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INPGI – Bilancio 2011.
I numeri che allarmano
nelle relazioni del
presidente, del
direttore generale
e del Collegio sindacale.

Il rapporto tra uscite
per pensioni Ivs ed
entrate per contributi
Ivs correnti passa
dal 101,13 del 2010
al 108,11 del 2011.
Tradotto significa: a fronte
di 100 euro incassati
ne escono ben 108!
Anche il 2012 è grigio.

Il rapporto tra gli iscritti attivi ed i pensionati nel 2011 continua a scendere passando dal 2,58 del 2010 al 2,45. In particolare, la spesa ha evidenziato:
�� per la disoccupazione, un aumento del 2,74%;
�� per la solidarietà, un aumento del 28,97%;
�� per la cassa integrazione straordinaria, un aumento del 144,68%.

Collegio dei sindaci: “In aderenza a quanto previsto dal D.Lgs. n. 201/2011 convertito in Legge n. 214 del 22/12/2011 si evidenzia, pertanto, la necessità per l’Istituto di adottare misure a salvaguardia della sostenibilità cinquantennale”.

In data 1 giugno 2012, l’Inpgi ha diramato un comunicato (In http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=9220) che sintetizza i dati rilevanti del bilancio consuntivo relativo al 2011 senza spendere una parola sul rapporto entrate previdenziali-uscite per prestazioni. Questi i dati presenti nel comunicato: “12 milioni e 700 mila euro di attivo nell’esercizio 2011: è il dato che emerge dal Bilancio consuntivo dell’Inpgi ratificato all’unanimità dal Consiglio Generale e approvato nelle scorse settimane, sempre unanimemente, dal Cda. In particolare va segnalato, il risultato del rendimento immobiliare che registra un saldo positivo del 4,85% rispetto al 4,69% del 2010. Il rendimento complessivo netto della gestione mobiliare è stato del 3,14%, nonostante la tempesta che ha investito i mercati finanziari di tutto il mondo. Nella Gestione separata il rendimento netto dell’intero patrimonio ha raggiunto il considerevole risultato del 6,29%. La crisi del sistema dell’informazione, ed in particolare delle aziende editoriali piccole e grandi, ha avuto un effetto negativo sull’occupazione e di conseguenza sul monte contributivo. Rispetto all’anno precedente l’Inpgi ha infatti registrato una riduzione di 139 rapporti rispetto all’anno precedente, tuttavia tale diminuzione è stata inferiore a quella  registrata nel 2010. L’inpgi ha inoltre assolto, in modo più consistente che in passato, al compito istituzionale di sostenere gli ammortizzatori sociali resi necessari dalle situazioni di difficoltà delle imprese. Un significativo aumento si è registrato soprattutto nell’utilizzo dello strumento dei contratti di solidarietà”. Dell’intero bilancio presente nel sito dell’Istituto (all’indirizzo  http://www.inpgi.it/sites/default/files/INPGI-BILANCIO_CONSUNTIVO_2011-INPGI-AGO_1.pdf) pubblichiaamo la relazione del presidente Andrea Camporese.


 


 


1. INPGI/ BILANCIO CONSUNTIVO 2011


RELAZIONE DEL PRESIDENTE


Il mercato del lavoro in ambito editoriale ha continuato a registrare anche nel 2011, anche se in misura assoluta minore, le difficoltà degli ultimi anni, assistendo all’attuazione di altri piani di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale connessi a stati di crisi.


E' evidente come ciò abbia comportato riflessi molto negativi sull'andamento dei conti dell'Istituto in quanto tali fenomeni determinano il verificarsi di una duplice spinta recessiva, sia sul fronte delle uscite che su quello delle entrate, costituita dall'aumento della spesa per prestazioni a sostegno del reddito e, per converso, da una sensibile contrazione del volume della massa retributiva imponibile conseguente alla riduzione dell'attività lavorativa dei giornalisti interessati dagli ammortizzatori sociali.


Questi sono i principali fattori di preoccupazione, che si inseriscono nel contesto di dinamiche del mercato del lavoro che presentano con sempre maggiore evidenza saldi negativi. Sul fronte dell’occupazione, infatti, si continua a registrare una contrazione dei rapporti di lavoro che fortemente condiziona il rapporto tra attivi e pensionati, il quale a sua volta costituisce un indice importante di riferimento per ogni tipo di analisi. Lo sviluppo del mercato del lavoro rimane quindi ancora oggi il principale argomento su cui l’ente ha concentrato i suoi maggiori sforzi in questi ultimi anni per individuare una soluzione ottimale per un suo rilancio. Negli ultimi anni l’Inpgi ha varato provvedimenti che incentivano le aziende a promuovere l’occupazione dei giornalisti, prevedendo l’applicazione di sgravi contributivi. Da ultimo, con la delibera n. 60 del 15 luglio 2011 - approvata dai Ministeri vigilanti l’8 novembre 2011 - si è previsto un meccanismo di forte stimolo alla ripresa dell’occupazione destinata a produrre i suoi effetti in misura stabile mediante l’instaurazione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato. A cinque mesi dall’approvazione della delibera sono stati assunti avvalendosi di questo strumento circa 70 giornalisti. Naturalmente, i riflessi in termini di maggior afflusso delle entrate contributive riferite a questi rapporti si manifesteranno nei prossimi anni.


I rapporti di lavoro in essere al 31 dicembre 2011 sono stati pari a 18.051, con una diminuzione di 139 rapporti rispetto a quelli in essere all’anno precedente (-0,76%). La maggiore contrazione continua a registrarsi tra i contratti stipulati ai sensi del Cnlg Fnsi/Fieg: 14.951 rispetto ai 15.172 del 2010 (-221, pari all’ 1,46%).


E’ evidente che la gestione previdenziale non può non averne risentito: le entrate contributive totali accertate nel 2011 ammontano complessivamente a 416,8 milioni di euro (-1,64% rispetto al 2010), di cui 363,2 milioni di euro per IVS (-0,53% rispetto al consuntivo precedente). La mancata variazione sostanziale degli importi accertati nel corso del 2011 rispetto all’anno precedente – nonostante gli effetti derivanti dal rinnovo della parte economica sia del Cnlg Fieg/Fnsi che di quello Fnsi/Aeranti Corallo - è riconducibile essenzialmente all’azzeramento dei benefici di tali rinnovi causata dalla riduzione della massa imponibile a seguito della diminuzione dei rapporti di lavoro nonché del massiccio ricorso all’applicazione dei contratti di solidarietà, della Cigs, degli esodi incentivati e dei prepensionamenti, che nel totale hanno comportato un decremento in termini di entrate pari a circa nove milioni di euro.


La massa retributiva imponibile di competenza denunciata dalle aziende è passata, quindi, da1.230,8 milioni di euro del 2010 a 1.210,3 milioni di euro, con un decremento di 20,4 milioni (-1,66%).


Per quanto riguarda, invece, le entrate contributive accertate nel corso del 2011 ma riferite agli anni precedenti, queste ammontano a 9,6 milioni di euro, di cui 6,5 milioni di euro quale risultato dell’attività ispettiva e 3 milioni di euro derivante da quanto recuperato in via amministrativa dal Servizio Contributi.


Il progressivo consolidamento delle dinamiche volte all'adozione di criteri improntati a maggiore rigore nell'esercizio dell'azione amministrativa ha comunque permeato trasversalmente tutte le diverse strutture dell'Ente. E' evidente, infatti, la rilevante portata strategica che riveste l'adozione di politiche gestionali idonee a ridurre significativamente i margini di possibile dispersione delle risorse disponibili, in un contesto caratterizzato da una significativa contrazione delle stesse.


Alla diminuzione delle entrate contributive ha fatto da contraltare l’aumento delle uscite previdenziali. I trattamenti pensionistici per IVS ammontano nel 2011 a 392,7 milioni di euro, con un incremento - rispetto al 2010 – di 23,4 milioni di euro (+6,34%).


Tale incremento è da imputare oltre che all’aumento della perequazione (passata dallo 0,6% del 2010 all’1,6% del 2011) alla crescita fisiologica della spesa previdenziale – cioè l’aumento del numero dei trattamenti pensionistici - sulla quale incidono sostanzialmente il maggior importo dei nuovi trattamenti rispetto a quelli cessati, liquidazione dei supplementi di pensione maturati per effetto delle cessazioni dei rapporti di lavoro, incremento delle retribuzioni prese a base per il calcolo della media pensionabile per effetto degli indici di rivalutazione e degli scatti biennali.


Nel corso dell’anno sono stati liquidati complessivamente 498 nuovi trattamenti pensionistici di cui 337 per vecchiaia, anzianità e invalidità, e 161 a titolo di reversibilità. A tali trattamenti a carico dell’Istituto, vanno aggiunti i 138 prepensionamenti ex 416/81 con oneri a carico dello Stato, per cui il totale dei trattamenti pensionistici erogati nel corso dell’anno è pari a 636. Il rapporto tra gli iscritti attivi ed i pensionati nel 2011 continua a scendere passando dal 2,58 del 2010 al 2,45, mentre il rapporto tra uscite per pensioni Ivs ed entrate per contributi Ivs correnti passa dal 101,13 del 2010 al 108,11 del 2011.


Così come già anticipato nei paragrafi precedenti, la situazione di crisi in cui si dibatte il mercato del lavoro giornalistico trova maggiore espressione nei numeri del ricorso agli ammortizzatori sociali da parte delle aziende. Nel corso del 2011 la spesa che l’Inpgi ha dovuto complessivamente sostenere a tale titolo è stata pari a 16,2 milioni di euro, con un aumento rispetto al 2010, di 2,6 milioni di euro (+18,90%). In particolare, la spesa ha evidenziato:


�� per la disoccupazione, un aumento del 2,74%;


�� per la solidarietà, un aumento del 28,97%;


�� per la cassa integrazione straordinaria, un aumento del 144,68%.


L’avanzo della gestione previdenziale e assistenziale nel suo complesso registra, quindi, un valore negativo: - 1,3 milioni di euro, con un rapporto tra uscite per prestazioni ed entrate per contributi pari a 100,31 rispetto al 92,49 del 2010.


Per quanto riguarda la gestione patrimoniale, l’avanzo del 2011 è pari 64,9 milioni di euro con una differenza in meno rispetto al 2010 del 5,06% (-3,5 milioni).


Il comparto immobiliare - nonostante il contesto economico mostri segnali di grande difficoltà legata soprattutto alla stretta creditizia che, nonostante i livelli bassi dei tassi di interesse, continua ad agire sia a livello di imprese e costruttori che a livello di singoli privati – fa registrare per il 2011 un ulteriore incremento della redditività locativa, dovuta sia alle nuove locazioni, che ai rinnovi contrattuali.


In termini di redditività lorda, nel 2011 - rispetto al valore di bilancio del patrimonio - ci si è attestati al 4,85%, in aumento rispetto al 2010; in particolare, il 4,66% per gli immobili ad uso residenziale e il 5,22% per gli immobili ad uso diverso.


Anche sul fronte degli investimenti mobiliari il 2011 è stato un anno difficile per i mercati finanziari, caratterizzati da improvvise e violente fluttuazioni delle quotazioni sia dei titoli di Stato dei Paesi dell'Eurozona - riconducibili principalmente all'andamento altalenante ed estremamente volubile delle manovre speculative - che dei titoli azionari ed obbligazionari del settore privato su scala globale.


Nonostante ciò, il rendimento complessivo netto della gestione è stato pari al 3,14% che sebbene si attesti su un valore inferiore a quello del 2010, costituisce tuttavia un risultato estremamente confortante.


Alla prova dei fatti, quindi, si è ancora una volta rivelata efficace la strategia perseguita dall'Ente di operare una vasta ed oculata diversificazione nella scelta delle varie forme di investimento mobiliare delle proprie risorse finanziarie.


Infine, un cenno ai costi del personale. La spesa complessiva nel 2011 risulta sostanzialmente invariata rispetto al 2010: 15,2 milioni di euro, con un lieve incremento dell’1,17%.


L’analisi delle variazioni intervenute rispetto al consuntivo 2010 deve soprattutto tener conto dell’incidenza degli incentivi all’esodo e degli oneri per transazione che comunque rappresentano voci di spesa non fisse e strettamente connesse alle finalità cui sono destinate.In particolare, sono stati agevolati gli esodi di un dirigente e cinque impiegati.


Inoltre, si rileva l’incremento del 2% - a seguito dei rinnovi dei contratti collettivi – sulle retribuzioni tabellari dei dipendenti e sulle retribuzioni fisse dei dirigenti.


Per quanto riguarda la consistenza numerica del personale, è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al 2010: da 192 siamo passati a 193.


L’analisi complessiva dei dati contabili fa emergere che l’avanzo di gestione per l’anno 2011 è pari a 12,7 milioni di euro, con una flessione notevole rispetto al valore del 2010.


Il dato testimonia la severità della situazione venutasi a delineare per effetto dell’aggravarsi della crisi economica in atto anche nel settore editoriale, rispetto alla quale l’ente ha già posto tempestivamente in essere azioni di contrasto, a partire dalla riforma che ha previsto l’aumento di 3 punti percentuali in cinque anni dell’aliquota a carico degli Editori e l’aumento graduale dell’età pensionabile delle donne. L’efficacia degli strumenti si manifesterà negli esercizi futuri, a partire da gennaio 2012 data di entrata in vigore dell’aumento del primo punto percentuale a carico dei datori di lavoro.


Andrea Camporese


 


2. INPGI/ BILANCIO CONSUNTIVO 2011


RELAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE


I risultati del bilancio consuntivo 2011 non fanno che confermare quanto ipotizzato in sede di preventivo. I numeri in esso contenuti rispecchiano le difficoltà dello specifico settore editoriale, la percentuale dei disoccupati per l’anno 2011 è circa l’8,3%, leggermente inferiore rispetto alla media nazionale che, in virtù della crisi in atto ha registrato valori superiori al 9% concentrandosi in modo particolare sui giovani. Anche quest’anno, le difficoltà del settore editoriale hanno comportato un esodo massiccio verso i pensionamenti e un turn over pressoché inesistente. Le speranze future sono tutte incentrate nella ripresa del mercato del lavoro mediante rapporti stabili che diano continuità alle entrate contributive. Per raggiungere tale obiettivo, l’Istituto, con la delibera n. 60, approvata dai Ministeri vigilanti l’8 novembre u.s., ha incentivato i contratti di lavoro a tempo indeterminato, concedendo alle aziende un importante abbattimento del costo del lavoro, mediante elevati sgravi contributivi (superiore del 60% per tre anni). Tale misura, insieme all’aumento graduale dell’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia delle donne ed all’innalzamento prospettico di tre punti della contribuzione IVS, fa parte della riforma varata tempestivamente dall’Istituto nel corso dell’anno per riequilibrare la gestione previdenziale. Le modifiche apportate prevedono che dal 1° gennaio 2012, scatterà l’aumento del primo dei tre punti percentuali dell’aliquota IVS che si completerà in un arco temporale di cinque anni, inoltre, dal 1° luglio 2012 aumenterà gradualmente il requisito di età per l’accesso alla pensione di vecchiaia delle donne, equiparandosi a quello degli uomini entro il 2020. Anche se le leve utilizzate sono certamente le più idonee al riequilibrio strutturale, per evitare di appesantire ulteriormente il mercato del lavoro si è puntato sulla gradualità per cui gli effetti pieni della manovra potranno essere visibili soltanto nel prossimo futuro; è quindi auspicabile che il 2011 risulti l’apice degli effetti negativi della crisi.


Tutti gli indicatori di bilancio evidenziano dati non positivi a conferma della criticità della situazione.


Si registra un decremento delle entrate conseguente alla riduzione dei rapporti di lavoro soprattutto in ambito Fnsi-Fieg ed un incremento della spesa previdenziale per pensionamenti ed ammortizzatori sociali.


Il numero di rapporti di lavoro è risultato pari a 18.051 rispetto a 18.190 dell’anno precedente con una diminuzione di 139 posizioni.


Le entrate IVS evidenziano un calo rispetto ai valori dell’anno precedente attestandosi a 363,2 milioni di euro contro 365,1 milioni di euro del 2010. Tale fenomeno è anche comprovato dal monte retributivo imponibile di competenza dell’anno che è passato da 1.230 milioni di euro


del 2010 a 1.210 milioni di euro del 2011 con una perdita di 20,5 milioni di euro.


Il rapporto tra attivi (17.907) e pensionati (7.303) è risultato pari a 2,45 rispetto al 2,58 dell’anno precedente evidenziando un leggero peggioramento. La spesa previdenziale relativa alle pensioni per invalidità, vecchiaia e superstiti ha registrato un onere pari a 392,667 milioni euro con un incremento del 6,34% rispetto al precedente esercizio.


L’importo della pensione media erogata cresce passando da euro 55.235 del 2010 ad euro 55.971 del 2011. Tale incremento è imputabile ai nuovi trattamenti pensionistici, riferiti a medie retributive più elevate; la diminuzione dei rapporti di lavoro con alte retribuzioni ha come diretta conseguenza oltre all’aumento della spesa previdenziale anche una contrazione delle entrate contributive.


Ulteriore conseguenza dell’attuale ciclo economico negativo si riscontra sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali quali disoccupazione, cigs, contratti di solidarietà ecc. La spesa per questi strumenti per l’anno 2011 è stata di circa 16,180 milioni di euro, con un incremento complessivo, rispetto all’anno precedente, del 18,90%. Entrando nello specifico dei singoli ammortizzatori, la spesa per disoccupazione è aumentata del 2,74%, quella per i contratti di solidarietà del 28,97%, quella per cigs del 144%.


Valutando complessivamente i risultati della gestione previdenziale si registrano entrate per complessivi 416,8 milioni di euro ed uscite per 418,1 milioni di euro con una perdita di 1,3 milioni di euro.


Il rapporto entrate contributive complessive e uscite per prestazioni risulta pari a 0,99; tale indice sta a significare che a fronte di un’entrata complessiva per contributi di 99,7 euro l’uscita per prestazioni è pari a 100,3 euro.


Passando alla gestione patrimoniale, pur in un momento di difficoltà, si è registrato un risultato netto complessivo 64,91 milioni ed un avanzo economico di gestione pari a 12,74 milioni.


Nell’ambito della gestione patrimoniale è da evidenziare un buon risultato del settore immobiliare, con un rendimento netto del 2,7%, in crescita rispetto all’anno precedente, di quello mobiliare che, pur nelle difficoltà congiunturali, ha registrato un rendimento netto del


3,14%; stabile il rendimento del settore finanziamenti (mutui e prestiti) con un rendimento netto del 4,08%. L’intero patrimonio ha realizzato un rendimento medio netto del 3,03%.


Per quanto attiene infine ai costi di struttura, gli stessi sono pressoché stabili essendo passati da euro 23,366 milioni del 2010 ad euro 23,896 milioni del 2011. Il leggero incremento di spesa è imputabile essenzialmente alla crescente necessità di adeguamento degli strumenti informatici alle nuove normative quali, ad esempio, quella relativa al codice degli appalti.


La consistenza numerica del personale è di 193 unità rispetto a 192 del precedente anno e la relativa spesa è costante con un lieve incremento dell’1,17% imputabile essenzialmente al rinnovo dei contratti collettivi dei dipendenti e dei dirigenti.


Tommaso Costantini


 


3. RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE AL BILANCIO CONSUNTIVO 2011 DELLA GESTIONE SOSTITUTIVA DELL’ A.G.O. DELL’INPGI (stralci)


……………………..


Tanto premesso, si evidenzia che il rapporto prestazioni/contributi continua a peggiorare in relazione ad una dinamica delle prestazioni sempre più pronunciata rispetto a quella dei contributi. Anche l’indice IVS corrente determinato dal rapporto tra pensioni IVS (€ 392.667.025) e contributi IVS correnti (€ 363.222.346) sale dal 101,1% del 2010 al 108,1% del 2011 anche per effetto dei prepensionamenti.


In aderenza a quanto previsto dal D.Lgs. n. 201/2011 convertito in Legge n. 214 del 22/12/2011 si evidenzia, pertanto, la necessità per l’Istituto di adottare misure a salvaguardia della sostenibilità cinquantennale.


A tale proposito il Collegio Sindacale rileva che nell’anno 2011 l’INPGI Gestione Sostitutiva dell’A.G.O. ha realizzato una riforma profonda del sistema contributi e prestazioni che ha previsto un innalzamento delle contribuzioni ed un aumento dell’età pensionabile delle donne;


come previsto dalla normativa è stato coerentemente riformulato, ai sensi del D.Lgs. 509/94 ed in conformità con le linee guida, demografiche ed economico-finanziarie fornite dal Ministero del Lavoro, il bilancio tecnico attuariale con base 31/12/2009, opportunamente aggiornato con gli effetti derivanti dalla riforma in questione.


Tale riforma è stata approvata nel corso dell’anno 2011 dal Ministero del Lavoro di concerto con il Ministero dell’Economia e Finanze.


A margine del patrimonio netto si prende atto della relazione sugli scostamenti riscontrati confrontando i dati consuntivati con quelli previsionali del nuovo Bilancio Tecnico Attuariale.


ONERI


Gli oneri previdenziali subiscono un incremento rispetto all’esercizio precedente, di 26,145 milioni di euro pari al 6,67%, con particolare rilievo alla spesa per pensioni IVS che ha registrato un aumento di 23,395 milioni di euro (+6,34%).


A tale proposito, in merito ai prepensionamenti di cui alla Legge 416/81, si prende atto che un notevole contributo al contenimento della spesa è derivato dall’applicazione della normativa in materia, con effetti già dall’anno 2009, che ha posto l’onere di tale ammortizzatore a carico del bilancio dello Stato con un limite massimo annuo di 20 milioni di euro. L’onere, anticipato dall’Inpgi, è risultato nell’esercizio in esame pari a 15,899 milioni, il cui rimborso avverrà nel corso del 2012, così come risultante nella sezione dedicata ai crediti verso lo Stato.


A ciò si aggiunge la presenza del Fondo contrattuale per finalità sociali pari a 38,305 milioni di euro, istituito a seguito dell’accordo stipulato tra Fieg e FNSI, oggetto di delibera del Consiglio di amministrazione n. 82 del 25/6/2009.


Gestione patrimoniale


Si osserva che il risultato evidenzia un avanzo di euro 64,908 milioni in diminuzione per 3,459 milioni pari al 5,06% rispetto all’esercizio precedente per effetto soprattutto dell’andamento del portafoglio mobiliare dato comunque da collocare positivamente alla luce della crisi dei mercati finanziari.


La gestione patrimoniale è essenzialmente costituita dalla gestione immobiliare e dalla gestione mobiliare.


Nell’ambito dei proventi della gestione immobiliare, quelli derivanti dagli affitti registrano una aumento rispetto all’esercizio precedente del 3,35%, a seguito dei rinnovi contrattuali e in virtù degli adeguamenti Istat.


Anche nell’ambito degli oneri immobiliari si rileva parallelamente un aumento delle spese sostenute a seguito di opere di manutenzione straordinaria a tutela del patrimonio e per i maggiori oneri per consulenze tecniche relative alle verifiche energetiche richieste dalla normativa vigente. La percentuale ottenuta rapportando gli oneri della manutenzione al valore di mercato del patrimonio registra un valore in linea con gli anni precedenti e nettamente inferiore ai valori massimi di spesa, così come definiti dalla vigente normativa inerente la Pubblica Amministrazione.


Riguardo la gestione mobiliare i proventi registrano una diminuzione di 18,432 milioni pari al 24,82% per minori proventi registrati dal portafoglio titoli. Stessa tendenza si è registrata tra gli oneri di gestione a seguito della diminuzione delle perdite da negoziazione per 14,118 milioni pari al 39,82% relativi principalmente alla copertura del rischi di cambio controbilanciate dagli utili rilevati sui titoli in divisa diversa dall’euro.


All’interno del portafoglio mobiliare una quota è destinata al comparto immobiliare, rappresentato da quote di fondi immobiliari. A tale proposito il D.L. 78/2010 convertito in Legge 122/2010 ha disposto che le operazioni di acquisto e vendita degli immobili da parte degli enti pubblici e privati che gestiscono forme obbligatorie di assistenza e previdenza nonché l’utilizzo delle somme rivenienti dall’alienazione degli immobili o di quote di fondi immobiliari, siano subordinate alla verifica del rispetto dei saldi strutturali di finanza pubblica.


Pertanto, visto il Decreto del 10/11/2010 che ha disciplinato le modalità per come effettuare tali operazioni, il Collegio prende atto che l’Ente ha predisposto ed approvato, con delibera


Consiliare n. 91 nella riunione del 15/11/2011, il piano triennale degli investimenti mobiliari che è stato poi trasmesso ai Ministeri vigilanti. Non si registrano particolari rilievi riguardo la gestione dei finanziamenti agli iscritti per la concessione dei mutui ipotecari e dei prestiti.


Costi di struttura


……


I contributi erogati alle Associazioni stampa, a ristoro dei servizi svolti dalle Associazioni medesime sul territorio in favore degli iscritti Inpgi, registrano un aumento di 0,066 milioni pari al 2,94% rispetto all’anno precedente. Si segnala al riguardo, che, dall’esercizio in esame, una quota di tali costi, pari a 0,695 milioni, è stata riaddebitata alla Gestione previdenziale separata.


……………………………


Tanto premesso e chiarito nei termini suesposti, si esprime parere favorevole all’approvazione del bilancio consuntivo 2011 che corrisponde alle risultanze delle scritture contabili e degli accertamenti eseguiti ed è conforme alle norme che lo disciplinano.


Il Collegio Sindacale


Presidente: Stefania Cresti


Componenti: Vincenzo Limone


Virgilio Povia


Pierluigi Roesler Franz


Elio Silva


Enrico Ferri


Attilio Raimondi


 


I testi integrali sono leggibili in http://www.inpgi.it/sites/default/files/INPGI-BILANCIO_CONSUNTIVO_2011-INPGI-AGO_1.pdf


 


 





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