Milano, 17 maggio 2007. Franco Abruzzo è presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia dal 15 maggio 1989. La sua azione è stata caratterizzata da questi fatti:
1) Ha difeso le ragioni dei soggetti deboli, favorendo, con le iscrizioni d’ufficio al Registro, il passaggio ai professionisti di quanti sono professionisti di fatto. Una politica che ha dato dignità ad almeno 4mila cittadini e che ha assicurato all’Inpgi entrate cospicue.
2) Ha “inventato” i pareri di congruità per garantire ai collaboratori maltrattati dalla aziende il pagamento dei servizi giornalistici. Questo traguardo è stato raggiunto con l’assistenza legale gratuita diretta al recupero dei crediti vantati dai free lance.
3) Ha “inventato”, contro il parere di esponenti della cosiddetta sinistra radical-chic, il sevizio legale gratuito per le controversie contrattuali a favore dei colleghi, che hanno redditi bassi.
4) Ha condotto la battaglia contro l’Inpgi, che negava ai giornalisti pensionati la libertà di cumulo. Recentemente il Tribunale e la Corte d’Appello di Milano hanno dato pienamente ragione alle tesi di Abruzzo.
5) Ha costretto l’Inpgi2, con una tenace battaglia, a chiedere al Ministero del Lavoro un decreto che liberi i free lance, che guadagnano fino a 5mila euro, dall’obbligo di iscrizione alla gestione separata dell’Istituto. Resta in piedi la battaglia contro la pretesa dell’Inpgi2 di chiedere quattrini a chi si avvale della cessione dei diritti d’autore. Il Consiglio di Stato ha sentenziato che “Non sussiste obbligo di iscrizione alla Cassa di previdenza per i soggetti iscritti nell'Albo che esercitano un'attività professionale in maniera occasionale”. Anche l’Associazione Stampa Siciliana ha criticato l’Inpgi2: “La delibera, che prevede per tutti i giornalisti che hanno più di cinque anni di iscrizione all’albo, il pagamento di un contributo unico minimo di 270,11 Euro da versare entro il 30 settembre, senza tener conto dell’effettivo reddito maturato nel corso dell’anno, appare ingiusta ed iniqua. Il decreto 103 del 1996 aveva ed ha lo scopo di creare finalmente una forma di pensione anche per tutte quelle migliaia di giornalisti, free lance e lavoratori autonomi, che non hanno la fortuna di avere un rapporto di lavoro dipendente. Il sindacato siciliano, facendosi portavoce delle istanze e delle proteste dei numerosissimi colleghi che ad esso si sono rivolti, chiede al Comitato Amministratore della gestione separata dell’Inpgi:
- di rivedere la delibera adottata nel maggio scorso, che penalizza oltremisura tutti quei colleghi che percepiscono pochi Euro a pezzo;
- di ritornare alla vecchia previsione del tetto dei 1.500 Euro che rispondeva realmente ad un criterio di equità;
- di prorogare comunque la scadenza del 30 settembre senza oneri a carico dei colleghi
La soluzione che può normare in maniera definitiva la materia e che evita confusioni e iniquità, può passare solo attraverso la richiesta al Parlamento di una riforma del decreto 103/96 che preveda l’obbligo per le aziende editoriali della titolarità del rapporto con l’Inpgi e la conseguente effettuazione dei versamenti sia della propria aliquota sia di quella del lavoratore”.
6) Ha difeso il diritto dei giovani all’iscrizione al Registro quando vengono assunti come praticanti con contratto a termine in base al dlgs 368/2001. Quello di Milano è l’unico Ordine che tutela i giovani precari. Queste decisioni rispettano i principi di uguaglianza, solidarietà e giustizia della Costituzione.
7) Ha ispirato decine di decisioni del Consiglio in difesa della correttezza dell’informazione in relazione alla commistione informazione/pubblicità e alle regole della privacy.
8) Ha salvato l’Ifg “Carlo De Martino” grazie a un accordo con la Regione Lombardia, che darà un contributo annuo di 250mila euro fino al 2011. Come conseguenza i futuri allievi pagheranno una retta annua di 4mila euro contro gli 8mila delle altre scuole. La Regione ha tagliato i fondi del 50% dopo la scomparsa del Fse (Fondo sociale europeo). Attualmente i quattrini versati dalle aziende editoriali per la formazione finiscono nelle casse dell’Inpgi perché non c’è un accordo tra Fnsi e Fieg. Nell’ambito dell’Ifg vengono preparati, dal 1993, 4 corsi annuali (gratuiti) di aggiornamento per i colleghi senzalavoro, e in collegamento con l’Ifg, vengono organizzati (a costo politico) due corsi annuali della durata di 4 mesi l’uno per la preparazione dei praticanti all’esame di giornalismo professionale!
9) Il principio di non colpevolezza o di innocenza fino alla sentenza vale per tutti i cittadini. Sul certificato generale rilasciato dal Casellario giudiziale (della Procura della Repubblica di Milano) al nome di Francesco Abruzzo risulta “nulla”. Lo stesso non ha “carichi pendenti”.
10) La correttezza deontologica di Franco Abruzzo emerge da sei sentenze:
A) Consiglio Ordine Giornalisti Emilia Romagna, ha assolto il 26 novembre 1991 Franco Abruzzo accusato dal Consiglio nazionale di avere criticato in maniera pesante gli esami di Stato del 1990/1991: “Il giornalista che pone in essere comportamenti di critica nei confronti del sistema degli esami di accesso alla professione nell'interesse dell'Ordine e della categoria, non per offenderne la dignità ma per riaffermarne la moralità e per auspicare il rispetto dei principi costituzionali di uguaglianza e di imparzialità dell'amministrazione, si comporta in modo conforme alla deontologia professionale”.
B) Gip del Tribunale penale di Milano in data 30 aprile 1997 archivia denuncia per abuso d’ufficio contro Franco Abruzzo (“colpevole” di aver fatto recensire su “Tabloid” il suo Codice dell’informazione) su conforme richiesta del Pm. Scrive il Gip Luca Pistorelli:.”..la notizia del reato, all’esito delle indagini espletate, è risultata essere infondata....(Abruzzo) svolge una attività eminentemente privatistica separata da quella di natura pubbliistica connessa alla carica ricoperta in seno all’Ordine dei Giornalisti.....”.
C) Tribunale di Milano (I sezione civile), sentenza 10 luglio 1998, dà ragione a Franco Abruzzo e torto al direttore di “Panorama”, che aveva censurato la decisione del presidente dell’Ordine di rendere pubblica la decisione disciplinare che lo riguardava. “Le decisioni disciplinari sono pubbliche e divulgabili” ha scritto il giudice monocratico.
D) Gup di Roma (3 dicembre 2001) assolve Franco Abruzzo accusato di diffamazione (e calunnia) dal presidente dell’Inpgi in merito alla vicenda della libertà di cumulo. In sostanza non è diffamatorio né calunnioso sostenere che “i vertici dell’Inpgi violano dolosamente la normativa sulla libertà di cumulo”. Secondo il Gup “la manifestazione della critica, sebbene duramente espressa, preclude l’utile esercizio dell’azione penale sia in ordine al reato di diffamazione sia in ordine all’ipotizzata calunnia, non emergendo elementi probatori sui quali fondare la consapevolezza dell’altrui estraneità”.
E) Gup di Brescia (15 gennaio 2002) ha dichiarato “in nome del popolo italiano” il non luogo a procedere contro Franco Abruzzo, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, “per non essere punibile, ex articolo 51 Cp, ritenuta sussistente l’esimente del diritto di cronaca e di critica”. Franco Abruzzo era stato accusato del reato di diffamazione a mezzo stampa nei riguardi di un Pm di Como al quale un cronista del “Corriere di Como” aveva opposto il segreto professionale alla richiesta dello stesso Pm di consegnare l’elenco delle sue utenze telefoniche. Abruzzo aveva rivolto un appello al Procuratore generale della Repubblica, Francesco Saverio Borrelli, e concesso una intervista al “Corriere di Como”, raccolta dal giornalista Paolo Annoni, in difesa di un altro redattore del quotidiano, Paolo Moretti, messo sotto inchiesta per reticenza dal Pm incaricato di una indagine su una fuga di notizie. Con Abruzzo e Annoni, era finito sotto procedimento penale anche Mario Rapisarda, direttore del “Corriere di Como”. Abruzzo, Annoni e Rapisarda sono stati dichiarati non punibili con la stessa sentenza. La decisione del Gup significa che i pubblici ministeri possono essere legittimamente criticati in maniera “aspra, polemica, forte e veemente ma non denigratoria”, quando chiedono ai cronisti la consegna delle agende personali con l’elenco delle “utenze telefoniche”. Il segreto (dei giornalisti) sulle fonti fiduciarie è tutelato dagli articoli 2 della legga n. 69/1963 sulla professione giornalistica e 13 della legge n. 675/1996 sulla privacy nonché dall’articolo 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’Uomo (sentenza Goodwin della Corte di Strasburgo).
F) Corte d’Appello di Milano (I sezione civile), sentenza 20 gennaio 2002, assolve Franco Abruzzo, querelato dal direttore di “Oggi”. Giudicato corretto il titolo di Tabloid “Basta marchette per favore!” (relativo a un articolo di Roberto La Pira). Nella sentenza si legge che “l'espressione “incriminata” non significa che il direttore abbia "ricevuto soldi dalle aziende", ma solo che questi articoli contengano pubblicità mascherata da informazione e, quindi, sono contaminati da esigenze diverse da quelle puramente informative”.
11) La vita del Consiglio dell’Ordine è dominata da regole fissate dal Parlamento. Le sedute disciplinari sono segrete: l’ordinamento protegge l’indipendenza e la libertà di chi vota. In caso di parità di voti, scatta il principio del favor rei. Il rispetto rigoroso delle regole è un dovere prima ancora di essere un obbligo. Bilanci e delibere sono stati approvati dal 2004 in poi alla unanimità o a maggioranza. I verbali fanno testo e fanno testo anche i verbali dei revisori dei conti. Chi oggi parla di una gestione “autocratica” non sa quello che dice: in democrazia comandano le maggioranza nel rispetto del ruolo delle minoranze. Questo principio è stato applicato puntualmente nell’ambito del Consiglio dell’Ordine di Milano. Gli “inciuci” non rientrano nella gestione trasparente e pubblica che Franco Abruzzo ha impresso alla vita dell’Ordine.
12) L’organico dell’Ordine è fissato dal Ministero dell’Economia e dal Ministero della Giustizia: non si può andare al di là di 9 dipendenti. Il ricorso ai collaboratori, previsto per legge, era pertanto obbligatorio ed è limitato alla durata del mandato del Consiglio.
13) Il direttore di Tabloid e del portale dell’Ordine, come tutti i direttori, è tutelato dall’Ordine nel senso che dei danni a terzi risponde, come è scritto in delibera (10 giugno 2004), il Consiglio. I consiglieri e i revisori hanno l’obbligo di vigilanza. Nessuno può disconoscere le proprie responsabilità. Il Consiglio ha assicurato le proprie attività istituzionali dai rischi connessi alla responsabilità civile. Va aggiunto, comunque, che i revisori dell’OgL, con pronuncia 1 luglio 2002, hanno ritenuto unanimi che il presidente dell’OgL-direttore di Tabloid sia “legittimato a intervenire su questioni inerenti l’Inpgi” e che “nulla osta alla nomina di uno o più legali difensori del Presidente e dell’intero Consiglio. Il nostro punto di vista è che la delibera per la nomina di un organo di difesa sia dovuta (art. 166 Cpc)”. In sostanza i revisori hanno applicato la delibera 18 giugno 2001 (approvata anche da Gonzales & C.), che al punto 2 assicura al direttore di Tabloid la “tutela legale automatica a carico dell’Ordine e la copertura integrale dell’Ordine per quanto riguarda richieste di risarcimento danni in sede civile e penale nonché le spese legali”. La delibera 10 giugno 2004 (in https://www.odg.mi.it/docview.asp?DID=1134) assicura al direttore di Tabloid un tutela ampia, come condizione di miglior favore rispetto alla clausola contrattuale della nota a verbale dell’articolo 47 del Cnlg 2001/2005: “Le parti esamineranno entro 90 giorni dalla data di stesura del presente contratto la possibilità di stipula di polizza assicurativa generale per l'intero settore finalizzata alla copertura parziale dei danni conseguenti a responsabilità civile individuando criteri e limiti della relativa copertura”. Questo argomento, mai definito dalle parti, è oggetto della trattativa in corso tra Fnsi e Fieg per il rinnovo del contratto. L’articolo 7 della legge 741/1959 consente la deroga alle norme contrattuali “sia con accordi o contratti collettivi che con contratti individuali, soltanto a favore dei lavoratori”. La delibera “migliorativa” 18 giugno 2001 (riconfermata il 10 giugno 2004), quindi, è coperta dall’articolo 7 della legge n. 741/1959. Osservo che i direttori responsabili quando assumono l’incarico ottengono la malleveria dall’editore con accordi espliciti sul punto. Questo è un uso consolidato a Milano come a Roma.
14) Il presidente, i consiglieri e i revisori dell’Ordine di Milano, per una loro libera scelta consacrata nella delibera 10 giugno 2004 e sostenuta fortemente da Franco Abruzzo, non percepiscono indennità di carica e gettoni di presenza. Il presidente non ha alcun “rapporto di servizio” con l’ente. Svolge le funzioni di presidente e di direttore (anche del sito web dell’OgL) a titolo gratuito e onorifico (come si diceva nell’800). Come direttore di Tabloid, svolge “una attività eminentemente privatistica del tutto separata da quella di natura pubblicistica connessa alla carica ricoperta in seno all’Ordine dei Giornalisti” (decreto di archiviazione 30 aprile 1997 del Gip Luca Pistorelli) e pertanto, nella veste di direttore, è un collaboratore dell’OgL (a titolo gratuito).
15) Gli enti pubblici hanno particolari e peculiari poteri di autonomia normativa o di autodichia. L’Ordine, pubblica amministrazione, ha un potere di autogoverno e di autoregolamentazione (Cass. civ. Sez. unite, 10/6/2003 n. 9296; Cass. civ. Sez. unite, 10/7/2003 n. 10842; Cass. civ. Sez. unite, 11/11/2003 n. 16943; Cass. Civ. Sez. unite, 23/1/2002 n. 762; Cass. civ. Sez. unite, 6/6/2002 n. 8225; Cass. civ. Sez. III, 6/4/2001 n. 5156; Cass. civ. Sez. Unite, 22/6/1990 n. 6312); potere riconosciuto anche dal Ragioniere generale dello Stato (Ispettorato generale dello Stato per gli ordinamenti del personale; Divisione IV, prot. 177755/14 ottobre 1997) in tema di fissazione delle indennità spettanti ai consiglieri; indennità poi fissate dal Consiglio nazionale, ma, su invito di Franco Abruzzo, rifiutate dai consiglieri e dai revisori dell’Ordine di Milano. L’Ordine di Milano si avvale da decenni del potere di autodichia, autogoverno e autoregolamentazione (delibera sul praticantato d’ufficio; delibera istituiva di una Scuola di giornalismo con il praticantato alternativo a quello tradizionale; delibere (ripetute negli anni) di sostegno economico della Scuola di giornalismo; delibera sull’assistenza legale/amministrativa/fiscale a favore degli iscritti economicamente deboli; delibera istitutiva di un contributo una tantum di 10 euro a carico degli iscritti per sostenere la Scuola di giornalismo; delibera con la quale ha liberato il direttore di Tabloid dal pagamento di spese legali e di risarcimenti a terzi a seguito di condanna; delibera di pagamento delle spese legali a favore di giornalisti disoccupati; delibera di acquisto di mezzi tecnici di stampa del giornalino dei detenuti di San Vittore; delibera per la premiazione delle migliore tesi di laurea sul giornalismo e per il sostegno di premi giornalistici organizzati da enti della categoria; delibera per la concessione di medaglia d’oro agli iscritti con 50 anni di Albo; delibere con impegni finanziari in occasione di ricorrenze particolari con stampa anche di volum; delibera di sostegno dell’assistenza svolta dalla Fnsi e dall’Alg a favore di giornalisti senza lavoro; delibera con stanziamenti economici a favore del Circolo della stampa, etc).
Le polemiche sono lecite, gli insulti no. Chi ferisce l’onore degli altri deve aspettarsi una risposta adeguata, tagliente e in tutte le sedi.
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ELEZIONI 2007 PER L'ORDINE DEI GIORNALISTI
UNA RIFORMA AL SERVIZIO SOLTANTO DEI CITTADINI.
Un Ordine che tuteli la libertà, la dignità e la professionalità dei colleghi!
Lista indipendente per l’autonomia della professione giornalistica
sostenuta anche dal “Movimento Giornalisti per la Costituzione”
Consiglio regionale PROFESSIONISTI (scheda VERDE)
Franco ABRUZZO Enrico FEDOCCI
Lucia BELLASPIGA Sebastiano GRASSO
Sergio D'ASNASCH Andrea MONTANARI
Collegio revisori dei conti professionisti (scheda VERDE)
Paolo MASTROMO e Maurizio MICHELINI
Consiglio regionale PUBBLICISTI (scheda GIALLA)
XX, Raffaella PARISI, Giacinto SARUBBI
Collegio revisori dei conti pubblicisti (scheda GIALLA)
Ezio SIMONELLI
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Consiglio nazionale PROFESSIONISTI (scheda AZZURRA)
Marco VOLPATI, Daniela STIGLIANO, Paolo CHIARELLI, Gianni DE FELICE, Ruben RAZZANTE, Giuseppe ALTAMORE, Giuseppe BAIOCCHI, Stefano CAMOZZINI, Fabrizio CASSINELLI, Giuseppe CIULLA, Anna DEL FREO, Elena GOLINO, David MESSINA, Andrea MORIGI, Gerry ROMANO.
Consiglio nazionale PUBBLICISTI (scheda ROSA)
Franz FOTI, Domenico TEDESCHI, Alberto ARRIGONI, BB, Giuseppe ALBERTI, Assunta CURRA’, XX, WW, Franco MARELLI COPPOLA, Mons. Emilio PASTORMERLO, Agostino PICICCO e Massimo SALA.
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COME, DOVE, QUANDO: si vota il 20 maggio (dalle ore 9.45 alle 13.15) e il 21 maggio (dalle ore 9.30 alle 14) alla Sala Orlando dell'Unione del commercio di Milano (C.so Venezia 49).
IL BALLOTTAGGIO si terrà il 27 maggio (dalle ore 9.45 alle 13.15) e il 28 maggio (dalle ore 9.30 alle 14) sempre alla Sala Orlando dell'Unione del commercio di Milano (C.so Venezia 49).
Ricordiamo che, dato il sistema elettorale a maggioranza assoluta, è indispensabile trascrivere sulle schede tutti i nomi e i cognomi dei candidati da votare. E altresì indispensabile votare sia al primo turno (20 e 21 maggio) sia al ballottaggio (27 e 28 maggio). PER VINCERE BISOGNA VOTARE IN BLOCCO I NOMI DEI COLLEGHI!!!!
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La lista (con le biografie dei 39 candidati) che si rifà
anche al “Movimento Giornalisti per la Costituzione”
è nella home page di www.francoabruzzo.it
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La biografia di Franco Abruzzo è in
www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5
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