di Francesco M. De Bonis - cronista collettivo
Milano, 24 ottobre 2008. E’ durato quasi quattro ore il direttivo dell’Associazione lombarda dei Giornalisti che era stato convocato oggi per discutere dello stallo della trattativa sul rinnovo del contratto dei giornalisti, dell’allarme sui conti della Casagit e del futuro del Circolo della Stampa dopo la rinuncia del presidente designato Paolo Mieli. Le divisioni emerse durante la discussione hanno impedito alla fine di concordare un comunicato ufficiale. Tanto che il presidente Giovanni Negri è stato costretto, non senza qualche contestazione, a rinviare alla prossima settimana la discussione sulla Casagit e sulla questione del Circolo della Stampa. In sostanza la maggioranza bulgara (29 voti su 30) attorno a Negri si è liquefatta. Segnale sul malessere profondo che si avverte nel sindacato dei giornalisti.
Ha destato scalpore l’annuncio del vice segretario della Fnsi Guido Besana sulla richiesta degli editori di ben 1.000 prepensionamenti e sulla disponibilità della Fnsi di trattare sulla licenziabilità dei direttori, condirettori, vicedirettori, - ma non dei redattori capi centrali -, in cambio di 40 mensilità di risarcimento "a patto che sia venuto meno il rapporto fiduciario con l’editore. Quello che non accetteremo mai è la trasformazione della loro figura in quella di dirigenti. Gli editori hanno chiesto anche la disdetta di tutti i contratti integrativi". Non solo. Besana ha ammesso che gli editori chiedono di poter assumere un collega per una testata per poi trasferirlo a un’altra senza colpo ferire. L’atmosfera che si respirava alla riunione era surreale. Anche perché i più sembravano ormai convinti che la pietra tombale sulla trattativa in realtà sia arrivata dopo il no del governo alla proposta di mettere in carico alla fiscalità generale i prepensionamenti e la cassintegrazione chiesti dalla Fieg. Anche perché come è stato precisato "ogni prepensionamento costa ben 500mila euro".
Nonostante ciò, il presidente dell’Alg Giovanni Negri ha bocciato la proposta (di Andrea Montanari) di rilanciare la mozione votata all’unanimità dall’Associazione Stampa romana, che suggeriva alla Fnsi dodici consigli (il testo è qui sotto in allegato) per non farsi mettere nell’angolo nella trattativa che ha definito "una manovra delle correnti per riportarci alle posizioni del congresso di Castellaneta. Non mi sono mai piaciuti i paletti nelle vertenze". Il suo è stato un sì anche a "un contratto difensivo" in attesa di conoscere le eventuali proposte economiche. Ma è stato messo in minoranza sulla sua proposta: "Al referendum devono votare solo gli iscritti". "Deve votare il popolo attraverso le urne in ogni redazione" ha attaccato al contrario Andrea Montanari del cdr di Repubblica e di Stampa democratica. “Non me ne frega nulla di ciò che pensa Stampa romana – ha replicato la vice presidente Anna Del Freo di Quarto Potere – Devono votare solo gli iscritti, non chi si disinteressa sempre di tutto". Ma è caduto nel vuoto il suo appello all’unità a a sottoscrivere comunque il contratto. Anzi, a correggerla ci ha pensato perfino il suo collega Riccardo Sorrentino del Cdr del Sole 24 Ore: "Evitiamo le contraddizioni. Abbiamo scioperato per sostenere la causa dei precari. Non possiamo escluderli dal referendum". A favore del voto esteso a tutti si sono espressi, invece, anche Simona Fossati e Olga Piscitelli di Senza Bavaglio e Pierfrancesco Gallizzi di Movimento liberi giornalisti: "La Lombarda deve battere un colpo e far vedere che esiste". Nessuna obiezione da parte dei consiglieri di Nuova informazione. E alla fine Negri ha dovuto abbozzare: "Ho espresso la mia opinione, ma è chiaro che si terrà conto di quella di tutti". Va detto che il Cnlg ha forza di legge e, quindi, vale erga omnes. Un uomo pratico, come Negri, non farà di sicuro barricate a difesa di quello che pensa a titolo personale e che fa a pugni con i suoi sentimenti democratici. Il contratto si applica a tutti e tutti, quindi, devono potersi esprimere su un eventuale accordo con la Fieg. E' una questione sostanziale, ineludibile, dello "stare insieme" dei giornalisti.
Tutte le componenti hanno poi criticato duramente la comunicazione della Fnsi sulla trattativa. L’unico che "ha fatto i complimenti alla segreteria per il lavoro svolto sempre sull’orlo di una crisi di nervi" è stato Claudio Scarinzi.
"I colleghi ne hanno saputo di più dalle mail di Franco Abruzzo – ha ammesso, invece, il leader di Quarto potere Edmondo Rho – Poi non stupiamoci se l’Unione cronisti lombardi dà il premio alla carriera a lui e non a Franco Siddi". Dello stesso avviso Simona Fossati: "Faccio parte della commissione contratto e nessuno mi ha mai informato di nulla". Ma anche su questo punti Negri si è mostrato sordo: "La preoccupazione dei colleghi nasce da tre anni di silenzio. Le considerazioni che si leggono spesso sul sito di Franco Abruzzo sono più legate ai pettegolezzi che ad altro. Basterebbe ricordare il suo resoconto di come sono andate le cose all’assemblea di Repubblica”. Controreplica di Montanari del cdr di Repubblica: "Mi spiace che il presidente dell’Alg preferisca offendere un illustre componente della sua corrente, ma chi c’era a quell’assemblea sa che il sito di Abruzzo ha scritto la verità. Come ha ammesso onestamente anche lo stesso segretario Siddi. Ci vantiamo di essere multimediali e poi ci stupiamo se i colleghi per informarsi usano internet"?
Dopo quattro ore di discussione è parso evidente che non si sarebbe mai raggiunta l’unanimità su un comunicato e si è deciso di aggiornare gli altri argomenti alla prossima settimana. Sempre che la trattativa sia ancora in piedi. Cosa sulla quale ben pochi consiglieri sembravano disposti a scommettere discutendo fuori dall’ufficialità al termine della riunione.
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26.11.2008. MESSAGGIO URGENTE DIRETTO A:
1. FRANCO SIDDI, segretario generale della Fnsi e
direttore del sito della Fnsi
2. GIOVANNI NEGRI, presidente dell’Alg e direttore
del sito dell’Alg.
3. EDMONDO RHO, direttore del sito di Quarto potere
4. Al responsabile del sito http://nuovademocraziasindacale.wordpress.com
Vi chiedo formalmente, ex artt. 8 della legge 47/1948 sulla stampa e 1 (III comma) della legge 62/2001, che sia pubblicato sui vostri siti, e in tempi rapidissimi, al fine di ridurre i danni alla mia immagine, la rettifica al comunicato gravemente diffamatorio diramato da 5 componenti sindacali sulla cronaca della riunione della “Lombarda” del 24 novembre 2008. Chiedo che questa rettifica abbia lo stesso spazio dato al comunicato.
Prof. Francesco Abruzzo
La cronaca della riunione della “Lombarda”
del 24 novembre pubblicata da www.francoabruzzo.it
Due consiglieri della “Lombarda” dicono che
la cronaca firmata Francesco M. De Bonis ha rispettato
il principio della verità sostanziale dei fatti
1. ANDREA MONTANARI: “Mi complimento
per la puntualità e per la precisione.
Sono disponibili le registrazioni della seduta”
Caro Francesco M. De Bonis, non so di quali fonti le disponga, ma mi complimento vivamente per la puntualità a la precisione con la quale sul sito di Franco Abruzzo lei ha riassunto quanto avvenuto nell'ultimo consiglio direttivo dell'Associazione lombarda giornalisti di cui faccio parte. Del resto, sono disponibili le registrazioni della seduta e a mio parere sarebbe utile che ogni volta l'Associazione fornisse lo sbobinato delle varie dichiarazioni. Altrimenti poi non c'è da sorprendersi se, come accade ormai da molto tempo, molti colleghi danno più retta ai suoi gustosi e soprattutto scomodi pezzi piuttosto che a comunicati ufficiali del nostro sindacato che spesso risultano criptici per non dire incomprensibili. Con viva cordialità.
Andrea Montanari
consigliere della “Lombarda” per Stampa democratica
Milano, 25 novembre 2008
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2. MASSIMO CHERUBINI: “Finalmente
qualcuno scrive delle assai tristi riunioni in Lombarda:
si sarebbe potuto scrivere anche di più”.
Caro Franco, finalmente qualcuno scrive delle posizioni tenute nelle riunioni in Lombarda. Ho letto l'articolo di De Bonis che in maniera puntuale ha dato conto di quanto accaduto. Si sarebbe potuto dire anche di più. Ma forse, ai colleghi, quanto hanno letto già basta per farsi un'idea delle difficoltà della categoria. Con la stima di sempre,
Massimo Cherubini
consigliere della “Lombarda” per il Movimento Liberi giornalisti
Milano, 25 novembre 2008
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Franco Abruzzo a Franco Siddi (Segretario generale della Fnsi):
“Le cinque sigle della ‘Lombarda’ hanno paura di conessare la verità
e hanno paura che ci sia qualcuno che lo faccia. I giornalisti devono
stare attenti: chi ha paura della verità può preparare brutti scherzi.”
Il sito del mio sindacato (www.fnsi.it) ha pubblicato una lettera con la quale cinque componenti dell’Associazione lombarda dei Giornalisti smentiscono radicalmente la cronaca della seduta del 24/11/2008 del Consiglio direttivo dell’Alg pubblicata in www.francoabruzzo.it a firma “Francesco M. De Bonis”. I fatti, le circostanze e le dichiarazioni riportati sono veri al 100 per 100 e sono frutto di una ricostruzione minuziosa operata secondo le tecniche del buon cronista (”storico del presente”). I giornalisti purtroppo non raccontano sui loro giornali quello che accade nel comparto dei media e i giornalisti dirigenti sindacali, come i politici, si adirano se qualcuno cerca di fare informazione anche vivace in una fase della nostra vita associativa particolarmente difficile. Va detto che ho pubblicato oggi le dichiarazioni rilasciate sulla seduta dai consiglieri dell’Alg Andrea Montanari (”Stampa democratica”) e Massimo Cherubini (“Movimento Liberi giornalisti”).
Montanari scrive al “cronista collettivo” Francesco M. de Bonis, “complimentandosi vivamente per la puntualità a la precisione con la quale sul sito di Franco Abruzzo lei ha riassunto quanto avvenuto nell'ultimo consiglio direttivo dell'Associazione lombarda giornalisti di cui faccio parte. Del resto, sono disponibili le registrazioni della seduta e a mio parere sarebbe utile che ogni volta l'Associazione fornisse lo sbobinato delle varie dichiarazioni. Altrimenti poi non c'è da sorprendersi se, come accade ormai da molto tempo, molti colleghi danno più retta ai suoi gustosi e soprattutto scomodi pezzi piuttosto che a comunicati ufficiali del nostro sindacato che spesso risultano criptici per non dire incomprensibili”. Massimo Cherubini scrive, invece, direttamente a me come editore/direttore del sito, dichiarando che “ l'articolo di De Bonis in maniera puntuale ha dato conto di quanto accaduto. Si sarebbe potuto dire anche di più. Ma forse, ai colleghi, quanto hanno letto già basta per farsi un'idea delle difficoltà della categoria”.
Sono un vecchio cronista del “grande” Giorno: mi è stato insegnato in quella redazione, di cui ho viva nostalgia, che su ogni fatto bisognava avere almeno due testimoni. Io ne ho otto, ma mi sono accontentato di due. Bastano? E’ possibile tornare a un clima sereno?
Devo, però, rivelare un particolare. La sera del 24/11 ho chiamato Giovanni Negri al quale mi lega un vecchio rapporto di amicizia e di stima reciproca. Gli ho chiesto conto dell’attacco da lui sferrato contro di me nel corso della seduta. Mi ha risposto dicendo, serioso, che aveva attaccato “Francesco M. De Bonis”. Sorridendo ho replicato così: “Sai da tempo che è la mia seconda firma, non potendo parlare in prima persona di fatti che mi vedono protagonista. Non dobbiamo prenderci in giro”. Poi ho aggiunto: “Hai da dire qualcosa a Francesco M. De Bonis sulla seduta di oggi?”. Risposta di Negri: “No”. Di cosa si duole oggi Giovanni Negri, che parla a nome di Stampa democratica senza aver ricevuto alcun mandato specifico sul punto dell’articolo di Francesco M. De Bonis? Grazie, cordiali saluti,
Franco Abruzzo
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Franco Abruzzo ad Angelo M. Perrino direttore di www.affaritaliani.it
“Besana ha perso la memoria: è stato lui
ad annunciare il taglio di 1500 giornalisti”.
Caro direttore, sono costretto a chiederti ospitalità per rispondere a Guido Besana, afflitto di una amnesia fortissima. Befana ha smentito che “gli editori abbiano chiesto un migliaio di prepensionamenti per i giornalisti”, circostanza da lui riferita nella seduta del 24/11 del Consiglio direttivo della “Lombarda”. Guido Befana il 5/11 ha pubblicato un articolo nel sito della fnsi (www.fnsi.it) nel quale si legge: “Ci sono circa 3000 disoccupati. Metà dei pensionati non viene sostituita, o viene sostituita con contratti a termine. E ora arriva quello che potrebbe essere il passaggio occupazionale più duro nella storia del lavoro giornalistico dipendente del Paese: si prospetta un ricorso generalizzato da parte delle imprese editoriali allo stato di crisi, con prepensionamenti, incentivazioni all’ esodo e licenziamenti collettivi che secondo stime attendibili potrebbero riguardare circa il 10% degli attuali occupati. Che sono meno di 17000, ma più di 16000. Gli occupati, o per meglio dire gli attivi, sarebbero destinati a diminuire in un paio di anni di circa 1500 unità” (http://www.fnsi.it/Default.asp?key=8935&SINGA=S). E allora chi inventa i fatti?
Besana dice che è falsa la ricostruzione della seduta dell’Alg pubblicata a firma “Francesco M. De Bonis” nel mio sito (www.francoabruzzo.it). I fatti, le circostanze e le dichiarazioni riportati sono veri, come ho detto a Franco Siddi, al 100 per 100 e sono frutto di una ricostruzione minuziosa operata secondo le tecniche del buon cronista (”storico del presente”). I giornalisti purtroppo non raccontano sui loro giornali quello che accade nel comparto dei media e i giornalisti dirigenti sindacali, come i politici, si adirano se qualcuno cerca di fare informazione anche vivace in una fase della nostra vita associativa particolarmente difficile. Va detto che ho pubblicato oggi le dichiarazioni rilasciate sulla seduta dai consiglieri dell’Alg Andrea Montanari (”Stampa democratica”) e Massimo Cherubini (“Movimento Liberi giornalisti”). Montanari scrive al “cronista collettivo” Francesco M. de Bonis, “complimentandosi vivamente per la puntualità a la precisione con la quale sul sito di Franco Abruzzo lei ha riassunto quanto avvenuto nell'ultimo consiglio direttivo dell'Associazione lombarda giornalisti di cui faccio parte. Del resto, sono disponibili le registrazioni della seduta e a mio parere sarebbe utile che ogni volta l'Associazione fornisse lo sbobinato delle varie dichiarazioni. Altrimenti poi non c'è da sorprendersi se, come accade ormai da molto tempo, molti colleghi danno più retta ai suoi gustosi e soprattutto scomodi pezzi piuttosto che a comunicati ufficiali del nostro sindacato che spesso risultano criptici per non dire incomprensibili”. Massimo Cherubini scrive, invece, direttamente a me come editore/direttore del sito, dichiarando che “ l'articolo di De Bonis in maniera puntuale ha dato conto di quanto accaduto. Si sarebbe potuto dire anche di più. Ma forse, ai colleghi, quanto hanno letto già basta per farsi un'idea delle difficoltà della categoria”.
Sono un vecchio cronista del “grande” Giorno: mi è stato insegnato in quella redazione, di cui ho viva nostalgia, che su ogni fatto bisognava avere almeno due testimoni. Io ne ho otto, ma mi sono accontentato di due. Bastano?
Grazie, cordiali saluti,
Franco Abruzzo
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CONTRATTO. SIDDI: “SLITTANO GLI INCONTRI CON FIEG”.
Ancona, 25 novembre 2008. Slittano alla prossima settimana gli incontri sul contratto tra Fieg e Fnsi in programma giovedì e venerdì per completare l'analisi dei punti non ancora affrontati. Lo ha annunciato il segretario della Fnsi Franco Siddi, che ha partecipato ad un'assemblea del Sindacato giornalisti marchigiani ad Ancona. Confermati invece gli appuntamenti del 10 e 11 dicembre della commissione contratto e della consulta nazionale dei Cdr. «Le difficoltà sorte nei giorni scorsi su lavoro multitestata e sulla licenziabilità dei vertici di redazione - ha spiegato Siddi - hanno portato la Fieg a proporre una fase di riflessione più ampia». Un fatto che, per il segretario, si può interpretare «come una volontà degli editori corrispondente a quella della Fnsi di non far precipitare il tavolo, perchè con tutta evidenza la strada da percorrere è sempre il negoziato». Ma «dopo un anno di colloqui e di incontri, non si può ripartire da zero: il tempo non è infinito e ha un valore». Siddi ha osservato che «tutto non può entrare nel contratto, occorre perciò puntare su ciò che veramente conta». «In questi mesi - ha aggiunto - abbiamo fatto con la Fieg un lavoro interessante, che a questo punto dovrebbe consentire alle delegazioni la quadratura del passaggio necessario del nuovo contratto. Purtroppo, però, la Fieg ha tirato il freno e ha riproposto in maniera non accettabile temi come le prestazioni multitestata o la licenziabilità di condirettori e vicedirettori con l'obiettivo di acquisire un solo elemento, quello della mobilità». Una questione che, «così posta, non appare sostenibile per i giornalisti, perché orientata ad affrontare attraverso il contratto solo problemi particolari di gestione aziendale». Un discorso che vale anche per la licenziabilità dei vertici di redazione, che - sottolinea il segretario della Fnsi - «non sono meri dirigenti chiamati a rispondere ad obblighi di politica industriale, ma figure di vertice dell'organizzazione giornalistica che debbono rispondere prima di tutto a obblighi sociali
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In: http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=2902
CONTRATTO.
La Fnsi e la Fieg hanno sfiorato la rottura
nell’incontro del 20. “Differenze sostanziali”
e profonda divergenza su diversi passaggi
decisivi (licenziabilità, contratti a termine
e multitestata), che rendono veramente
problematico l’accordo. Il clima resta tesissimo.
Nessuna trattativa ancora sugli aumenti contrattuali.
Il 27 e il 28 novembre il prossimo round negoziale. La giunta della Fnsi ha deciso oggi di confermare per mercoledì 10 dicembre la riunione della Commissione Contratto e per il giorno dopo, giovedì 11 dicembre, di convocare la Consulta dei Comitati e Fiduciari di redazione. Siddi: "la Fieg non si arrocchi".
Dal nostro corrispondente collettivo Francesco M. De Bonis
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In: http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=2880
Contratto Fnsi/Fieg
“Siddi, non firmare
senza queste modifiche!".
I dodici consigli dell'
Assostampa Romana.
Giustiniani: “Attenzione al
patto col diavolo con gli editori”
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In: http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=2849
CONTRATTO.
Via libera alla chiusura della
trattativa. Seguiranno le
valutazioni del Consiglio nazionale (Cn)
e della Commissione contratto;
poi si svolgerà il referendum.
Voteranno soltanto gli iscritti
al sindacato o tutti coloro ai quali
il nuovo contratto si applicherà?
Fnsi/Consiglio nazionale riunito in Roma il 5/11:
"I giornalisti hanno bisogno
di un contratto, la Segreteria
prosegua con decisione
la trattativa con gli editori".
L'odg approvato con 34 voti
favorevoli, 6 contrari e 2
astensioni (75 gli assenti).
Le regole del condominio applicate
al Cn della Fnsi: le assemblee sono
valide in seconda convocazione
qualunque sia il numero dei presenti.
13 novembre. FNSI:
“Presto sarà affrontato
il capitolo sulla parte
economica del contratto".
Emergono arretramenti
nella posizione della Fieg.