, mentre i contributi, anche se in misura ridotta, dei giornalisti senza diritti garantirebbero le entrate. E il sindacato che cosa fa? Da quanto tempo non gira per le redazioni? Davvero non sa, o solo finge di non sapere che ancora oggi sono i precari a impaginare i giornali? Grandi e piccoli. Senza distinzione alcuna.


Riflettete e innovate.


* Dietro questa firma si cela un redattore abusivo, che non può rischiare…Oggi chi si ….firma è davvero perduto!





Editore/proprietario/direttore: Francesco Abruzzo - via XXIV Maggio 1 - 20099 Sesto San Giovanni (MI) - telefono-fax 022484456 - cell. 3461454018
---------------------------------
Decreto legge n. 63/2012 convertito con la legge 103/2012. Art. 3-bis (Semplificazioni per periodici web di piccole dimensioni): 1. Le testate periodiche realizzate unicamente su supporto informatico e diffuse unicamente per via telematica ovvero on line, i cui editori non abbiano fatto domanda di provvidenze, contributi o agevolazioni pubbliche e che conseguano ricavi annui da attività editoriale non superiori a 100.000 euro, non sono soggette agli obblighi stabiliti dall'articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, dall'articolo 1 della legge 5 agosto 1981, n. 416, e successive modificazioni, e dall'articolo 16 della legge 7 marzo 2001, n. 62, e ad esse non si applicano le disposizioni di cui alla delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 666/08/CONS del 26 novembre 2008, e successive modificazioni. 2. Ai fini del comma 1 per ricavi annui da attività editoriale si intendono i ricavi derivanti da abbonamenti e vendita in qualsiasi forma, ivi compresa l'offerta di singoli contenuti a pagamento, da pubblicità e sponsorizzazioni, da contratti e convenzioni con soggetti pubblici e privati.
---------------------------------
Provider-distributore: Aruba.it SpA (www.aruba.it) - piazza Garibaldi 8 / 52010 Soci (AR) - Anno XV Copyright � 2003

Realizzazione ANT di Piccinno John Malcolm - antconsultant@gmail.com