Milano, 4 marzo 2012. L'Inpgi, dice l’articolo 2 dello Statuto dell’Istituto, “attua la previdenza e l'assistenza a favore degli iscritti nell'Albo dei giornalisti e nel Registro dei praticanti tenuti dall'Ordine dei giornalisti”. Questo particolare sfugge ai funzionari che ieri a Venezia e a Roma hanno impedito di votare al collega Sergio Tazzer e al collega Bruno Tucci, presidente dell’Ordine del Lazio, perché la tessera rilasciata dall’Ordine non avrebbe alcun valore. E’ grave che questi funzionari ignorino la circolare di diverso avviso emessa sul punto dal Ministero dell’Interno, che, tramite i Prefetti, esercita l'alta vigilanza sugli Uffici di stato civile dei Comuni italiani e, quindi, sui documenti che attestano l'identità dei cittadini. I giornalisti non hanno bisogno di un ente, qual è oggi l'Inpgi, burocratico e arrogante, che andrebbe cancellato subito. La Fondazione dovrebbe facilitare la vita degli iscritti e non complicarla in maniera assurda. Presidente Camporese, se ci sei, batti un colpo….e almeno chiedi lumi al Ministro dell'Interno, che è giornalista pubblicista.
Pubblichiamo la lettera di Bruno Tucci e le notizie relative alla presa di posizione del Ministero dell’Interno e del Comune di Milano sulla questione.
1. La lettera di Buno Tucci
Caro Franco, a proposito del voto all'Inpgi e della tessera dell'Ordine ti racconto in breve la mia vicenda personale. Sono andato a ritirare la password che avevo perduto al primo piano della palazzina di piazza della Torretta a Roma, dove ci sono tutti gli uffici della nostra categoria, e cioè l'Ordine di cui mi onoro di essere il presidente, la Casagit, l'Inpgi e l'Associazione Stampa. Un solerte funzionario ha respinto in primis una delega che avevo scritto di persona ad un impiegato dell'Ordine perchè avevo gente che aspettava di parlare con me. Ebbene sono sceso, ho riempito il modulo mentre una decina di colleghi mi salutavano riconoscendomi. A questo punto, sempre il solerte funzionario mi ha chiesto un documento di riconoscimento (Okay, sapeva chi ero!) ed io, pazientemente, gli ho dato la tessera dell'Ordine."No, questa non è valida, mi deve dare la patente o la carta d'identità". Invano ho cercato di fargli capire che la nostra tessera, in quella circostanza, era valida. "Niente da fare" ha replicato. "O la patente o lei non vota". Ho telefonato al vice direttore generale dell'Inpgi (Maria Mimma Ioria, ndr). Anche stavolta invano. I commenti li lascio a te ed ai colleghi che avranno la bontà di leggermi. Con affetto e stima da Bruno Tucci.
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2. Il caso Tazzer a Venezia (3 febbraio 2012)
Caro Presidente Camporese, oggi nella tua Venezia un funzionario dell’Inpgi ha respinto la tessera dell’Ordine presentata dal collega Sergio Tazzer recatosi al seggio per votare. Mi sembra abnorme. L’Inpgi esiste perché c’è l’Ordine dei Giornalisti. Possibile che funzionari e impiegati dell’Inpgi non conoscano la circolare del Ministero dell’Interno qui sotto riportata? Cordiali saluti, Franco Abruzzo
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3. Ministero dell’Interno:
“La tessera dell’Ordine
dei giornalisti
valido documento
di riconoscimento,
non carta d’identità”
Milano, 21 dicembre 2006. La tessera rilasciata dall’Ordine dei giornalisti è un valido documento di riconoscimento, ma non vale come carta d’identità. Questa la risposta del Ministerro dell’Interno a un quesito posto dalla Prefettura di Varese (prot. n. 34440/2006/Area II). Nella lettera della Prefettura di Varese a un iscritto all’elenco professionisti dell’Albo di Milano si legge: “Si fa riferimento al quesito formulato dalla S.V. in ordine alla validità della propria tessera di appartenenza all'Ordine dei giornalisti quale documento di riconoscimento. Si fa presente che, in merito all'argomento in questione, è stato chiesto il parere del Ministero dell'Interno che, con nota datata 7 novembre 2006, ha rilevato che, ai sensi dell'art. 1, lett. c) del D.P.R. n. 445/2000, "il documento di riconoscimento è ogni documento munito di fotografia del titolare e rilasciato...da una pubblica amministrazione italiana o di altri Stati, che consente l'identificazione personale del titolare".
Alla luce di quanto sopra esposto si ritiene che la tessera di appartenenza all'Ordine dei giornalisti soddisfi tali requisiti e possa essere quindi considerata documento di riconoscimento ai sensi del citato art. 1 lett. c) del D.P.R. n. 445/2000.
Diversamente, riguardo alla possibilità di utilizzare tale tessera quale documento d'identità di cui all'art. 1 lett. d) del D.P.R. n. 445/2000, con la finalità prevalente di dimostrare l'identità personale del suo titolare, si fa presente che l'art. 35 comma 2 dello stesso D.P.R. individua tra i documenti equipollenti alla carta di identità "...le tessere di riconoscimento, purché munite di fotografia e di timbro o di altra segnatura equivalente, rilasciate da un'amministrazione dello Stato".
Pertanto, poiché l'Ordine dei giornalisti rientra nella categoria della pubblica amministrazione, ma non dell'amministrazione dello Stato, la tessera rilasciata dal citato Ordine non può essere utilizzata quale documento di identità, ma solo come documento di riconoscimento”.
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4. Circolare dell’Ufficio Anagrafe del Comune di Milano
“La tessera dell’Ordine valido
documento di riconoscimento”
Milano, 21 aprile 2001. Le tessere degli Ordini professionali sono validi documenti di riconoscimento al pari delle carte di identità. L’Ufficio Anagrafe del Comune di Milano ha diramato una circolare in tal senso dopo una segnalazione del presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia all’ingegner Giancarlo Martella, assessore ai Servizi civici di Palazzo Marino.
Questa la lettera di Franco Abruzzo all’assessore Martella: “Gentile assessore, la dott.ssa Paola Malgarini, giornalista pubblicista, mi segnala che è stata protagonista di uno spiacevole incidente accaduto agli sportelli della Zona 9 di Largo De Benedetti 1. L’impiegato non ha riconosciuto valore legale alla tessera dell’Ordine dei giornalisti. Lo stesso atteggiamento ha tenuto illecitamente un funzionario (tale d’Alessio) degli uffici d’anagrafe di via Larga.
La tessera dell’Ordine vale come la carta d’identità. Questo principio si ricava dall’articolo 35 (secondo comma) del Dpr 445/2000 e dall’articolo 292 (II comma) del Rd 6 maggio 1940 n. 635, il quale dice: “Si considerano equipollenti alle carte di identità le tessere di riconoscimento munite di fotografia e di timbro a secco da chiunque rilasciate, quando l’identità del titolare risulti convalidata da dichiarazione scritta da un organo dell’amministrazione dello Stato”. L’Ordine dei Giornalisti, persona giuridica di diritto pubblico (art. 1, ultimo comma, della legge n. 69/1963) ed ente pubblico non economico (Dlgs n. 29/1993 e Dlgs n. 165/2001), fa parte - come tutti gli altri Ordini e Collegi professionali - dell’amministrazione larga dello Stato. Le tessere dell’Ordine, quindi, sono equiparate alle carte di identità.
Un altro incidente è avvenuto nel luglio 2000. Un vigile urbano in quell’occasione multò una giornalista perché circolava senza un documento di identificazione. In verità la giornalista aveva esibito la tessera professionale, rilasciata dall’Ordine. I vigili hanno risposto che “l’Ordine non risulta essere un organo dell’amministrazione dello Stato”. Di fronte alla pubblica protesta dell’Ordine di Milano, il comando del distaccamento di Dergano ha annunciato telefonicamente alla segreteria dell’Ordine che avrebbe annullato “in autotutela” la multa inflitta alla giornalista. Si era trattato di un “errore”. Ho ricevuto successivamente una lettera firmata dal generale Chirivì (10 luglio 2000) che allego.
Ricordo che, ad esempio, sulle tessere degli avvocati - e quindi anche sulle tessere degli avvocati del Comune - è stampigliata questa dicitura:”
Le chiedo, signor Assessore, di diramare una circolare agli uffici perché gli impiegati dell’anagrafe riconoscano le tessere degli Ordini professionali “equipollenti” alla carta d’identità”.
Questa la risposta dell’assessore Martella: “Caro presidente, con riferimento alla nota 30.1.2001, pari oggetto, e alla competenza dell’Assessorato a cui sono preposto, Le comunico che in data 20.12.2000 la Direzione del Settore e il Funzionario responsabile dell’Ufficio Anagrafe hanno dato disposizione a tutti gli uffici anagrafici comunali di tenere validi, come documenti di riconoscimento, le tessere degli Ordini e dei Collegi professionali, alla luce dell’art. 292 del Rd 6.5.1940 n. 635 (ora riportato nell’articolo 35, comma secondo, del T.U. sulla documentazione amministrativa - Dpr n. 445/2000) e di una sentenza della Corte dei Conti (la quale qualifica gli Enti in questione Enti Pubblici).
Tale disposizione è scaturita da una necessità di approfondimento dovuta alle diversità delle tessere dell’Ordine e Collegi: mentre il tesserino dell’Ordine degli Avvocati riporta una convalida scritta da parte della Corte d’Appello, altre tessere non sono altrettanto esplicite nell’evidenziare Amministrazioni statali o locali conosciute come pubbliche.
Pertanto, al momento del fatto segnalatomi, dubbi teorici circa l’accettazione del tesserino, non potevano esistere da parte degli uffici anagrafici.
Peraltro, il tesserino può essere utilizzato come documento equipollente alla carta d’identità solamente se lo stesso consente l’identificazione.
Ciò premesso, non si esclude un’incomprensione tra la dott.ssa Paola Malgarini e gli operatori della Delegazione anagrafica di Largo De Benedetti, 1 in quanto, da ciò che risulta, la denuncia presentata per ottenere il nuovo documento non indicava anche la distruzione della carta d’identità, mentre il tesserino dell’Ordine dei giornalisti risultava parzialmente bruciato, determinando una situazione, probabilmente, non di semplice soluzione”.
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Elezioni Inpgi 2012. Primo giorno ai seggi: sono andati a votare 1.704 giornalisti. In tutto hanno votato solo 10.900 su 58mila.
Roma, 4 marzo 2012. Alla chiusura della prima giornata di voto presso i seggi costituiti nelle venti circoscrizioni regionali, conclusasi alle 20.00 di ieri, sono andati a votare 1.704 giornalisti. Nel dettaglio, in relazione ai vari organi da eleggere, hanno votato per i rappresentanti attivi del Consiglio generale 854 giornalisti, pari al 3,57% degli aventi diritto; per eleggere i dieci rappresentanti pensionati nell’ambito del Consiglio generale hanno espresso il voto 557 giornalisti pari al 10,75% degli elettori; infine, per l’elezione dei componenti del Collegio sindacale (in rappresentanza della Gestione principale) hanno votato 1.399 giornalisti attivi e pensionati, con una percentuale pari al 4,81% degli aventi diritto. Confermato il trend crescente dell’interesse al voto manifestato dagli iscritti alla Gestione separata per la quale hanno votato 593 giornalisti (pari al 2,02 % degli elettori). I seggi regionali rimarranno aperti per tutta la giornata di oggi fino alle ore 20.00; gli indirizzi sono consultabili sul sito www.inpgi.it nella speciale sezione dedicata alle elezioni. Anche chi risulti sprovvisto di certificato elettorale (smarrito, deteriorato o non pervenuto) potrà ugualmente votare al Seggio, facendosi rilasciare al momento un duplicato. (www.inpgi.it)
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