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ELEZIONI INPGI
Nicola Borzi: “Mi
candido come
consigliere
indipendente. La
gestione complessiva
dell'INPGI NON,
ripeto NON, è in ordine.
Scrivetemi all'indirizzo
nicolaborzi@gmail.com”

CHI È NICOLA BORZI. Nato nel 1966, ha studiato economia all’Università Cattolica e comunicazione alla Sda Bocconi. Entrato nel 1991 all’IFG di Milano, è professionista dal 1993. A febbraio 1993 ha fondato la Voce di Mantova e a settembre 1996 Agrisole, settimanale agroindustriale del Sole 24 Ore, dove è passato a luglio 2000 nella redazione Internet. Da luglio 2003 lavora a Plus24,  settimanale di finanza e risparmio del sabato, come vicecaposervizio. Ha pubblicato libri per Feltrinelli, Il Sole 24 Ore e altri editori. Eletto nel CdR del Sole 24 Ore a maggio 2010, nel luglio successivo si è dimesso in polemica con le scelte editoriali del direttore Gianni Riotta. Ha proposto di persona la mozione di sfiducia a Riotta approvata con l’80% dei voti dalla redazione del Sole 24 Ore a febbraio 2011. Qualche settimana dopo, Il Sole 24 Ore e Gianni Riotta "hanno risolto consensualmente" il loro rapporto


Cari colleghi, http://www.inpgi.it/?q=node/923, se ancora non lo avete saputo, ecco: mi candido al Consiglio dell'Inpgi. Ho idee mie, condivise con molti colleghi che mi portano informazioni ed esperienze, e non sono un ignorante della materia. Su alcune sono "fuori linea" anche rispetto alla lista che mi ha candidato - Senza Bavaglio, che continua a sostenere il presidente Camporese -. Non a caso mi considero un candidato INDIPENDENTE - tra l'altro apprezzo e condivido COMPLETAMENTE i contenuti dell'email che il collega Saverio Fossati vi ha girato nei giorni scorsi. Ecco alcune delle mie idee che, se sentite anche vostre, vi chiedo di ricordare al momento del voto:



  1. la gestione IMMOBILIARE dell'INPGI è inefficiente (rende  apparentemente tanto ma è troppo poco  rispetto al livello del rischio che incorpora, come un junk bond, un titolo greco, per capirci), iniqua (penalizza i giovani e i neoassunti e premia i garantiti e gli ammanicati), poco trasparente (perché non abbiamo anche noi all'INPGI forme di trasparenza sui rendimenti immobiliari come quelle della Cassa ragionieri), costosa (l'acquisto di quote di fondi immobiliari costa PESANTI commissioni anche solo per la compravendita commerciale), RISCHIOSA, soprattutto RISCHIOSA, perché il peso dell'immobiliare nell'asset allocation fuori da ogni logica e sproporzionato (la COVIP - Commissione di vigilanza sulla previdenza complementare - chiede ai fondi bancari preesistenti di scendere al 20% di peso dell'immobiliare sul patrimonio totale, noi SIAMO AL 50% e ci RESTIAMO perché a ogni dismissione COMPRIAMO QUOTE DI FONDI IMMOBILIARI, pagando pesantissime commissioni), con una concentrazione di rischio terrificante su un solo settore di investimento, tra l'altro a rischio di bolla enorme con i prezzi immobiliari che nei prossimi anni (ma anche nel lungo e lunghissimo periodo, per l'effetto demografico) potrebbero CROLLARE devastando le nostre pensioni; tra l'altro la crisi, con il continuo aumento degli insoluti sui mutui, peggiora questa situazione anche sul fronte dei rendimenti; su questo passerò al setaccio i bilanci, poi vedremo; di certo Camporese che su una situazione simile prima si impanca nel CDA di Terna, sin quando non chiedono le sue dimissioni, e poi SCRIVE LE REGOLE DI SANA E PRUDENTE GESTIONE delle casse sul fronte immobiliare insieme AL PRESIDENTE DELLE SOCIETA' CHE VENDONO FONDI IMMOBILIARI è un INSULTO ALLA INTELLIGENZA e UN CONFLITTO DI INTERESSI ENORME, SCONVOLGENTE, PAUROSO;


 



  1. la gestione COMPLESSIVA dell'INPGI NON, ripeto NON, è in ordine. Lo dice la FORNERO, non io, che chiede a TUTTE LE CASSE, INPGI COMPRESO, un bilancio attuariale a 50 ANNI e che ha detto chiaro e tondo . ve l'ho scritto evidenziandolo - che i giornalisti DEVONO PREOCCUPARSI PERCHE' L'INPGI NON E' IN EQUILIBRIO nel lungo periodo


 



  1. il conflitto di interesse dei sindacati di ogni colore con gli editori sulla gestione degli stati di crisi non ha visto Camporese prendere posizioni di rottura, come avrebbe dovuto fare nell'interesse dell'INPGI e dei suoi assistiti, noi; no, lui ha preferito salvarsi la poltrona sotto il culo, stando zitto in modo da essere riconfermato;


 



  1. avvallare  TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE le diverse liste sindacali la rielezione di Camporese, a fronte delle cose che vi ho scritto ai punti 1, 2 e 3, è un'operazione non solo aberrante ma SUICIDA, lo dico e lo ripeto , PER L'INPGI.  BASTA CON QUESTO CONSOCIATIVISMO DELETERIO per l'INPGI !


 



  1. Chiudo: occorre guardare OLTRE L'INPGI, costituire una società consortile che gestisca regoli e amministri i patrimoni di più casse, per abbattere i costi, ma in modo che le casse, i patrimoni, le regole di gestione e di assegnazione di pensioni immobili eccetera siano AUTONOME; solo così si risparmieranno le DECINE DI MILIONI DI EURO l'ANNO che altrimenti spendiamo e che AMMAZZANO I BILANCI E I RENDIMENTI DELLE NOSTRE PENSIONI.



Spero di essere stato chiaro, ma se qualcuno lo ritiene mi contatti (nicolaborzi@gmail.com).


ANDATE A VOTARE PER L'INPGI, LE NOSTRE PENSIONI SONO A RISCHIO!


ciao


Nicola Borzi


vi giro un po' di materiale di appoggio per riflettere, tutti articoli pubblicati dal Sole e da Plus24 (grazie colleghi!)


________________________________


 


leggetevi un po' di materiale, poi riparliamo del perché l'INPGI ha il 50% circa del patrimonio in immobili, poi parliamo del perché se l'INPGI vende degli immobili acquista quote di fondi immobiliari per riportare la quota dell'immobiliare al 50% del patrimonio in modo stabile


poi parliamo delle dichiarazioni della ministra Fornero sulla nostra sostenibilità, che secondo lei NON C'E' a 50 anni,. e del fatto che i vertici dell'INPGI MINIMIZZANO


poi parliamo delle best practice sulla gestione degli immobili, che la Cassa dei Ragionieri ci insegna e che l'INPGI NON SEGUE, anche se Camporese SCRIVE IL MANUALE DELLE BEST PRACTICES insieme al presidente delle SGR IMMOBILIARI


poi mi spiegate perché i ragionieri con la loro cassa publicano sul loro sito "l'elenco di beni immobili e diritti reali immobiliari detenuti da Crono: con via, città, costo storico, canone per metro quadro, scadenza del contratto. E ancora informazioni sulla redditività in valore assoluto e in percentuale. E poi, in pagina 23, vi sono le provvigioni della Sgr, i compensi degli esperti indipendenti, le commissioni della banca depositaria".


Un elenco facile, chiaro e accessibile a tutti. Non basterebbe seguire il modello già disegnato dai ragionieri?


28-02-2009


Media. L'investimento è relativo alla gestione separata dell'ente     


L'Inpgi in affari con Sopaf - Pronto a comprare quote Fip     


Nella trattativa è previsto il pagamento di 30 milioni


Un vasto patrimonio di mattoni quello della cassa di previdenza dei giornalisti (Inpgi). Concentrato soprattutto a Roma: 2.472 unità dei quali 2.170 sono abitazioni. Fabbricati che a fine 2008 avevano un valore di 692 milioni di euro.


E i fondi immobiliari? «Nell'ambito della gestione separata, più nota come Inpgi 2 – afferma il presidente dell'ente, Andrea Camporese – stiamo per acquistare dalla Sopaf quote del fondo Fip per un controvalore di 30 milioni di euro. La gestione separata ha infatti un patrimonio di 178 milioni e non c'è presenza di immobili. Il nostro consulente, Mangusta Risk, ci ha suggerito di inserire investimenti real estate fino a un massimo del 17,52%». Il numero di quote da acquistare non viene reso noto ma prendendo a riferimento il Nav (patrimonio netto) al 31 dicembre scorso del fondo Fip, pari a circa 140mila pro quota, le porzioni acquistate dovrebbero essere di poco superiori alle 200 unità. Con i 30 milioni di euro del fondo Fip, è stata così quasi del tutto saturata (16,9%) la fetta di mattone stabilita per l'Inpgi 2.


Ma cos'è il Fondo immobili pubblici (Fip appunto)? Creato nel 2004, è «il primo fondo di investimento promosso dalla Repubblica italiana – si legge nel sito web – e si inserisce in un più ampio processo di privatizzazione realizzato dal ministero Economia e Finanze». A gestirlo è la Sgr Investire Immobiliare (Banca Finnat). Le quote del fondo sono state poi collocate tra gli investitori istituzionali.


La Sopaf, guidata da Giorgio Magnoni, è stata una delle società che nel 2005 ha partecipato al collocamento: attraverso la controllata lussemburghese Five Stars aveva rilevato 450 «pezzi» del Fip per un controvalore di 57 milioni di euro. Più di recente, però, sempre la Sopaf ha comprato e rivenduto porzioni di Fip: nella trimestrale consolidata al 30 settembre 2008, emerge che sono state acquistate 209 quote per un controvalore di 29 milioni e 215 mila euro. Quote rivendute nello stesso trimestre con una plusvalenza di 881mila euro. I prezzi? Bastano due semplici divisioni: acquistate a circa 140mila euro, le quote sono state rivendute a 144mila euro ciascuna.


V.D'A.


 


11-12-2009


Real estate. Costituito un veicolo immobiliare dedicato


Nasce il fondo Inpgi-Hines    


LO SVILUPPO - La prima operazione sarà l'acquisizione di un'area di 4mila mq nel progetto Porta Nuova Garibaldi per 40 appartamenti e 100 box 


MILANO. L'Inpgi, l'istituto nazionale di previdenza dei giornalisti, ha lanciato un fondo immobiliare che sarà denominato Inpgi Hines Fund e sarà gestito da Hines Italia sgr. Il fondo della durata di 8 anni prevede investimenti in operazioni residenziali di sviluppo e riconversione di edifici esistenti che abbiano un rendimento non inferiore al 12%. Il fondo manterrà un livello di indebitamento al di sotto del 40% e prevede un programma di investimento fino ad un massimo di 70 milioni che arriva a circa 100 milioni considerando la leva.


La prima operazione riguarda l'acquisizione di un'area del progetto Porta Nuova Garibaldi che sarà oggetto di uno sviluppo residenziale per circa 4mila mq dove saranno sviluppati circa 40 appartamenti e 100 box auto. Il coordinamento gestionale tecnico dell'operazione verrà affidato a Hines Itala: il completamento del l'operazione è previsto per il 2013. «L'area – ha sottolineato l'a.d. di Hines Italia sgr, Manfredi Catella – é stata ceduta per 10,9 milioni e consente al fondo Porta Nuova Garibaldi lanciato a luglio una plusvalenza del 15% in linea con gli obiettivi del fondo».


In termini gestionali il fondo prevede una struttura integrata a livello di gestione finanziaria-amministrativa e di sequenza delle fasi industriali-tecniche al fine di garantire il presidio dell'intero processo di valorizzazione e del controllo del rischio dall'acquisizione alla fase di realizzazione e collocamento. In termini di presidio e di controllo del fondo è stato strutturato un comitato degli investitori con competenze di merito e consultive che prevede un reporting regolare da parte della sgr e una cabina di regia con rappresentanti di Inpgi, della stessa sgr e della struttura di gestione operativa. La cabina di regia rappresenta un comitato operativo con la supervisione tecnica delle fasi operative dei singoli progetti.


Il presidente dell'Inpgi, Andrea Camporese, ha detto che «l'operazione apre per l'Istituto nuove prospettive di investimento immobiliare capaci di coniugare il doveroso approccio di prudenza che un ente previdenziale deve avere rispetto al mondo dello sviluppo immobiliare con una migliore performance della redditività, in un'ottica di gestione più dinamica, moderna e diversificata del patrimonio immobiliare». Catella ha invece sottolineato che «la collaborazione con Inpgi è strategica per lo sviluppo di Hines Italia come gestore professionale indipendente specializzato in patrimoni istituzionali».


M. Mac.


 


16-01-2010


INTERVISTA Andrea Camporese Presidente Inpgi  


«Il 70% sono case date in affitto ai giornalisti»             


Dopo l'annuncio del lancio di Inpgi Hines Fund, il nuovo fondo gestito da Hines Italia Sgr – che come primo passo andrà ad acquisire 4mila mq del progetto Porta Nuova Garibaldi a Milano –, il presidente della cassa di previdenza dei giornalisti italiani, Andrea Camporese, fa i conti con la gestione degli immobili già in portafoglio.


Quanto vale il patrimonio?


È costituito per il 70% da unità abitative, concesse in locazione prevalentemente a colleghi giornalisti, e per il 30% da unità a uso diverso (soprattutto uffici, ndr). Il valore del patrimonio immobiliare a reddito, escluse le sedi, iscritto a bilancio ammonta a 692 milioni di euro, mentre il valore di mercato stimato a fine 2008 ammonta a poco più 1,25 miliardi di euro. Le norme in vigore non consentono di rivalutare il patrimonio.


A cosa si deve la rivalutazione?


La valorizzazione di mercato stimata dall'istituto deriva da uno studio sui valori medi di vendita di immobili confrontabili, diminuita prudenzialmente del 15%. Per il 2009 si conferma la sostanziale tenuta dei valori e, in alcuni casi, addirittura piccoli incrementi di valore.


Le strategie per il futuro?


L'istituto continuerà a guardare al settore immobiliare con grande interesse e a lavorare al fine di valorizzare il proprio patrimonio anche con lo strumento dei fondi immobiliari.


C. Di M.


 


16-04-2011


Nomine. Confermati Cattaneo e Roth    


Cdp deposita la lista per il consiglio Terna  


VERSO L'ASSEMBLEA - Nel board entrerà il giornalista Camporese, presidente dell'Inpgi Nuovo mandato a Dal Pino, Del Fante e Polo      


ROMA. Confermati dal governo i vertici di Terna, la società proprietaria del 95% della rete nazionale di trasmissione dell'elettricità. Luigi Roth sarà ancora presidente per il prossimo triennio e Flavio Cattaneo amministratore delegato. Entrambi sono in carica dal 2 novembre 2005.


La loro conferma è stata ufficializzata ieri poco dopo le 20 dalla Cassa depositi e prestiti (Cdp), la società controllata al 70% dal ministero dell'Economia che possiede il 29,86% del capitale di Terna, con il deposito della lista dei candidati al nuovo consiglio di amministrazione, che sarà eletto dall'assemblea degli azionisti il 13 maggio.


Nel cda entrerà il giornalista padovano Andrea Camporese, presidente dell'Inpgi, l'istituto di previdenza dei giornalisti italiani. Nato il 22 settembre 1968, vicecaporedattore della Rai a Venezia, Camporese è considerato vicino al ministro delle Politiche sociali Maurizio Sacconi, esponente trevigiano del Pdl. All'Inpgi è stato eletto nel 2008, nella lista di Autonomia e solidarietà, ufficialmente di centro-sinistra.


Nella lista della Cdp sono inoltre confermati nel cda di Terna Paolo Dal Pino, Matteo Del Fante, direttore generale della Cdp, Michele Polo, professore ordinario di economia politica all'università Bocconi.


Il governo chiude un altro capitolo nelle nomine delle società partecipate dallo Stato, dopo la scorpacciata del 4 aprile con le designazioni dei vertici di Eni, Enel, Finmeccanica e Poste Italiane. Tutte queste nomine devono ancora essere approvate dalle assemblee degli azionisti. La prima a riunirsi sarà quella dei soci Enel il 29 aprile, in unica convocazione. Quindi si svolgeranno, in seconda adunanza, Finmeccanica il 4 maggio ed Eni il 5.


L'assemblea delle Poste si è riunita il 14 aprile, ma non ha provveduto alla nomina del nuovo cda, come ha riferito l'agenzia Radiocor. Approvato il bilancio, ma nomine rinviate, a causa della defezione all'ultim'ora per le polemiche di Maria Grazia Siliquini, la deputata ex finiana (Fli) che il 14 dicembre è passata nei «responsabili», votando la fiducia al premier Silvio Berlusconi. L'assemblea delle Poste (100% Tesoro), a sorpresa, due giorni fa non ha rinnovato il cda cui il ministro Giulio Tremonti aveva candidato per la conferma il presidente Giovanni Ialongo e l'a.d. Massimo Sarmi.


Nel nuovo mandato il vertice di Terna avrà sul tavolo l'ipotesi di unificazione con Snam Rete Gas, la società dei gasdotti di proprietà al 52% dell'Eni. Roth, nato a Milano il primo novembre 1940, è anche nel cda della Pirelli e della società editrice del quotidiano Avvenire, è cattolico e gentiluomo di Sua Santità. Cattaneo, nato a Rho il 27 giugno 1963, laureato in architettura, è stato direttore generale della Rai dal 2003 al 2005. In questa tornata di nomine ha perso la palma di manager più giovane delle società pubbliche: ora il più giovane è Giuseppe Recchi, nato nel 1964, candidato da Tremonti alla presidenza dell'Eni.   


 


03-06-2011


ADEPP


Terna: Camporese


si è dimesso dal Cda


Il presidente dell'Inpgi e dell'Adepp, Andrea Camporese, si è dimesso lunedì 30 maggio da membro del Cda di Terna, la società proprietaria del 95% della rete nazionale di trasmissione dell'elettricità. Camporese era stato designato dalla Cassa depositi e prestiti ( a sua volta controllata per il 70% dall'Economia) sollevando forti critiche da parte di alcune altre Casse di previdenza professionali, riunite nell'Adepp, per un presunto conflitto di interesse. Camporese era stato eletto nel Cda di Terna il 14 maggio, ma il 27, in una lettera ai vertici dell'Inpgi aveva già manifestato la propria intenzione di lasciare il nuovo incarico.


 


31-07-2011


 


Manovra. Il decreto legge 98 estende l'applicazione della disciplina agli enti previdenziali dei professionisti


Casse obbligate al codice appalti     


Vincoli differenziati per tetti di spesa - Il pericolo è l'aumento dei costi di gestione - OBIETTIVO TRASPARENZA - La modifica della disciplina era stata chiesta nel febbraio scorso dal presidente dell'Authority sui contratti pubblici    


Vitaliano D'Angerio   


MILANO. Messaggio ricevuto. L'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici (Avcp) è stata ascoltata da Governo (e Parlamento) a proposito delle Casse previdenziali dei professionisti che dovranno ora applicare il Codice degli appalti. Nella manovra finanziaria (Dl 98/2011, convertito dalla legge 111/2011), l'articolo 32 (comma 12) ha infatti recepito la raccomandazione di Giuseppe Brienza, presidente dell'Authority: in una segnalazione del 15 febbraio scorso, l'Avcp spiegava che «gli enti previdenziali che dispongono di indirette forme di finanziamento pubblico, a motivo della contribuzione obbligatoria (come le Casse, ndr), devono essere qualificati alla stregua di organismi di diritto pubblico». Codice degli appalti, quindi, con tutto ciò che ne consegue (gare, codice identificativo e altro). Brienza chiedeva, inoltre, «un intervento normativo» per evitare ulteriori futuri contenziosi. Da qui l'arrivo dell'articolo 32, comma 12. E ora? Andrea Camporese, presidente dell'Inpgi (la cassa dei giornalisti) e dell'associazione degli enti pensione (Adepp), mercoledì scorso ha dichiarato che «la Finanziaria limita il nostro perimetro; con l'ultima ci è stato imposto di applicare il Codice degli appalti e siamo stati messi sotto la vigilanza Covip». Un provvedimento difficile da digerire.


La strada, comunque, è segnata. C'è già chi ha avviato le prime procedure secondo la nuova normativa. Enpam (medici e dentisti), la più grande Cassa previdenziale per patrimonio (11 miliardi di euro), mercoledì scorso ha ottenuto il primo Cig: è il codice identificativo di gara fornito dal sistema di monitoraggio dell'Avcp, necessario per avviare una procedura finalizzata alla realizzazione di lavori, opere pubbliche o all'acquisizione di servizi e forniture. La gara Enpam riguarda l'acquisto di una licenza di software. Valore: 9mila euro. Una piccola fornitura. E le Casse lamentano proprio per questi casi un allungamento dei tempi e ulteriori farraginosità.


Critico, per esempio, Paolo Saltarelli, presidente della Cassa ragionieri: «Applichiamo da tempo le regole sulla trasparenza degli appalti. Ma le nuove disposizioni impongono certamente un eccesso di burocratizzazione, tempi lunghi e soprattutto costi legali elevati. Dalla stesura del bando all'assistenza nei casi (frequenti) di impugnazione degli atti, per la Cassa l'avvocato inizia a essere un costo aggiuntivo significativo».


Così come si verifica un aumento del lavoro: Enpam starebbe valutando di potenziare con nuove assunzioni il servizio acquisti e appalti.


Nello specifico, il Cig serve solo per una questione di tracciabilità. Infatti il Codice degli appalti, sotto i 40mila euro, consente l'affidamento diretto per servizi e forniture. Sopra tale soglia, invece, scatta la procedura a evidenza pubblica. Non solo. Se si superano i 200mila euro, c'è l'obbligo della gara europea sempre per servizi e forniture.


Anche nell'ambito delle opere pubbliche ci sono diversi obblighi sulla base a determinati tetti di spesa: a proposito di manutenzioni (per esempio le ristrutturazioni di palazzi) fino a 40mila euro è possibile l'affidamento diretto.


Un secondo step è a quota mezzo milione di euro: per lavori di importo pari o superiore a 500mila euro vi è una procedura allargata ad almeno dieci soggetti. Per lavori di importo inferiore a 500mila euro sono sufficienti cinque soggetti. Oltre un milione di euro scatta la gara a evidenza pubblica, che diventa europea quando si superano i 4,9 milioni.


Aumentano, dunque, i vincoli alla discrezionalità degli enti pensione privatizzati. Allo stesso tempo, però, l'applicazione del Codice appalti ha un ruolo fondamentale a garanzia degli iscritti alle Casse che versano, in via obbligatoria, i contributi previdenziali. Quando, per esempio, vi sono dismissioni immobiliari (e le Casse hanno un vasto patrimonio nel mattone) o l'assegnazione di incarichi a gestori di fondi mobiliari, avere un'evidenza attraverso gara pubblica (e tracciabile) è un elemento importante di trasparenza.


Come è cambiata la disciplina


LA VECCHIA NORMA


Il comma 10-ter del decreto legge 162/2008 aveva escluso dagli elenchi degli organismi di diritto pubblico che sono soggetti all'applicazione del Codice sugli appalti le fondazioni e le casse previdenziali dei professionisti


IL PARERE DELL'AUTHORITY


Con l'atto di segnalazione al Governo e al Parlamento del 26 febbraio 2011 l'Authority aveva chiesto un intervento normativo per la corretta qualificazione della natura pubblica degli enti gestori di forme di previdenza e assistenza obbligatorie private


LA NUOVA DISCIPLINA


Il nuovo articolo 32, comma 12 della manovra stabilisce che l'esclusione dalla disciplina degli appalti di associazioni e fondazioni non si estende ai casi in cui è prevista contribuzione obbligatoria a carico degli iscritti. In sostanza, le Casse previdenziali sono soggete alle disposizioni del Codice dei contratti pubblici come auspicato dall'Authority sui contratti pubblici   


 


17-09-2011


Casse previdenziali / 1. Il patrimonio mobiliare dell'Inpgi ha reso il 5,18% nel 2010 


La stampa investe meglio      


Dimezzati (4,19%) i risultati dei commercialisti Ultimi in classifica i veterinari    


Vitaliano D'Angerio


Maria Adelaide Marchesoni     


Giornalisti più bravi di tutti negli investimenti finanziari. Ultimi in classifica i veterinari. Non pervenuti notai, geologi e biologi. È il quadro che emerge dall'analisi dei bilanci delle casse previdenziali. Un'indagine che ha approfondito in particolare l'asset allocation (torta investimenti) del patrimonio mobiliare. E quindi azioni, bond, fondi. Tante le sorprese e qualche assenza di rilievo. Da segnalare che i rendimenti indicati emergono dall'analisi dei bilanci (al dicembre 2010) presenti sui siti web delle casse al 13 settembre 2011 e sono al netto delle plusvalenze implicite.


Inpgi e performance


Nella graduatoria dei risultati, al primo posto stavolta c'è la cassa di previdenza dei giornalisti (Inpgi) che possiede un portafoglio mobiliare di 730 milioni di euro calcolato sulla giacenza media: il rendimento netto è stato del 5,18% contro il 4,79% dello scorso anno. La torta degli investimenti (vedi tabella in pagina) ha visto una grande esposizione, quasi il 50%, su fondi obbligazionari e il 33% circa sui «cugini» azionari. I total return (ritorno assoluto) sono stati coperti per un 10,57%. Nella relazione del collegio sindacale Inpgi viene evidenziato, però, che i costi della gestione patrimoniale hanno registro «un incremento di 25,1 milioni di euro (+86,67%) da attribuire per la gran parte alla gestione del portafoglio titoli, anche per effetto delle operazioni di copertura dei cambi della porzione dei titoli quotati in divisa non euro». Ma viene aggiunto che «tali costi, comunque, sono stati ampiamente recuperati dai proventi della medesima categoria».


I commercialisti dimezzano


Al quarto posto invece la cassa di previdenza dei commercialisti. L'ente ha segnato nel 2010 una performance netta del 4,19% sul portafoglio mobiliare, quasi la metà del 9,77% raggiunto nel 2009. Nel dettaglio, c'è da sottolineare il rendimento delle gestioni patrimoniali (3,73%) con una volatilità pari all'8,03%. Sul versante obbligazioni, le emissioni «strutturate» hanno reso il 12,15% con una volatilità del 5,98%. Lo scorso anno, l'ente previdenziale dei commercialisti ha inoltre azzerato il peso degli investimenti diretti in commodities (materie prime). Il valore del patrimonio mobiliare della cassa si aggira intorno ai 3,2 miliardi.


I commercialisti sono battuti dagli avvocati sia per valore del patrimonio mobiliare (3,8 miliardi), sia per risultati (+4,65%). Cassa forense ha poi un patrimonio complessivo di 5 miliardi investito per l'88,1% in strumenti finanziari. Da segnalare che a inizio dicembre 2010, il cda dell'ente pensione dei legali ha deciso di chiudere le gestioni azionarie di Morgan Stanley, Merrill Lynch, Duemme e Arca.


Enpav in fondo alla classifica


Nella graduatoria delle performance dei patrimoni mobiliari i veterinari sono ultimi (0,38%). Penultimi farmacisti e agenti di commercio entrambi con un +2%. «La redditività degli investimenti delle casse è fondata su parametri che spesso possono risultare non omogenei – afferma Marco Lazzaro, direttore generale di Enpaf –. Non possono ad esempio essere comparati rendimenti frutto di investimenti immobilizzati ovvero valorizzati sulla base del principio contabile del mark to market». La polemica sull'omogeneità dei criteri è annosa ed è stata affrontata già in altri ambiti. Si è in attesa di una griglia unica: in tal senso potrebbe arrivare uno stimolo dalla Covip, la Commissione di controllo sui fondi pensione che ora vigila pure sulle casse.


Assenti dal web


Infine due segnalazioni. Al momento della chiusura dell'analisi, notai e pluricategoriali (Epap) non avevano ancora il bilancio sul sito web. La seconda segnalazione riguarda i biologi (Enpab): su internet il documento c'era e anche pieno di citazioni e di richiami a illustri economisti. Peccato che non vi fosse il rendimento netto degli investimenti finanziari.


 


21-12-2011


Polemica con l'Inpgi  


Fornero: le Casse non hanno sostenibilità a 50 anni       


Laura Cavestri


MILANO. «La Cassa di previdenza dei giornalisti ha problemi di sostenibilità, come quasi tutte le altre casse professionali, che dovrebbero guardare non solo agli attuali pensionati ma anche a quelli futuri. Nessuno può chiamarsi fuori dal riordino del sistema previdenziale».


Il ministro del Welfare, Elsa Fornero, sferra l'affondo direttamente nella "tana del lupo", ovvero ieri – in occasione delle celebrazioni per il centenario del contratto giornalistico – davanti allo stato maggiore dei giornalisti, Ordine, Fnsi, Casagit e Inpgi.


«Il Governo – ha proseguito il ministro – ha il dovere di assicurarsi che le Casse siano amministrate bene, soprattutto per garantire i giovani. La vostra professione – ha concluso Fornero – si è avvalsa di tanti privilegi per la vicinanza che avete, più di altri lavoratori, con il potere politico».


Parole che hanno scatenato tensione e nervosismo, tanto da far saltare la prevista conferenza stampa con i cronisti a margine dell'evento. Ma che dimostrano la determinazione del ministro a non modificare il comma 24 dell'articolo 24 del decreto Monti (201/2011) che impone agli enti, entro il 30 giugno 2012, di fare riforme per una sostenibilità, con i soli saldi previdenziali, a 50 anni. In caso contrario, conversione forzata al contributivo e contributo di solidarietà per i pensionati. L'obiettivo, ha spiegato ancora Fornero, è «rendere aderente la pensione all'effettiva storia contributiva di ciascuno e smettere di caricare sul futuro, e sui giovani, il peso di pensioni scollegate da quanto realmente versato».


Durissima la reazione di Andrea Camporese, presidente non solo della Cassa giornalisti ma anche dell'Adepp (l'associazione che riunisce gli enti di previdenza profesionali privati): «È gravissimo affermare pubblicamente che le Casse di previdenza private non sono in grado di garantire quella solvibilità a lungo termine necessaria per pagare le future pensioni, sostenendo che i patrimoni andranno a scemare. Affermazioni che non corrispondono alla verità ma a un progetto ben preciso che per correttezza il ministro dovrebbe rendere pubblico». Il riferimento è alla presunta volontà politica di voler far confluire tutte le Casse in un unico ente gestore, magari lo stesso Inps.


«È inaccettabile – ha aggiunto Camporese – che il ministro dichiari che non le sia stato possibile accedere ai dati sui bilanci, pubblicati sul sito dell'Inpgi, e irrispettoso rivolgere accuse pesantissime non lasciando alcun diritto di replica».


«Parole gravi quelle del ministro Fornero», ha concordati Enzo Iacopino, presidente dell'Ordine dei giornalisti. Mentre per Franco Siddi, segretario della Fnsi, «l'unico vero privilegio dell'Inpgi è quello di avere i conti a posto».


 


21-01-2012


Mattone e previdenza. Adepp e Assoimmobiliare già da due mesi al lavoro sui parametri per i fondi immobiliari 


Una bozza che si fa attendere 


L'obiettivo è dare trasparenza agli investimenti dei prodotti «riservati»     


Vitaliano D'Angerio   


Un vademecum per gli investimenti immobiliari. È fra gli obiettivi chiave che l'Adepp, l'associazione delle Casse di previdenza, vuole realizzare. Sette regole (o raccomandazioni) per avviare anche in Italia una buona prassi o best practice all'inglese, nel settore del mattone. Tutto questo in collaborazione con Assoimmobiliare con cui è stato avviato il lavoro da un un paio di mesi. Nella tabella in pagina vi sono le indicazioni dei temi-guida così come anticipati da Plus24 a inizio dicembre.


Su tali argomenti «stiamo lavorando», fa sapere Aldo Mazzocco, presidente di Assoimmobiliare. E Adepp? In questi mesi sono accadute tante cose. Non ultima la rivoluzione in campo previdenziale e la richiesta, alle Casse, dei 50 anni di sostenibilità di bilancio avanzata dal Governo Monti. «Il tema della nuova sostenibilità ci sta assorbendo – ha spiegato Andrea Camporese, presidente Adepp e Inpgi, la Cassa dei giornalisti –. Comunque le sfide dell'autoregolamentazione mobiliare e immobiliare restano importanti». E aggiunge: «L'Adepp intende proseguire il percorso di efficienza e trasparenza incardinato anche nel positivo confronto con Covip (l'authority della previdenza, ndr) e ministeri vigilanti. Nelle prossime settimane torneremo a riflettere su questi temi nell'ambito dell'assemblea dei presidenti delle Casse».


Insomma c'è la volontà degli enti previdenziali dei professionisti di fare trasparenza sugli investimenti in fondi immobiliari dove sono presenti: anche perché, come si ripete da tempo, quei soldi sono i contributi previdenziali versati da circa 2 milioni di persone (gli iscritti alle 20 Casse italiane).


I fondi immobiliari riservati, a differenza dei pochi quotati, non sono tenuti a dare informazioni su bilancio e portafoglio. Da una parte vi sono infatti legittime preoccupazioni di business: il prezzo delle compravendite, le stime immobiliari sono informazioni determinanti. Dall'altra vi sono le altrettanto legittime richieste degli iscritti di conoscere, pure a distanza di tempo (vedi la terza delle cinque richieste di Plus24), quali siano state le condizioni dei business realizzati con i loro soldi. In ballo ci sono 10 miliardi di euro in investimenti immobiliari (dati Adepp) pari a quasi il 24% del totale patrimonio in pancia alle Casse.


Fra i sette punti indicati nei temi guida Adepp-Assoimmobiliare, i più importanti sul versante trasparenza sono il 2° (valutazioni e perizie) e il 6° (rendicontazione per i sottoscrittori). Certo ci sono le best practice europee. Ma senza scomodare l'Ue affaccendata in altri problemi, basterebbe andare sul sito web della Cassa ragionieri che ha messo in chiaro il rendiconto 2010 del fondo immobiliare riservato Crono. Gestito tra l'altro da Bsg Sgr, nel cui consiglio d'amministrazione vi è anche Mazzocco che è amministratore delegato di Beni Stabili (a cui la Sgr fa capo).


A pagina 17 vi è l'elenco di beni immobili e diritti reali immobiliari detenuti da Crono: con via, città, costo storico, canone per metro quadro, scadenza del contratto. E ancora informazioni sulla redditività in valore assoluto e in percentuale. E poi, in pagina 23, vi sono le provvigioni della Sgr, i compensi degli esperti indipendenti, le commissioni della banca depositaria.


Un elenco facile, chiaro e accessibile a tutti. Non basterebbe seguire il modello già disegnato dai ragionieri?


v.dangerio@ilsole24ore.com


I 5 spunti di dibattito lanciati da Plus24 il 12 novembre 2011 per garantire più trasparenza al settore previdenziale.


1 BUSTA ARANCIONE CERCASI


Dare visibilità su quale potrà essere l'ammontare della pensione che sarà riconosciuta a ogni singolo aderente.


2 COSA C'È NEL PORTAFOGLIO


Comunicare su base mensile tutti i titoli che sono presenti all'interno del fondo pensione con indicazione del peso percentuale sul portafoglio generale e variazione rispetto alla comunicazione precedente.


3 ACCESSO ALLE DELIBERE DEGLI ORGANI STATUTARI


Dare una dettagliata informazione sulle decisioni prese dal consiglio d'amministrazione, dal comitato investimenti e dal collegio sindacale. Andrebbe bene anche con un intervallo di tre mesi.


4 CHI E COME GESTISCE I SOLDI


Comunicare le metodologie di scelta, i costi e i risultati ottenuti dalle singole case d'investimento che si aggiudicano i mandati di gestione dei patrimoni delle casse di previdenza o dei fondi pensione.


5 LA SCELTA DEI CONSULENTI AGLI INVESTIMENTI


Rendere noti i criteri di scelta degli advisor (figure che disegnano l'asset allocation e aiutano nella selezione dei gestori e dei prodotti in cui investire). Evidenziare anche le commissioni riconosciute ai singoli soggetti.


LE NUOVE REGOLE


Dalla bozza dei temi guida Adepp-Assoimmobiliare


1 Definizione di criteri per procedere alla selezione degli investimenti immobiliari.


2 Chiara esposizione di principi di valutazione e stima dei valori immobiliari confrontando le raccomandazioni italiane ed europee.


3 Ecosostenibilità: la condivisione della metodologia di rating di sostenibilità degli edifici.


4 Indicatori di riferimento per una valutazione economicamente completa dei servizi di gestione offerti dalle Sgr sul mercato.


5 Indicatori di riferimento per una valutazione economicamente completa dei servizi di manutenzione e di property management.


6 Corretto livello di rendicontazione raccomandabile per garantire una completa ed adeguata informativa ai sottoscrittori pur senza limitare autonomia gestionale e capacità competitive degli investitori.


7 Parametri ricorrenti da introdurre nella definizione dei costi di intermediazione.


L'ANTICIPAZIONE


La notizia. Il 3 dicembre scorso, su Plus24, l'anticipazione dei temi guida Adepp-Assoimmobiliare per dare maggiore trasparenza agli investimenti dei fondi immobiliari


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