Decise una serie di iniziative per i prossimi sessanta giorni Giunta FNSI: "Contrastare licenziamenti e provvedimenti che ledano autonomia professionale e diritti del giornalista" Cdr e Assostampa osservatorio permanente sulle criticità. A “Panorama” hanno già licenziato una redattrice “colpevole” di aver criticato la politica delle promozioni attuata dal direttore. Forte reazione del sindacato.
Roma, 30 marzo 2012. La Giunta della Fnsi ha deciso di assumere una serie di iniziative, da sviluppare progressivamente nei prossimi sessanta giorni, per contrastare qualsiasi provvedimento che incida sull’autonomia e sulla libertà professionale e sui fondamentali diritti di ogni lavoratore e giornalista. Cdr e Associazioni di stampa sono invitati a diventare osservatorio permanente, negli ambiti di competenza, e protagonisti di iniziative sociali, perché siano eliminati i licenziamenti per motivi economici dal progetto governativo sul mercato del lavoro; perché sia rispettata l’autonomia previdenziale; perché non siano travolti i princìpi fondamentali della professione giornalistica che, sebbene, necessiti di una riforma, non potrà mai accettare nessuna norma che incida sulla tutela delle fonti e sul diritto di cronaca. La prossima settimana sarà resa nota una prima agenda di iniziative. Nel frattempo la Giunta fa proprie le prese di posizioni diffuse sin qui e riproposte di seguito. (www.fnsi.it)
Fnsi “Inaccettabile licenziamento a Panorama per critiche al direttore”.
Roma, 30 marzo 2012. “È una notizia di gravità assoluta e una novità inconcepibile il licenziamento in tronco, deciso dalla Mondadori, di una giornalista di Panorama, Paola Ciccioli. La sua colpa? Aver espresso in forma critica un’opinione sulla gestione della redazione da parte del direttore Giorgio Mulè.Un giudice a Milano sarà chiamato a fare giustizia. A giudizio della Federazione della Stampa Italiana e dell’Associazione lombarda dei Giornalisti, però, si tratta di un provvedimento inaccettabile e incomprensibile che, anche per rispetto al proprio antico stile e alla propria cifra qualificativa di primaria impresa editoriale, la Mondadori dovrebbe immediatamente ritirare.
Basti pensare che il procedimento disciplinare, sfociato in una decisione di tale gravità come un licenziamento, era stato avviato contro la Ciccioli per aver scritto, col mezzo della comunicazione destinata ai propri rappresentanti sindacali aziendali e poi al direttore editoriale, che le scelte del direttore, pur nel rispetto della sua autonomia contrattuale, in ordine ad organizzazioni ed incarichi erano, a suo giudizio, “uno scandalo! Quest’uomo, per così dire, non conosce la vergogna”.
Appare davvero sconcertante, inaudita e paradossale questa iniziativa disciplinare, tanto più perché riferita alla figura di un giornalista che sulla libertà di critica e sulla partecipazione dialettica, attività tipica dei collettivi redazionali, fonda la propria identità professionale divenendo garante di libertà della circolazione delle opinioni. La privazione del lavoro è un danno grave e irreparabile sul quale sarà chiamato a pronunciarsi il giudice. Il sindacato dei giornalisti è fermamente vicino alla collega e la sosterrà nelle iniziative per il ripristino dei diritti negati e del decoro professionale così duramente e ingiustamente colpiti”. (www.fnsi.it)
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