BOLOGNA - Per dirla con le parole dei saggi cinesi «bisogna guardare la luna e non il dito». E nel caso delle interviste tv a pagamento dei consigliere regionali, secondo il direttore del Tg di La7 Enrico Mentana, la luna è il sistema delle tv locali. Colpevole di aver spacciato per informazione giornalistica quella che era «semplice pubblicità», mentre l’Ordine dei giornalisti «non ha nemmeno fermato i soliti sospetti».
Direttore, durante il suo editoriale lei ha sottolineato che i giornalisti che fanno interviste a pagamento dovrebbero vergognarsi. Ma cosa la colpisce di più? Che i politici locali paghino per andare in tv, o che ci sia chi li ospita per soldi?
«La cosa che mi ha stupito è che tutti, anche i giornali che ne hanno parlato, abbiano guardato al dito dei politici e non alla luna del sistema dell’informazione. Perché ci sta che i gruppi consiliari cerchino spazi da contrapporre alla comunicazione istituzionale della giunta e della presidenza. Non è un segreto che l’ufficio stampa della Regione Emilia-Romagna sia quasi un grande giornale per entità numerica. Capisco che i consiglieri cerchino dei contrappesi, ma oltre alla mancanza di trasparenza, la questione è che c’è chi è pagato».
Emittenti locali e giornalisti coinvolti.
«Ecco, non è possibile che protestiamo, vogliamo sapere tutto sui politici e non diciamo nulla sui giornalisti e sulle televisioni che si fanno pagare per intervistarli».
L’Ordine dei giornalisti ha aperto un’inchiesta.
«Ci mancherebbe altro, ma la questione è possibile che nessuno sapesse? E che dopo tre settimane il pubblicista che faceva queste cose, Dario Pataccini (su 7 Gold, ndr), non sia stato fatto oggetto neanche di una richiesta di chiarimenti?».
Il presidente dell’Ordine, Gerardo Bombonato, ha detto che le segnalazioni erano arrivate. Ma che poi i politici si sono tirati indietro e le cose si erano fermate lì.
«Ma abbiamo bisogno della sponda dei politici per regolarci? Si convocano le emittenti, si spiega che sono tenute a dare una risposta e si chiede se incassano fondi per le interviste. Qualcuno le ha fatte queste domande? Ho visto che l’Ordine ha espresso sdegno, ha fatto molti comunicati e poi? Spesso noi giornalisti, e mi ci metto dentro anch’io, facciamo come i partiti d’opposizione. Ci preoccupiamo di far conoscere la nostra posizione, ma non di ottenere risultati. Se c’è una mala pianta bisogna mettere in campo atti per evitare che succeda ancora. Quello che mi chiedo è: oggi non è più possibile fare quella cosa lì o c’è qualche emittente regionale che fa ancora interviste farlocche?».
Con un’inchiesta della Procura in corso, credo di no.
«Ma quello è un altro discorso. Io voglio sapere se l’istituzione che rappresenta noi giornalisti abbia comunicato alle emittenti che non si possono fare finte interviste, magari con una lettera raccomandata, emittente per emittente. Almeno dopo che sono scappati i buoi, la stalla delle "marchette" politiche è stata chiusa o è ancora aperta? Perché ho l’impressione che se non fosse stato per una faida tra politici, ma fosse dipeso dai giornalisti, questa cosa qui sarebbe andata avanti tranquillamente. Ci mancherebbe altro che l’Ordine dei giornalisti non dicesse "vergogna", ma deve fare qualcosa di concreto, altrimenti tanto vale abolirlo».
in http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/politica/2012/6-settembre-2012/mentana-il-problema-sono-giornalisti-ordine-deve-agire-2111709156678.shtml
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FNSI: “I 'PROCACCIATORI
D'AFFARI' NON SONO
GIORNALISTI. CHI LO FA E'
FUORI DALLA PROFESSIONE”
In http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=9796
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MEDIA – LE TV LOCALI
STRETTE ALL'ANGOLO
I tagli della spending review e l'incertezza sulle frequenze aggravano le difficoltà economiche. Resistono meglio le emittenti radicate nel proprio territorio.
di Barbara Bisazza
Il Sole 24 Ore 20/8/2012
In http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=9708
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‘OSPITATE’ A PAGAMENTO
IN TV,PROCURA BOLOGNA
INDAGA PER PECULATO.
GUARDIA FINANZA IN 22
SEDI TV e in 32 RADIO
Bologna, 04/09/2012. Prende vigore l’inchiesta della Procura di Bologna sulle ‘ospitate’ a pagamento dei consiglieri eletti in Regione nelle televisioni locali. Infatti, il fascicolo (prima conoscitivo) ora ipotizza il reato di peculato contro ignoti. La guardia di finanza, su delega dei magistrati bolognesi, ha fatto visita alle sedi delle emittenti radio-televisive di tutte le province emiliano romagnole per acquisire contratti, fatture e documentazione contabile.
In http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=9782
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