Roma, 8 novembre 2011. I Ministeri del Lavoro e dell'Economia hanno definitivamente licenziato la manovra previdenziale che assicura solidità ai conti dell'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani. Lo comunica lo stesso Inpgi in una nota. Diventano infatti operativi, secondo le diverse decorrenze previste, i tre provvedimenti deliberati dal Consiglio di amministrazione dell'Inpgi lo scorso 15 luglio. L'aumento contributivo a carico delle aziende - ricorda l'Istituto - sarà di tre punti percentuali nei prossimi cinque anni, tra gennaio 2012 e dicembre 2016. L'età pensionabile delle donne sarà aumentata progressivamente a 65 anni nell'arco di dieci anni, tra luglio 2012 e dicembre 2021, ma le giornaliste che vorranno andare in pensione a 60 anni potranno comunque farlo e, nel periodo transitorio fino al 2020, avranno penalizzazioni ridotte. Gli sgravi contributivi, immediatamente operativi per i prossimi tre anni solo per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, comporteranno una riduzione del costo del lavoro del 60% per effetto della riduzione di 12 punti percentuali dell'aliquota IVS. I provvedimenti adottati saranno oggetto, nei prossimi giorni, di circolari dettagliate che verranno predisposte dai Servizi competenti dell'Istituto, inviate a tutte le aziende e pubblicati sul sito www.inpgi.it. Il presidente dell'Inpgi, Andrea Camporese, al momento del varo della manovra da parte del consiglio di amministrazione qualche mese fa aveva sottolineato la ineludibilità di una riforma che incidesse positivamente sul bilancio attuariale, in modo da ridurre significativamente quasi fino a scomparire la profonda gobba previdenziale prevista tra il 2020 e il 2040. Con gli effetti della manovra il patrimonio dell'Istituto continuerà ad essere crescente e, nei prossimi 50 anni, non saranno intaccate le riserve accantonate. Il presidente Camporese aveva inoltre evidenziato come il consiglio di amministrazione avesse attentamente vagliato le possibilità di intervento, ritenendo infine che se fossero stati scelti altri strumenti gli iscritti all'Istituto sarebbero stati ben più penalizzati; con i provvedimenti adottati, invece, l'Inpgi riuscirà a mantenere prestazioni di gran lunga superiori a quelle dell'Inps. «La notizia appresa oggi conclude l'ultimo e fondamentale passaggio di un lungo iter decisionale - afferma Camporese - che ha visto coinvolti attivamente il consiglio d'amministrazione dell'Inpgi, le parti sociali e infine i ministeri vigilanti. Si tratta di una svolta epocale per l'Istituto, un risultato molto soddisfacente per la sostenibilità dei conti dell'Ente, che permetterà di riequilibrare il rapporto tra entrate contributive ed uscite per prestazioni, garantendo quindi stabilità per il futuro previdenziale di tutti i colleghi. È stato possibile raggiungere questo risultato grazie ad un confronto e a un dialogo serrato che ha visto protagonisti, uniti da un forte senso di responsabilità per il futuro della categoria, oltre al consiglio di amministrazione dell'Inpgi anche Fieg ed Fnsi. Ministero del Lavoro e ministero dell'Economia, inoltre, hanno dato prova di estrema sensibilità nell'esaminare tempestivamente i provvedimenti assunti dal Cda. Sono consapevole - conclude Camporese - che le difficoltà derivanti dal perdurare della crisi economica del settore editoriale non sono finite, ma credo che in questa occasione si sia dimostrato che l'Istituto e l'intero sistema sono dotati degli strumenti e delle capacità necessarie per poter affrontare anche le prove più difficili». (ANSA).
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INPGI - Valutazioni attuariali della riforma del 2011 (prof. Marco Micocci)
Roma, 13 luglio 2011. Dallo studio attuariale del prof Marco Micocci sulle prospettive dell'Inpgi nel periodo 2009-2059 emerge quanto segue: "Come si evince dalle tabelle in base alle basi tecniche adottate nelle valutazioni, il Fondo mantiene l'obiettivo di pagare le pensioni per tutto il periodo di simulazione (2009-2059). Con la riferimento agli indicatori cardine di solvibilità prospettica di Inpgi val la pena di evidenziare:
- il Patrimonio dell’istituto è sostanzialmente sempre crescente (anche se ovviamente in modi diversi) sia nella simulazione a patrimonio di mercato che nella simulazione a patrimonio storico (8); questa dinamica è ovviamente il presidio più rilevante che iscritti possono vantare ed è ottenuto già con le ipotesi “ministeriali” di rendimento.
- l’Indice di Garanzia rimane stabilmente a livelli “solidi” che testimoniano l’incisività della Riforma 2011; il valore minimo (corrispondente al momento demografico “peggiore” della gestione) dell’indice nel caso di simulazione a patrimonio di mercato è pari a 0,88; nel caso di simulazione a patrimonio storico a 0,64. In entrambi i casi al momento del minimo dell’Indice di Garanzia ci si trova comunque in uno scenario di patrimonio crescente.
- l’indice di Garanzia chiude il periodo di simulazione oltre il livello di 2 nello scenario a patrimonio di mercato e oltre 1,7 nel caso di patrimonio storico.
- considerando la sola gestione IVS I’Indice di Garanzia si attesta a valori lievemente migliori di quelli sopra citati.
Per comprendere appieno la portata della Riforma 2011, nel par. 7 sono analizzate le principali differenze tra ìl Bilancio Tecnico ante e post riforma.
Le dinamiche degli indicatori descritti, del saldo tecnico (contributi - prestazioni) e del saldo corrente (contributi + rendimenti - spese - prestazioni) mostrano che l’incremento delle aliquote di contribuzione (par. 2.21), la variazione dell’età di vecchiaia delle donne (par. 2.20) e la graduale sostituzione dei “vecchi” iscritti con i “nuovi” giornalisti attivi riporta l’Istituto in una situazione virtuosa nel medio - lungo periodo.
In particolare, i giornalisti entrati in INPGI dal 24.7.1998 in avanti sono contraddistinti da un favorevole rapporto tra contributi versati e prestazioni; in termini tecnici l’aliquota di equilibrio del loro trattamento è inferiore all’aliquota di contribuzione che effettivamente versano. Pertanto via via che le nuove generazioni entrano nel fondo apportano nuovi contributi che in parte sanano anche le dinamiche non altrettanto virtuose ereditate dalle generazioni precedenti.
Quanto evìdenziato in precedenza con riferimento al patrimonio di mercato è riflesso anche nei risultati dei Bilancio Tecnico Sintetico (Tabella 6.3 e 6.4) che mostrano un rilevante avanzo tecnico derivante proprio dalla dinamica di lungo periodo della gestione.
NOTA/8 In questo caso (patrimonio storico) il solo periodo 2030-2034 mostra una lievissima inversione di segno della dinamica con un’erosione dello 0,20% annuo nel quinquennio considerato.