Home     Scrivimi     Cercadocumenti     Chi è     Link     Login  

Cerca documenti
Cerca:
in:


Documenti
Attualità
Carte deontologiche
CASAGIT
Corte di Strasburgo
Deontologia e privacy
Dibattiti, studi e saggi
Diritto di cronaca
Dispensa telematica per l’esame di giornalista
Editoria-Web
FNSI-Giornalismo dipendente
Giornalismo-Giurisprudenza
  » I fatti della vita
INPGI 1 e 2
Lavoro. Leggi e contratti
Lettere
Ordine giornalisti
Premi
Recensioni
Riforma professione
Scuole di Giornalismo e Università
Sentenze
Storia
Tesi di laurea
TV-Radio
Unione europea - Professioni
  I fatti della vita
Stampa

CASSE PROFESSIONALI.
Andrea Camporese (Adepp):
«Serve un confronto
con il Governo. La crisi
sta colpendo anche noi»

di Maria Carla De Cesari
il Sole 24 Ore 15/6/2012

I presidenti delle Casse professionali fanno appello al Governo. Non per chiedere soldi, porre condizioni, non per mettere in fila gli elementi mancanti (da parte del Governo) per elaborare i bilanci tecnici con proiezione a 50 anni (per esempio, i parametri macroeconomici). La posizione assunta dall'assemblea dell'Adepp – l'associazione delle Casse professionali - è riassunta a fine giornata dal presidente Andrea Camporese. «Siamo consapevoli che la previdenza non può sopportare trattamenti privilegiati. Chiediamo al Governo di affrontare con noi, in trasparenza, il problema del lavoro nel settore professionale, per rispondere all'esigenza dell'adeguatezza delle prestazioni e alla necessità di garantire, nel lungo periodo, l'equilibrio dei bilanci».


Il documento approvato dall'assemblea sottolinea che non volete eludere le responsabilità.


È questo il senso del documento. Non cerchiamo vie di fuga. Lo dimostrano le riforme fatte e in via di definizione: sono a stadi diversi ma basta ricordare quelle di geometri, giornalisti, notai, ingegneri e architetti. Anche i commercialisti, mi sembra, stanno riflettendo su correttivi. È un fatto che i vecchi sistemi retributivi non esistono più. Le Casse sono state protagoniste di una spinta riformatrice che non ha paragoni. La nostra assunzione di responsabilità è nei fatti: ciascuno ha fatto riforme tenendo conto delle platee rappresentate.


Ma il ministero del Lavoro pone l'accento sul problema della sostenibilità. C'è un fraintendimento?


Non vogliamo sottrarci alla prova della sostenibilità a 50 anni. Faccio però notare che registriamo 3,5 miliardi di extra, ogni anno, rispetto alle prestazioni in pagamento. Abbiamo fatto tantissimi passi avanti rispetto alla sostenibilità.


Cosa volete sottolineare allora?


Il problema del lavoro non riguarda solo l'universo dell'impresa. Ci siamo anche noi. Si sa che gli studi professionali – dai notai ai commercialisti – hanno messo in cassa integrazione in deroga i dipendenti? Perché non si tiene conto dei professionisti che aspettano 12-24 mesi prima di essere pagati, dai privati e dalle pubbliche amministrazioni? Perché non riflettere sul fatto che alle facoltà di architettura sono iscritti 100mila studenti? Non dico che la soluzione è nel numero chiuso, ma c'è un problema di mercato, di tenuta economica tra domanda e offerta.


Chiedete un confronto senza pregiudizi. Parte delle colpe, dei pregiudizi, non sta nel fatto che spesso le rappresentanze istituzionali dei professionisti hanno peccato in corporativismo?


Credo sia arrivato il tempo per una chiamata alla responsabilità reciproca. Non chiediamo soldi, non abbiamo ricette precostituite. I professionisti, però, sono parte del mondo del lavoro. Viviamo le difficoltà generali, ma abbiamo competenze che possono essere valorizzate.


In


In http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2012-06-15/serve-confronto-governo-crisi-064218.shtml?uuid=AbxVwXsF





Editore/proprietario/direttore: Francesco Abruzzo - via XXIV Maggio 1 - 20099 Sesto San Giovanni (MI) - telefono-fax 022484456 - cell. 3461454018
---------------------------------
Decreto legge n. 63/2012 convertito con la legge 103/2012. Art. 3-bis (Semplificazioni per periodici web di piccole dimensioni): 1. Le testate periodiche realizzate unicamente su supporto informatico e diffuse unicamente per via telematica ovvero on line, i cui editori non abbiano fatto domanda di provvidenze, contributi o agevolazioni pubbliche e che conseguano ricavi annui da attività editoriale non superiori a 100.000 euro, non sono soggette agli obblighi stabiliti dall'articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, dall'articolo 1 della legge 5 agosto 1981, n. 416, e successive modificazioni, e dall'articolo 16 della legge 7 marzo 2001, n. 62, e ad esse non si applicano le disposizioni di cui alla delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 666/08/CONS del 26 novembre 2008, e successive modificazioni. 2. Ai fini del comma 1 per ricavi annui da attività editoriale si intendono i ricavi derivanti da abbonamenti e vendita in qualsiasi forma, ivi compresa l'offerta di singoli contenuti a pagamento, da pubblicità e sponsorizzazioni, da contratti e convenzioni con soggetti pubblici e privati.
---------------------------------
Provider-distributore: Aruba.it SpA (www.aruba.it) - piazza Garibaldi 8 / 52010 Soci (AR) - Anno XV Copyright � 2003

Realizzazione ANT di Piccinno John Malcolm - antconsultant@gmail.com