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Manovra “Salva Italia”
(dl 201/2011, art 24, c 24).
Le casse (Inpgi compreso)
guadagnano tre mesi:
entro il 30 giugno dovranno
presentare il bilancio
tecnico riferito a un arco
temporale di cinquanta anni

“Decorso il termine del 30 giugno 2012 senza l'adozione dei previsti provvedimenti, ovvero nel caso di parere negativo dei Ministeri vigilanti, si applicano, con decorrenza dal 1° gennaio 2012: a) le disposizioni di cui al comma 2 del presente articolo sull'applicazione del pro-rata agli iscritti alle relative gestioni; b) un contributo di solidarietà, per gli anni 2012 e 2013, a carico dei pensionati nella misura dell'1 per cento”. I PRESIDENTI DEGLI ENTI ADERENTI ALL’ADEPP: CONTINUEREMO A SOSTENERE LE NOSTRE RAGIONI. FIMMG: “AGITAZIONE CONTRO le NORME sulle CASSE PREVIDENZIALI. Il Governo vuole appropriarsi del patrimonio degli enti”.

Roma, 15 dicembre 2011. Dopo le modifiche parlamentari, le  casse hanno tre mesi di tempo in  più (dal 31 marzo al 30 giugno) per approvare i bilanci tecnici con una prospettiva di 50 anni: dovranno indicare, dice l'articolo 24 (comma 24) del dl 201/2011, “misure volte ad assicurare l'equilibrio tra entrate contributive e spesa per prestazioni pensionistiche”. Una impresa disperata. Fra le 20 casse, solo l’Enpam dice di avere i numeri in regole. E le altre casse rischiano grosso, perché non potranno far valere gli investimenti immobiliari e mobiliari. In molti  sospettano che il governo voglia concentrare le 20 casse in un  “superinps”. Il patrimonio delle casse ammonta a 42 miliardi di euro, un bel boccone per lo Stato. Che cosa accadrà fopo il 1° luglio 2012 in caso di "bocciatura" dei  bilanci attuariali? La risposta è nello stesso comma 24: applicazipne  del sistema contributivo ai giornalisti in attività e contributo di solidarietà, per gli anni 2012 e 2013, a carico dei pensionati nella misura dell'1 per cento. Le due misure scattano dal 1° gennaio 2012. Ecco il testo del comma 24 dell’articolo 24 del dl  201/2011 in via di approvazione alle Camere:


Dl 201/2011. Articolo 24 (comma 24): “In considerazione dell'esigenza di assicurare l'equilibrio finanziario delle rispettive gestioni in conformità alle disposizioni di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, e al decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, gli enti e le forme gestorie di cui ai predetti decreti adottano, nell'esercizio della loro autonomia gestionale, entro e non oltre il 30 giugno 2012, misure volte ad assicurare l'equilibrio tra entrate contributive e spesa per prestazioni pensionistiche secondo bilanci tecnici riferiti ad un arco temporale di cinquanta anni. Le delibere in materia sono sottoposte all'approvazione dei Ministeri vigilanti secondo le disposizioni di cui ai predetti decreti; essi si esprimono in modo definitivo entro trenta giorni dalla ricezione di tali delibere. Decorso il termine del 30 giugno 2012 senza l'adozione dei previsti provvedimenti, ovvero nel caso di parere negativo dei Ministeri vigilanti, si applicano, con decorrenza dal 1° gennaio 2012: a) le disposizioni di cui al comma 2 del presente articolo sull'applicazione del pro-rata agli iscritti alle relative gestioni; b) un  contributo di solidarietà, per gli anni 2012 e 2013, a carico dei pensionati nella misura dell'1 per cento”.


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I PRESIDENTI DEGLI ENTI  ADERENTI ALL’ADEPP: "CONTINUEREMO A SOSTENERE LE NOSTRE RAGIONI"


Roma, 15 dicembre 2011. L’Assemblea dei presidenti delle Casse di previdenza privata aderenti all’Adepp, tenutasi questa mattina, ha ribadito la propria contrarietà all’articolo 24 comma 24 contenuto nella manovra, sul quale il Parlamento sarà chiamato a porre la fiducia, sottolineando come questo non sia espressione di quell’equità più volte richiamata dall’esecutivo. Qualsiasi transizione dei sistemi pensionistici verso altre metodiche di calcolo, infatti,  necessita di tempi coerenti. Eppure il Governo chiede  alle Casse di varare misure in sei mesi, entro il 30 giugno 2012, volte ad assicurare l’equilibrio tra entrate contributive e spesa per prestazioni pensionistiche, secondo bilanci tecnici riferiti ad un arco temporale di 50 anni, non utilizzando i propri patrimoni. Un principio chiaramente non in linea con le tecniche  attuariali. Molti Enti aderenti all’Adepp hanno avviato, se non già concluso attraverso l’approvazione dei Ministeri vigilanti, un percorso di riforma importante, con sostenibilità assicurata nei prossimi 30 anni, e sono pronti a mettere sul tavolo la volontà di redigere  bilanci tecnici che sviluppino proiezioni per un periodo di cinquanta anni . Chiedono però che il confronto sia chiaro, aperto, nel rispetto dell’autonomia, delle proprie competenze e professionalità e che abbia una visione prospettica della realtà.  Una realtà che vede le Casse fare fronte anche alle richieste di quegli ammortizzatori sociali che, per colpa della difficile congiuntura economica o per momentanea fragilità, restano l’unico sospiro di sollievo, senza gravare minimamente sui costi dello Stato. E sono i giovani  a destare grande preoccupazione. L’Assemblea ha, infatti, sottolineato il possibile pericolo per i neo professionisti, già oppressi dalla pesante crisi in cui versa il Paese, di dover far fronte ad un aggravio oneroso della contribuzione.  A loro e al nostro Paese vanno indirizzati tutti gli sforzi possibili e necessari per tornare a parlare di sviluppo ma non c’è sviluppo senza equità, non c’è  condivisione senza dialogo, non c’è rispetto senza confronto.  L’assemblea ha auspicato un’apertura di confronto con il Ministro del welfare per entrare nel merito delle problematiche assicurando tenuta ai sistemi, equità intergenerazionale e welfare. I mesi che ci separano dalla data del 30 giugno dovranno essere sfruttati a pieno.


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 MANOVRA. FIMMG: “AGITAZIONE CONTRO le NORME sulle CASSE PREVIDENZIALI. Il Governo vuole appropriarsi del patrimonio degli enti”.


 Roma, 16 dicembre 2011. La Fimmg, Federazione italiana medici di famiglia, dichiara lo stato di agitazione della categoria contro i provvedimenti inseriti nella manovra, in via di approvazione al Parlamento, «che colpiscono fortemente le Casse previdenziali private». «I medici di medicina generale - spiega in una nota il segretario della Fimmg, Giacomo Milillo - non si lasceranno scippare in questo modo i risparmi di una vita». Questi provvedimenti, rileva, «sono ingiusti e inutilmente autoritari perchè, senza benefici nè per i bilanci dello Stato nè per i cittadini, tradiscono l'impegno che la nostra categoria si è assunta nel momento della privatizzazione dell'Ente. Lo stato di agitazione è solo il primo passo per l'avvio di una lunga e dura stagione di lotta sindacale che prevederà manifestazioni di piazza e scioperi». Milillo ricorda che «gli iscritti Enpam hanno accettato un sistema di previdenza responsabile, rinunciando a qualsiasi contributo pubblico sulle loro pensioni, in cambio della garanzia che i loro risparmi non sarebbero stati toccati. Ora si impongono, invece, sacrifici previdenziali discriminatori rispetto a quelli richiesti al resto della popolazione. I nuovi provvedimenti, che impediscono un uso adeguato del patrimonio faticosamente accantonato, offendono gravemente tutti i medici sia in quanto professionisti sia in quanto cittadini». Secondo il segretario della Fimmg, «il nuovo obbligo contabile imposto non ha alcuna giustificazione tecnica e non serve in alcun modo a favorire la ripresa delle attività economiche». Milillo quindi si chiede se «persegue gli interessi dell'economia un Governo che mette gli enti pubblici cicala sullo stesso piano di quelli privati formica. L'Esecutivo - conclude - eviti di dar fiato al sospetto, fin troppo ovvio, che l'intera operazione serve solo per preparare l'esproprio del patrimonio delle Casse privatizzate (di circa 50 miliardi euro) a favore di un vorace e deficitario sistema pubblico»'. (ANSA).


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 





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