Home     Scrivimi     Cercadocumenti     Chi è     Link     Login  

Cerca documenti
Cerca:
in:


Documenti
  » Attualità
Carte deontologiche
CASAGIT
Corte di Strasburgo
Deontologia e privacy
Dibattiti, studi e saggi
Diritto di cronaca
Dispensa telematica per l’esame di giornalista
Editoria-Web
FNSI-Giornalismo dipendente
Giornalismo-Giurisprudenza
I fatti della vita
INPGI 1 e 2
Lavoro. Leggi e contratti
Lettere
Ordine giornalisti
Premi
Recensioni
Riforma professione
Scuole di Giornalismo e Università
Sentenze
Storia
Tesi di laurea
TV-Radio
Unione europea - Professioni
  Attualità
Stampa

CONSIGLIO NAZIONALE
dell’Ordine dei Giornalisti
“prigioniero” dei pubblicisti:
così è nella incapacità
di varare il dpr di riforma
chiesto dai dl 138 e 201/2001.
Rischia la paralisi o la fine.
“Muoia Sansone con tutti i
filistei” è lo slogan di chi
tenta di difendere l’esistenza
dell’Albo dei pubblicisti
condannato dalle leggi
del Governo Berlusconi.

di Francesco M. De Bonis

Roma, 17 dicembre 2011. Ho seguito i lavori dell’ultimo Consiglio nazionale dell’Ordine. Tutti o quasi apprezzano (a parole) gli articoli di Franco Abruzzo sulla riforma dell’ente così come disegnata dalle leggi 148 (dl 138) e  183/2011 e  dal dl 201/2011. in corso di approvazione al Senato dopo l’ok della Camera di ieri sera (i testi sono in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=7691).  Nonostante gli sforzi interpretativi e la chiarezza delle note di www.francoabruzzo.it, devo. però, annotare, con stupore,  che la gravità di quanto sta accadendo non è percepita appieno dal Consiglio nazionale.  L’unica persona lucida è Michele Partipilo, già presidente dell’Ordine della Puglia, che ha presentato una bozza (il cronista ne ha copia) di documento che prevede una premessa riepilogativa sulla libertà d'informazione e il ruolo del giornalista; l'inserimento dei pubblicisti, come sostiene Abruzzo, in un elenco a esaurimento, annesso all'Albo; una rappresentanza dei pubblicisti (in deroga a quanto previsto dalla legge 148/2011) almeno fino al 2024 e pari a 1/3, sia nei consigli regionali che in quello nazionale; la possibilità per i pubblicisti di sostenere l'esame di Stato nel corso dei prossimi 5 anni con il solo requisito dell'esclusività professionale e la frequenza di un corso. Orbene tutto questo è stato bollato da uno dei più autorevoli rappresentanti dei pubblicisti, l’avvocatissimo Maurizio De Tilla,  come "un colpo di teatro", una "barzelletta" che non doveva essere assolutamente raccontata in giro.


Nella stessa proposta Partipilo ha provato a tracciare delle linee per arrivare a disegnare le Commissioni (o i Consigli) di disciplina e i  possibili percorsi della formazione permanente continua. Ha previsto anche delle innovazioni sui Consigli come il mandato di 4 anni e rinnovabile una sola volta; l'incompatibilità con qualsiasi altra carica in organismi professionali, il Consiglio nazionale formato da 90 giornalisti. Ovviamente tutte proposte ragionevolmente argomentate, ma emendabili e cassabili. Lo spirito che ha mosso Partipilo è stato quello di suscitare una discussione produttiva per cercare di mettere al più presto a punto una  proposta concreta (una bozza del dpr) da sottoporre al Ministro della Giustizia per evitare imposizioni e la mannaia del 13 agosto. Invece, tutto è stato accantonato dopo l'esibizione di questo corifeo dei pubblicisti. Tanto che la presidenza ha anche ritirato l'impegno a trasmettere il  testo Partipilo ai consiglieri in ottemperanza del diktat "non deve assolutamente circolare". Se un osservatore esterno limitasse lo sguardo solo a questa  "fotografia" penserebbe a un Consiglio ostaggio di un gruppo di pubblicisti (circostanza, purtroppo, vera). Pensiero avvalorato dalle voci secondo cui costoro starebbero cercando di formare un nuovo organismo alternativo all'Ordine, ma del quale vorrebbero "ereditare" i beni. Sarebbe tutto ridicolo se non fosse tragico: per la categoria e per gli italiani.


La conclusione, comunque, è stata: ne riparliamo in un Consiglio convocato per il 18, 19 e 20 gennaio. Non si sa su quali basi e con quali prospettive. Frattanto sarà passato a vuoto un altro mese. Rimane così in piedi soltanto la “proposta Abruzzo” di riforma dell’Ordine (In http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=7980)


In questo momento la categoria e l'opinione pubblica devono essere informati su quanto accade (Partipilo ha anche proposto una lettera aperta da pubblicare a pagamento sui maggiori giornali). Perché se l’Ordine si muoverà per difendere i diritti dei cittadini sarà nel giusto e vincerà la battaglia; se invece l’Ordine proverà a salvare gli interessi di casta di alcuni (i pubblicisti), allora  avrà fallito ogni obiettivo e si avvierà al tramonto. Così tanti pubblicisti saranno contenti al grido di “muoia Sansone con tutti i filistei” (in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=7489)


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°


Manovra Monti “aggiustata”:


le novità per i professionisti.


L’Ordine dei Giornalisti


rimarrà, comunque,  in vita


dopo il 13/8/2012, ma 


senza i poteri disciplinari


e senza l’Albo dei pubblicisti.


(In coda la nuova normativa)


 


L’Ordine si occuperà dei professionisti, dei praticanti e degli elenchi speciali, dell’esame di Stato, della formazione continua permanente,   delle società tra professionisti (Stp) e della pubblicità informativa nonché delle polizze assicurative per i rischi derivanti dall'esercizio dell'attività professionale.


nota di Franco Abruzzo–consigliere Ordine Giornalisti Lombardia


In http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=7949


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°


 


 


 





Editore/proprietario/direttore: Francesco Abruzzo - via XXIV Maggio 1 - 20099 Sesto San Giovanni (MI) - telefono-fax 022484456 - cell. 3461454018
---------------------------------
Decreto legge n. 63/2012 convertito con la legge 103/2012. Art. 3-bis (Semplificazioni per periodici web di piccole dimensioni): 1. Le testate periodiche realizzate unicamente su supporto informatico e diffuse unicamente per via telematica ovvero on line, i cui editori non abbiano fatto domanda di provvidenze, contributi o agevolazioni pubbliche e che conseguano ricavi annui da attività editoriale non superiori a 100.000 euro, non sono soggette agli obblighi stabiliti dall'articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, dall'articolo 1 della legge 5 agosto 1981, n. 416, e successive modificazioni, e dall'articolo 16 della legge 7 marzo 2001, n. 62, e ad esse non si applicano le disposizioni di cui alla delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 666/08/CONS del 26 novembre 2008, e successive modificazioni. 2. Ai fini del comma 1 per ricavi annui da attività editoriale si intendono i ricavi derivanti da abbonamenti e vendita in qualsiasi forma, ivi compresa l'offerta di singoli contenuti a pagamento, da pubblicità e sponsorizzazioni, da contratti e convenzioni con soggetti pubblici e privati.
---------------------------------
Provider-distributore: Aruba.it SpA (www.aruba.it) - piazza Garibaldi 8 / 52010 Soci (AR) - Anno XV Copyright � 2003

Realizzazione ANT di Piccinno John Malcolm - antconsultant@gmail.com